Shambhala e Agharta
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Shambhala und Agharta | Shambhala e Agharta |
Auszug aus dem 479° Kontakt Samstag, 5. September 2009, 12.11 Uhr |
Estratto dal 479°contatto Sabato 5 settembre 2009, 12:11 |
Billy: Wenn du denkst, dann OK. Dann möchte ich dich danach fragen, wie es heute mit meinem Versprechen ist, das ich deinem Vater Sfath gegeben habe, dass ich bis zum geeigneten Zeitpunkt über meine Reise mit ihm zum geheimen Himalayaort Chang Shambhala und dem Zweck des im Zentrum stehenden Jade-Turms sowie des Dorge, des Goldszepters und den dortigen Menschen usw. schweige? Ist die Zeit gekommen, dass ich nun offen darüber berichten darf?
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Billy: Se lo pensi, allora OK. Allora vorrei chiederti come stanno le cose con la promessa fatta a tuo padre Sfath che non avrei fatto parola sul mio viaggio assieme a lui, fino al momento opportuno, nel luogo segreto di Chang Shambhala nell’Himalaya e sullo scopo della Torre di Giada che si trova nel centro, come pure sul Dorge, sullo Scettro Dorato e sulle persone del luogo, ecc. È giunto il momento per poterne parlarne apertamente? |
Ptaah: 7. Nein, die Zeit liegt noch in weiter Ferne, und zwar weit ausserhalb deiner Lebenszeit, folglich das Geheimnis noch sehr lange gewahrt bleiben wird, und das ist gut so.
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Ptaah: 7. No, il tempo è ancora molto lontano, ben oltre la tua vita; pertanto, il segreto rimarrà tale ancora molto a lungo, e questo è un bene. |
Billy: Verstanden. Dann etwas anderes: […]
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Billy: Capito. Allora passiamo ad altro. […] |
Torre di giada Dorge
Scettro dorato
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Auszug aus dem 72° Kontakt Donnerstag, 3. Februar 1977, 00.07 Uhr
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Estratto dal 72° contatto Giovedì 3 febbraio 1977, 00:07 |
Billy: Ach so ist das. Ist das Im-Center-aus-dem-Leben-Scheiden denn notwendig für irgendwelche Dinge?
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Billy: Ah, ecco come stanno le cose. Quindi il perdere-la-vita-al-Centro è necessario per qualcosa? |
Semjase: 56. Sicher, denn um im Zentrum inkarnieren zu können bedarf es einer bestimmten Hilfe jedes einzelnen.
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Semjase: 56. Sicuro, poiché per potersi incarnare nel Centro c’è bisogno di un determinato aiuto da parte di ciascuno. |
57. Diese steht im Zusammenhang mit dem Sohar-Zentrum, was bedingt, dass jeden bestimmen Tag von jedem einzelnen Gruppenmitglied eine bestimmte Handlung und ein bestimmter Gedankengang ausgeführt werden muss, wodurch erst die zielgerichtete Inkarnation mit der Bestimmung des Wiederlebensortes im Center oder in dessen näherer Umgebung Erfolg zeitigen kann.
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57. Questo è connesso con il Centro-Zohar, il che implica che bisogna compiere una determinata azione e un determinato processo di pensiero in un giorno specifico da ogni membro del gruppo, consentendo in tal modo di ottenere con successo un’incarnazione mirata con la determinazione del luogo della rinascita nel Centro o nell’area circostante. |
Billy: Ah, jetzt verstehe ich: Das vorgesehene Sohar-Zentrum ist dann wohl ein Schwingungs- und Strahlungszentrum mit irgendwelchen Energien und Kristallen usw., oder?
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Billy: Ah, ora ho capito. Il previsto Centro-Zohar è quindi un centro di vibrazioni e di irraggiamento con una qualche forma di energia e cristallo ecc., giusto? |
Semjase: 58. Sicher, so ist es.
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Semjase: 58. Certo che lo è. |
Billy: Dann weiss ich Bescheid. Etwas Ähnliches kenne ich schon aus einem Himalayakloster, wo bestimmte Gurus, wahrliche Meister, ihren nächsten Geburtsort als neue Persönlichkeit bestimmen. Es ist ein Inkarnationstran…
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Billy: Allora ne sono informato. Qualcosa di simile già la conosco da un monastero himalayano, dove certi guru, dei veri maestri, determinano il luogo della loro prossima nascita come nuova personalità. È un tran… |
Semjase: 59. Stopp, du weisst doch, dass du dies nicht offiziell nennen darfst.
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Semjase: 59. Fermati, sai bene che non puoi dirlo ufficialmente. |
Billy: Entschuldige, es war nicht beabsichtigt. |
Billy: Scusa, non era mia intenzione.
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Semjase: 60. Es sollte auch genug sein für heute.
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Semjase: 60. Per oggi dovrebbe bastare. |
Billy: Okay, ich bin recht müde. Etwas Schlaf tut mir auch gut. Leb wohl und nimm noch recht liebe Grüsse von allen entgegen.
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Billy: Ok, sono decisamente stanco. Un po’ di sonno mi farà bene. Arrivederci e porta a tutti i miei cari saluti. |
Auszug aus dem 250° Kontakt Mittwoch, 26. Oktober 1994, 16.23 Uhr
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Estratto dal 250° contatto Mercoledì, 26 ottobre 1994, 16:23 |
Ptaah: 181. Ein wahres Wort.
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Ptaah: 181. Dici il vero. |
Billy: Kennst du Phobol Cheng?
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Billy: Conosci Phobol Cheng? |
Ptaah: 182. ? ?
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Ptaah: 182. ? ? |
183. Nein.
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183. No. |
184. Wer ist das?
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184. Chi è? |
Billy: 1964 war ich doch in Indien, in Mahrauli.
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Billy: Nel 1964 ero in India, a Mahrauli. |
Ptaah: 185. Ja, du hast damals im buddhistischen Ashoka Ashram an der Gurgaon-Road gelebt, und zwar beim Swami Dharmawara.
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Ptaah: 185. Si, allora vivevi nell’Ashram buddhista di Ashoka, sulla Gurgaon-Road, con lo Swami Dharmawara. |
186. Das weiss ich natürlich und wir haben erst kürzlich darüber gesprochen.
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186. Naturalmente lo so, e ne abbiamo parlato di recente. |
Billy: Richtig. Der Mönch nun, also Swami Dharmawara, ist der Grossvater zu Phobol Cheng. Phobol Cheng ist das kleine Mädchen, das damals 10 Jahre alt war und mit einem um zwei Jahre jüngeren Bruder ebenfalls im Ashoka Ashram lebte. Wir kannten uns natürlich sehr gut, doch verloren wir uns dann aus den Augen, als ich 1967 mit meiner Frau zusammen nochmals dort war, um danach nicht mehr dorthin zurückzukehren.
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Billy: Esatto. Il monaco, quindi lo Swami Dharmawara, è il nonno di Phobol Cheng. Phobol Cheng è una bambina che all’epoca aveva 10 anni e viveva con un fratellino di due anni più giovane nell’Ashram di Ashoka. Ovviamente ci conoscevamo molto bene, ma poi ci siamo persi di vista fino a quando, nel 1967, sono nuovamente tornato assieme a mia moglie per poi non farvi più ritorno. |
Letztes Jahr nun, du wirst es nicht glauben, tauchte in New York an der UFO-Messe plötzlich eine 40jährige Kambodschanerin bei Wendelle Stevens auf und erklärte ihm, dass sie mich von Mahrauli/Indien her kenne und dass sie auch jeweils Asket gesehen habe, wenn diese mich besuchte. Auch erklärte sie, dass sie oft, wie auch viele andere, Asket mit ihrem Strahlschiff herumfliegend gesehen habe usw. usf. Vor kurzer Zeit nun kam diese Phobol Cheng hierher zu Besuch, und es stellte sich heraus, dass es sich tatsächlich um das kleine Mädchen von damals handelte – natürlich jetzt um 30 Jahre älter. Ihr Grossvater, Mönch Dharmawara, ist jetzt 108 Jahre alt und lebt, wie Phobol Cheng und ihr Bruder, in Amerika.
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Bene, l’anno scorso, non ci crederai, alla fiera-UFO a New York è apparsa improvvisamente una cambogiana di quarant’anni assieme a Wendelle Stevens e gli ha detto che mi conosceva da Mahrauli, in India, e che aveva visto anche Asket ogni volta che veniva a farmi visita. Ha anche spiegato che lei, come molti altri, aveva visto spesso Asket volare in giro con la sua nave a raggi ecc. Di recente questa Phobol Cheng è venuta qui in visita, e si è scoperto che era veramente la bambina di allora – ora ovviamente di trent’anni più grande. Suo nonno, il monaco Dharmawara, ha ora 108 anni e, come Phobol Cheng e suo fratello, vive in America. |
Swami Dharmawara, so weiss ich, ist einer jener Erdenmenschen, der mit zwei geheimnisvollen Menschen Kontakt hatte, das hat mir auch Phobol Cheng nochmals bestätigt, die bei ihm jeweils einfach aus dem Nichts auftauchten und auch gleicherart wieder verschwanden. Es handelte sich also um die gleiche Art des Verschwindens und Wiederkommens, wie wenn ihr mich jeweils ins Schiff ‹beamt› oder wieder zur Erde. Das Aussehen dieser beiden geheimnisvollen Männer, die den Swami jeweils besuchten, war gleicherart wie seines, also asiatisch. Kannst du mir einiges darüber erklären?
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Swami Dharmawara, so che è uno di quegli esseri umani della Terra che aveva un contatto con due persone misteriose, cosa che mi è stato nuovamente confermata anche da Phobol Cheng, i quali gli apparvero semplicemente dal nulla per poi svanire allo stesso modo. Si trattava dunque dello stesso tipo di sparizioni e riapparizioni di quando mi <teletrasportate> nella nave o di nuovo sulla Terra. L’aspetto di questi due uomini misteriosi, che ogni tanto facevano vista allo Swami, era simile al suo, cioè asiatico. Puoi spiegarmi alcune cose a riguardo?
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Ptaah: 187. Offiziell kann ich nur bestätigen, dass dies tatsächlich zutrifft.
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Ptaah: 187. Ufficialmente posso solo confermare che questo è realmente accaduto. |
188. Dabei handelt es sich aber nicht um Intelligenzen, die ausserhalb der Erde beheimatet waren, wenn du das denken solltest.
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188. Ma non si tratta di intelligenze provenienti al di fuori della Terra, se è quello che pensi. |
189. Wohl handelte es sich um ferne Nachkommen ausserirdischer Menschen, doch waren sie erdgebunden, auch wenn sie die Fähigkeit der flugkörperlosen Reise beherrschten, die allerdings apparaturell gehandhabt wurde.
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189. Verosimilmente si trattava di lontani discendenti di persone extraterrestri, ma che erano legate alla Terra, anche se padroneggiavano la capacità di viaggiare senza missili, generalmente gestito tramite dispositivi. |
190. Das Wie, Was, Wo und Warum usw. kann und darf ich leider nicht offiziell erklären, weshalb ich dir dies nur im Vertrauen näher erläutern darf.
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190. Purtroppo non posso e non mi è permesso spiegare ufficialmente il come, il “cosa”, il dove e il perché; pertanto, posso darti maggiori informazioni solo in confidenza. |
Billy: Das würde mich tatsächlich interessieren, denn ich konnte von den beiden damals nicht in Erfahrung bringen, woher sie kamen. Nie hatte ich nämlich die Gelegenheit, mit ihnen zu sprechen, so ich mich damit begnügen musste, sie beobachten zu können.
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Billy: Questo mi interesserebbe molto, dato che all’epoca non sono riuscito a capire da dove venissero quei due. Non ho mai avito l’occasione di parlarci, quindi mi sono dovuto accontentare di poterli osservare. |
Ptaah: 191. Dann will ich dir nach unserem offiziellen Gespräch einiges über sie erklären.
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Ptaah: 191. Allora, dopo il nostro dialogo ufficiale ti spiegherò qualcosa su di loro. |
Fotografia di Billy risalente al 1967. Sulla destra della fotografia la giovane Phobol Cheng vicino a suo nonno, lo Swami Dharmawara e a sinistra suo fratello.
Phobol Cheng nella cucina del SSSC assieme a Billy
Bhante/Swami Dharmawara - foto tratta da Wikipedia
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Auszug aus dem 7° Kontakt Dienstag, 25. Februar 1975, 18.02 h
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Estratto dal 7° contatto Martedì 25 febbraio 1975, 18:02 |
Billy: Meine nächste Frage befasst sich mit den irdischen Menschenrassen. Wir haben hier gelbe, rote, weisse, braune und schwarze Menschen; wie verhält es sich mit ihnen? Warum gibt es diese Farbendifferierung?
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Billy: La mia prossima domanda riguarda le razze umane terrestri. Abbiamo qui persone gialle, rosse, bianche, marroni e nere, cosa sai dirmi di loro? Perché c’è questa differenza di colore? |
Semjase: 109. Das gehört eigentlich in die Geschichte der Erdenmenschheit, die ich dir noch weitererzählen wollte.
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Semjase: 109. Questo rientra nella storia dell’umanità terrestre che volevo continuare a raccontarti. |
110. Doch ich will dir die Frage jetzt schon beantworten, und ich kann mir diese Ausführungen später ersparen.
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110. Ma voglio rispondere adesso alla tua domanda così eviterò di doverti dare queste informazioni in seguito. |
111. Auf der Erde gibt es nicht nur die fünf von dir genannten Farbenrassen, nur sind euch die anderen völlig unbekannt.
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111. Sulla terra non ci sono solo le cinque razze colorate da te menzionate, ma ce ne sono anche altre del tutto sconosciute.
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112. Teils leben sie an Orten, wo noch kein Mensch sie finden konnte, teils …
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112. In parte vivono in luoghi dove nessuna persona è mai riuscita a trovarli, in parte … |
Billy: Du meinst, dass sie vielleicht unter der Erde leben, wie z.B. die Behauptung geht, dass dies in Mexiko der Fall sei oder dass sie unter Kuppeln in unzugänglichen Gebirgen oder in Bergen drin wohnen, wovon auch sagenhafte Dinge erzählt werden?
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Billy: Intendi che forse vivono sottoterra, come ad es. si dice riguardo al Messico o che vivano sotto le cupole in montagne inaccessibili o dentro le montagne, di cui si raccontano di cose favolose? |
Semjase: 113. Sicher, und hie und da begeben sich diese Rassen auch in die Welt der Sonne und mischen sich unter die Oberflächenbewohner.
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Semjase: 113. Sicuro, e di tanto in tanto queste razze si avventurano anche nel mondo del sole e si mescolano con gli abitanti della superfice. |
114. Besonders in Ländern mit vielerlei Rassen fallen sie nicht auf und können sich unbeschwert bewegen, besonders wenn sie nach landesüblicher Art ihr Angesicht verhüllen.
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114. In particolare in quei paesi multirazziali, dove non vengono notati e posso muoversi indisturbati, soprattutto quando c’è la tradizione locale di coprirsi il volto. |
115. Schwieriger wird es schon, wenn ihre Gesichtsfarbe sehr auffallend ist, so zum Beispiel bläulich, die …
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115. La cosa si fa più difficile, quando il loro colore del visto è molto appariscente, ad esempio bluastro, che … |
Billy: … im indischen Raume leben, ja?
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Billy: … vivono nelle regioni dell’India, giusto? |
Semjase: 116. Du weisst es?
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Semjase: 116. Lo sai? |
Billy: Ich habe Augen im Kopf.
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Billy: Ho gli occhi sulla testa. |
Semjase: 117. Natürlich – doch du hast mich wieder einmal überrannt.
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Semjase: 117. Ovviamente, ma mi hai sopraffatto ancora una volta. |
118. Doch weiter wollte ich sagen, dass einige andersfarbige Rassen schon längst wieder ausgestorben sind.
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118. Ma volevo anche dirti che alcune razze di diverso colore si sono estinte da tempo. |
119. Genauso sind sie aber alle das Produkt der Himmelssöhne, d.h. dass sie von ihnen gezeugt wurden, ebenso wie die heute noch vorhandenen Erdenrassen.
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119. Tutte loro sono allo stesso modo il prodotto dei Figli del Cielo, il che significa che sono state generati da loro, così come tutte le razze terrestri ancora esistenti. |
120. Die Himmelssöhne oder Sternenfahrer, wie wir unsere Vorfahren nennen wollen, waren beheimatet auf vielerlei Planeten von Gestirnen, in einem anderen Raum-Zeit-Gefüge oder fernab des SOL-Systems, wobei die Planeten klimatisch grundverschieden waren, folglich sie auch andere Rassen hervorbrachten, die sich dem Klima von Urbeginn an anzugleichen vermochten.
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120. I Figli del Cielo o i Viaggiatori delle Stelle, come vogliamo chiamare i nostri antenati, erano originari di diversi pianeti e stelle in un’altra configurazione spazio-tempo o distanti dal sistema SOL, per cui i pianeti erano climaticamente totalmente differenti, pertanto hanno prodotto anche razze differenti, in grado di adattarsi al clima fin dall’inizio. |
121. Klimamässig bedingt entwickelte sich auch eine entsprechende Hautfarbe, deren es im Universum unzählige gibt.
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121. A seconda del clima si è sviluppato una rispettiva pigmentazione, come ce ne sono innumerevoli nell’universo. |
122. Auch die Körpergrössen waren verschieden, denn je nach Gravitation des betreffenden Planeten waren sie von nur 50 Zentimetern bis zu mehreren Metern gross.
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122. Anche le dimensioni corporee erano diverse dato che, a seconda della gravità del pianeta in questione, variavano dai 50 centimetri a diversi metri. |
123. Es gab und gibt sogar Wesen, die ihr als Giganten, Riesen oder Titanen bezeichnet, und auch derartige Wesen belebten einst die Erde.
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123. C’erano e ci sono persino esseri che voi denominate come giganti, colossi o titani, e anche queste creature un tempo popolavano la Terra. |
124. Auch sie zeugten hier Nachkommen, doch wurden sie nach und nach ausgerottet, weil sie meist sehr bösartig waren und Tyrannei ausübten.
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124. Anche loro generarono qui dei discendenti, ma a poco a poco furono sterminati, perché per lo più estremamente malvagi e tirannici. |
125. Die verschiedenen heutigen Farbenrassen sind also Nachkommen unserer verschiedenfarbigen Vorfahren, die von verschiedenen Planeten bei fremden Gestirnen kamen.
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125. Gli attuali diversi colori delle razze sono quindi discendenti dei diversi colori delle razze dei nostri avi, che vennero qui dai diversi pianeti su stelle sconosciute. |
Auszug aus dem 39° Kontakt Mittwoch, 3. Dezember 1975, 01.37 h
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Estratto dal 39° contatto Mercoledì 3 dicembre 19975, 01:37 |
Billy: Aha, natürlich, er lebte ja erst viel später. Aber im Zusammenhang mit den Hyperboreern komme ich noch auf eine andere Frage, nämlich auf das sagenumwobene Agharta. Bist du auch über dieses orientiert und kannst du mir darüber nähere Angaben machen?
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Billy: Ah, ovviamente visse molto più tardi. Ma per quanto riguarda gli Iperborei avrei ancora un’altra domanda, ovvero la leggendaria Agharta. Sei informato su questo e puoi darmi maggiori dettagli a riguardo? |
Ptaah: 204. Du erstaunst mich immer wieder.
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Ptaah: 204. Non smetti mai di stupirmi. |
205. Warum ist dir der richtige Name geläufig?
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205. Come fai a sapere il nome corretto? |
206. Meines Wissens lebt doch die Erdenmenschheit im Irrtum bezüglich des Namens von Agharta.
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206. Per quanto ne so l’umanità terrestre vive nell’errore riguardo il nome di Agharta |
207. Allgemein wird es doch fälschlich Agharti genannt.
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207.In genere viene erroneamente chiamata Agharti |
Billy: Du vergisst, dass ich lange Zeit in Indien und im Himalaja war und auch auf die blauen Menschen gestossen bin.
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Billy: Dimentichi che sono stato a lungo in India e sull’Himalaya e ho anche incontrato le persone blu. |
Ptaah: 208. Darum.
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Ptaah: 208. Ecco perché. |
209. Das sollte ich wissen.
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209. Avrei dovuto saperlo. |
210. Leider kann ich dir in Offenheit nicht erschöpfende Auskunft geben, da gewisse Dinge noch weiterhin geheim bleiben müssen.
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210. Purtroppo, in tutta franchezza, non posso darti informazioni esaurienti a riguardo, poiché certe cose devono ancora rimanere segrete. |
211. Soviel jedoch darf erklärt werden, dass sich in der Nähe von Shigatse und Shampulla das unterirdische Reich Agharta befindet, die Hauptstadt und das Zentrum ferner Nachfahren Ausserirdischer auf der Erde.
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211. Tuttavia, ciò che può essere spiegato è che, nelle vicinanze di Shigatse e Shampulla, si trova il regno sotterraneo di Agharta, la capitale e il centro di lontani discendenti di extraterrestri sulla Terra. |
212. Es ist dies das Zentrum der wirklichen Geheimnisse, die eine gigantische Macht in sich bergen.
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212. Questo è il centro dei veri misteri, che racchiudono un potere gigantesco. |
213. Beherrscht wird diese Stadt von der Rasse der Sonnensöhne.
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213. Questa città è dominata dalla razza dei Figli del Sole. |
214. Leider herrscht jedoch auch bei dieser Rasse eine Tendenz zur irdischen Weltherrschaft vor, genau wie bei gewissen irdischen Religionen und Geheimbünden.
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214. Purtroppo, però, anche in questa razza c’è una tendenza al dominio mondiale terrestre, proprio come nel caso di certe religioni terrestri e alcune società segrete. |
215. Mehr darf ich darüber nicht offen erklären. (Gerade als Ptaah seine letzten Worte spricht, kommt ein Android heran und sagt etwas in einer mir unverständlichen Sprache.)
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215. È tutto quello che posso dire a riguardo. (Proprio mentre Ptaah pronuncia le sue ultime parole, un androide si avvicina e gli dice qualcosa in una lingua a me incomprensibile.) |
Auszug aus dem 57° Kontakt Mittwoch, 23. Juni 1976, 20.54 Uhr
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Estratto dal 57° contatto Mercoledì 23 giugno 1976, 20:54 |
Billy: Natürlich, ihr müsst ja auch futtern. Jetzt aber möchte ich nochmals eine Frage stellen bezüglich Agharta: Kannst du mir sagen, wie gross diese unterirdische Stadt eigentlich ist?
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Billy: Ovviamente, anche voi dovete mangiare. Ora però, vorrei porre ancora una domanda su Agharta: Sai dirmi quanto è grande questa città sotterranea? |
Semjase: 116. Sicher.
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Semjase: 116. Certo. |
117. Agharta ist sehr tief in der Erde in zwei Teilen erbaut, in je einer Grösse von der Stadt, die ihr Zürich nennt, d.h. das Agharta unter der Wüste Gobi ist um etwa ⅙ kleiner als Zürich, während seine Trabantenstadt in etwa um ¼ kleiner ist.
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117. Agharta è costruita in due parti molto in profondità nella terra, ognuna delle dimensioni della città che voi chiamate Zurigo, il che significa che l’Agharta sotto il deserto del Gobi e di ⅙ più piccola di Zurigo, mentre la sua città satellite lo è di circa ¼. |
118. Beide Städte tragen den Namen Agharta, tragen jedoch die Zusatzbezeichnung von Alpha und Beta.
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118. Entrambe le città portano il nome di Agharta, ma con la designazione aggiuntiva di Alfa e Beta. |
Billy: Du sagst aber damit nicht, wo sich die Trabantenstadt Agharta Beta befindet.
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Billy: Ma non stai dicendo dove si trova la città satellite di Agharta Beta. |
Semjase: 119. Mit deiner Frage erklärst du, dass du darüber orientiert bist, denn sonst wüsstest du nicht, dass die Zweitstadt diesen Namen trägt.
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Semjase: 119. Con la tua domanda mi fai capire che sei informato a riguardo, altrimenti non sapresti che la seconda città porta quel nome. |
Billy: Natürlich, Asket hat es mir damals erklärt. Wir haben darüber aber nichts in schriftlicher Form. Kannst du es daher nochmals erklären?
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Billy: Ovviamente Asket me ne aveva parlato. Ma non abbiamo lasciato nulla di scritto a riguardo. Quindi, potresti spiegarlo nuovamente? |
Semjase: 120. Sicher, wenn das so ist:
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Semjase: 120. Certo, se le cose stanno così: |
121. Agharta Alpha befindet sich in mehreren tausend Metern Tiefe unter der Oberfläche der Wüste Gobi, wobei ich den genauen Lageort jedoch nicht nennen darf.
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121. Agharta Alfa si trova a diverse migliaia di metri di profondità sotto la superfice del deserto del Gobi, ma non mi è permesso indicare la posizione esatta.
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122. Agharta Beta ist ebenfalls unterirdisch angelegt, befindet sich jedoch unter dem Himalaja.
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122. Anche Agharta Beta è sotterranea, ma si trova sotto l’Himalaya. |
123. Agharta Beta umfasst nebst der eigentlichen Stadt noch ein riesenhaftes Gebiet von Höhlensystemen, die heute jedoch beinahe unbewohnt sind, die damals aber durch die untergebenen Menschen bewohnt waren.
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123. Oltre alla città vera e propria, Agharta Beta comprende anche una gigantesca rete di caverne, oggi per lo più disabitate, ma che allora erano popolate delle persone subalterne. |
124. Die Höhlensysteme waren die eigentlichen Wohnorte des Volkes, während Agharta Beta das Verwaltungszentrum war, das sich aber wiederum unter dem höheren Kommando von Agharta Alpha befand, das als absolutes Zentrum der beiden Agharta stand.
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124. La rete di caverne erano l’effettivo centro abitato del popolo, mentre Agharta Beta era il centro amministrativo che, a sua volta, era sotto il comando superiore di Agharta Alfa, il centro assoluto di entrambe le Agharta. |
125. Beide Städte waren verbunden durch einen 200 Fuss breiten und 130 Fuss hohen unterirdischen Tunnel, was einem Mass von ca. 65 x 40 Metern entspricht, was von mir aber nicht sehr genau ausgedrückt ist.
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125. Entrambe le città erano collegate da un tunnel sotterraneo largo 200 piedi e lungo 130 piedi, che corrisponde ad una dimensione di circa 65x40 metri, cosa che non ho espresso in modo molto preciso. |
126. Der Verbindungstunnel jedoch wurde bei der grossen Katastrophe von Gobi beinahe völlig zerstört und nicht wieder instand gestellt.
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126. Tuttavia, il tunnel di collegamento è stato quasi completamente distrutto dalla grande catastrofe e non è mai stato riparato. |
127. So ist heute nur noch ein schmaler Verbindungsgang vorhanden, der einen schwachen Verkehr ermöglicht.
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127. Attualmente c’è solo un collegamento molto più stretto che permette un traffico ridotto. |
Billy: So sagte mir auch Asket. Jetzt aber gibt es bezüglich Agharta einen Mann, dessen Namen ich leider vergessen habe, der seit etwa 10 oder 15 Jahren hie und da in Erscheinung tritt und behauptet, dass er der Herr der Welt und der oberste Boss von Agharta sei. Was ist davon zu halten?
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Billy: Questo è quello che mi ha spiegato Asket. Adesso, però, nei riguardi di Agharta c’è un uomo, di cui purtroppo ho dimenticato il nome, che appare qua e là da circa 10 o 15 anni affermando di essere il signore del mondo e il capo supremo di Agharta. Cosa ne pensi? |
Semjase: 128. Die Existenz dieses Mannes ist mir zwar unbekannt, doch aber dürfte es als eindeutig gelten, dass er ein Betrüger ist.
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Semjase: 128. L’esistenza di quest’uomo mi è sconosciuta, ma risulta chiaro che sia un imbroglione. |
129. Der Residierende von Agharta würde sich niemals an die Weltöffentlichkeit begeben, denn dazu liegen weder Gründe noch Interessen vor.
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129. Il residente di Agharta non si rivolgerebbe mai all’opinione pubblica mondiale, in quanto non vi sono né motivi né interessi per farlo. |
130. Andererseits würde das für ihn viel zu grosse Gefahren in sich bergen, so aber auch für Agharta selbst und dessen Bewohner.
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130. D’altra parte, ciò comporterebbe per lui un rischio troppo grosso, sia per la stessa Agharta che per i suoi abitanti. |
Auszug dem FIGU Bulletin Nr.18
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Estratto dal bollettino FIGU Nr. 18 |
Frage
Welche ausserirdischen Menschengruppen leben unter Wasser, wie dies im Wassermann von Sept. 1976 im ‹Bermuda-Dreieck›-Artikel erwähnt wird? Wer sind die Menschen der ‹blauen Rasse›, von denen Sie in Ihren aktuellen Schriften berichten? Welchen Einfluss haben sie auf die Mönche in den indischen Klöstern, welche Philosophie unterrichten sie? Gehören diese Mönche keiner Religionsrichtung an?
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Domanda
Quali gruppi di persone extraterrestri vivono sott’acqua, come accennato nel Wassermann di settembre 1976 nell’articolo del Triangolo delle Bermuda? Chi sono le persone di <razza blu>, di cui racconta nei suoi scritti attuali? Quale influsso hanno sui monaci nei monasteri indiani, quale filosofia insegnano? Questi monaci non seguono nessun orientamento religioso? |
Catalin Morarescu/Deutschland
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Catalin Morarescu/Germania |
Antwort
Auf die Frage bezüglich der Menschengruppen im Bermuda-Dreieck muss ich leider passen, denn ich habe mich dafür nie näher interessiert und also auch nicht danach gefragt. Und da man mir darüber auch nicht unaufgefordert Näheres erklärte, ist anzunehmen (was die Regel ist), dass darüber auch keine Auskunft erteilt werden soll. Die ‹Blaue Rasse›: Bei dieser handelt es sich um sehr späte Nachfahren der Agartha-Kultur. Diese Menschen wurden auch die ‹Grossen Weisen› oder die ‹Söhne der Geister anderer Welten› genannt. Alten Legenden gemäss lebten sie nach der Katastrophe von Gobi in riesigen Höhlenbezirken unter dem Himalaja, wo deren fernste Nachfahren noch heute unerkannt leben.
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Risposta
Purtroppo, alla domanda sui gruppi di persone nel Triangolo delle Bermuda devo dare forfait, perché non mi sono mai interessato più di tanto e quindi non ho mai domandato nulla a riguardo; e poiché non mi è stato fornito nessun dettaglio non richiesto, presumo (è la regola), che non si debbano dare informazioni in merito. La <razza blu>: si tratta di lontanissimi discendenti della cultura di Agharta. Queste persone venivano chiamate anche i <Grandi Saggi> o i <Figli dello Spirito di altri mondi>. Secondo antiche leggende, dopo la catastrofe del Gobi, hanno vissuto in un gigantesco territorio ipogeo sotto l’Himalaya, dove i loro lontani discendenti vivono ancora oggi in incognito. |
Mönche in Ashrams und Klöstern in Indien usw., die mit Agarthi-Menschen Kontakte pflegen, behandeln diese äusserst ehrfurchtsvoll, wie ich selbst beobachten durfte. Welche Philosophie diese mit bläulicher Hautfarbe versehenen Menschen jedoch pflegen, ist mir unbekannt, denn mein Anstand gebot mir, mich nicht in die Belange jener einzumischen, von denen ich miterleben konnte, dass sie mit Agartha-Menschen Kontakte pflegten – Mönche, die ausschliesslich buddhistischen Glaubens waren.
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I monaci negli ashram e nei monasteri in India ecc., che hanno contatti con le persone di Agharta, li trattano con estremo profondo rispetto, come ho avuto modo di osservare io stesso. Tuttavia, non conosco la filosofia che queste persone con la pigmentazione bluastra sono soliti praticare, perché ho avuto la decenza di non immischiarmi negli affari di coloro che ho visto avere dei contatti con le persone di Agharta – monaci esclusivamente di fede buddhista. |
Billy
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Billy |
Shambhala: Das legendäre Tal der Unsterblichen
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Shambhala: La leggendaria valle degli Immortali |
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[Ndt: La traduzione del testo non è opera del traduttore dell’intero articolo (tranne qualche minima correzione) ma è opera di un traduttore, di cui non sono riuscito a scoprire il nome, che ha tradotto il suddetto testo per la versione italiana della rivista Nexus]
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Seit Jahrhunderten ranken sich Legenden um das rätselhafte Reich Shambhala im Himalaya, und der Zauber, der dieses exotische Reich umgibt, wird durch einige außergewöhnliche Vorfälle noch zusätzlich genährt.
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Leggende sul misterioso regno himalayano di Shambhala permeano il mondo da secoli e svariati straordinari episodi vanno ad aggiungersi al misticismo che circonda questo esotico regno. |
In vielen tibetischen Schriften und fernöstlichen Überlieferungen findet sich der aus alten Zeiten stammende Glaube an ein geheimes Reich von Weisen, die in vollkommener Abgeschiedenheit in einem unzugänglichen Teil des asiatischen Gebirges leben.
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Nelle scritture tibetane e nella tradizione dell'Estremo Oriente è radicata l'antica e diffusa credenza in un Regno Segreto di Saggi, i quali vivono appartati in inaccessibili zone montuose dell'Asia. |
Orientalisten nennen diesen rätselhaften Ort Chang Shambhala oder Nördliches Shambhala (manchmal auch Shamballa geschrieben).
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Gli orientalisti denominano tale luogo misterioso Chang Shambhala, o Shambhala settentrionale (talora Shamballa). |
Tibetische Mönche sind überzeugt von der Existenz eines mysteriösen, schönen Tals, umgeben von schneebedeckten Bergen, das sich von Nordtibet bis in die Mongolei erstreckt. Dieses Tal, so heißt es, könne nur von Reisenden betreten werden, die über erfahrene bzw. mystische Führung verfügen.
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I monaci tibetani sostengono con insistenza che esiste un'enigmatica valle di grande bellezza, attorniata da una corona di montagne innevate che si estende dal Tibet settentrionale sino alla Mongolia, inaccessibile ai viaggiatori senza una guida mistica o esperta. |
In Überlieferungen heißt es, dieser geheime Landstrich könne nur von Eingeweihten oder Personen gefunden werden, die sich dem spirituellen Erwachen der Menschheit verschrieben haben.
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La tradizione narra che questa terra nascosta non è raggiungibile se non da iniziati o individui dediti al risveglio spirituale dell'umanità. |
Das Zentrum Shambhalas bildet der berühmte Jade-Turm. Dieser steht in einer alten Stadt, die laut tibetischen Mönchen von unterirdischen Quellen beheizt wird. Der heiße Wasserdampf steigt in die Atmosphäre auf und sorgt für eine natürliche Inversion, was sich in einer feinen Nebeldecke äußert.
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Il suo centro è evidenziato dalla celebre Torre di Giada, sita in un'antica città che, a detta dei monaci, è riscaldata da acqua calda proveniente da torrenti sotterranei, laddove il vapore generato si propaga nell'atmosfera sino a formare una naturale inversione di temperatura. |
Diese verbirgt die unter ihr liegende Landschaft, sodass das Tal von der Luft aus nicht gesehen werden kann.
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La valle non è visibile dall'alto in quanto suddetto fenomeno produce un'elevata coltre nebbiosa che occulta il territorio sottostante. |
Mehrere Forscherteams, die den Himalaya bereist haben, berichteten, sie hätten an heißen Quellen gelagert, die eine reichhaltige Vegetation in einer ansonsten kargen, felsigen, eisbedeckten Landschaft hervorgebracht hätten.
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Varie squadre di esploratori recatisi in Himalaya hanno affermato di aver allestito campi nei pressi di sorgenti calde che alimentavano una ricca vegetazione in aree all'esterno delle quali non vi era che desolazione, rocce e ghiaccio. |
Wie die Tibeter, Russen und Chinesen glauben auch die Inder an einen Ort, an dem perfekte Menschen leben. Sie nennen diese Menschen Kalapa (oder Katapa) von Shambhala, und angeblich leben diese permanent in einem Umfeld von übernatürlichen Energien.
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Come Tibetani, Russi e Cinesi, anche le popolazioni dell'India credono all'esistenza di una dimora di uomini e donne perfetti, che denominano i Kalapa (a volte Katapa) di Shambhala, i quali vivono in costante presenza di energie soprannaturali. |
Der bekannte russische Autor, Maler und Entdecker Professor Nicholas Roerich (1874 – 1947) reiste fünf Jahre lang, von 1923 bis 1928, durch alle sieben Verwaltungsbezirke Tibets.
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Il Professor Nicholas K. Roerich (1874-1947), eminente scrittore, pittore ed esploratore russo, trascorse cinque anni, dal 1923 al 1928, a viaggiare in tutte le sette prefetture tibetane. |
In seinem Buch „Himalaya – Abode of Light“ 1 schrieb er, dass dieses geheime Tal jenseits von großen Seen und schneebedeckten Gipfeln in den höchsten Bergen der Welt liege.
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Nel suo libro dal titolo “Himalayas—Abode of Light” (N. K. Roerich, Nalanda Publications, Bombay, 1947) [nota 1], scrisse che questa valle nascosta si trova oltre grandi laghi e i picchi innevati delle più alte montagne del mondo.
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Professor Roerich scheint Shambhala schließlich gefunden zu haben, und daher wurden seine Bücher und Bilder für den vorliegenden Artikel sorgfältig analysiert; ebenso wie die Werke seines Sohns, Dr. George Roerich (1902 – 1960), einem herausragenden Orientalisten, Philologen, Kunstkritiker und Ethnographen mit Abschlüssen aus Harvard und der Sorbonne.
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Sembra che il Professor Roerich abbia davvero raggiunto Shambhala e in virtù di tale motivo per il presente articolo si sono esaminati a fondo i suoi libri e i suoi dipinti, come peraltro si è fatto con le opere del figlio, il Dr. George Roerich (1902-1960), eminente orientalista, filologo, critico d'arte ed etnografo provvisto di titoli accademici conseguiti a Harvard e alla Sorbona. |
Die Familie Roerich lebte im Kulu-Tal in Nordindien, nahe der Grenze zu Westtibet. Von dort aus organisierte sie mehrere groß angelegte Expeditionen in unerforschte Gebiete des Tibet-Plateaus, dem höchstgelegenen Land der Erde.
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La famiglia Roerich viveva nella Kulu Valley dell'India settentrionale, assai vicino al confine con il Tibet occidentale, e da quel luogo organizzò numerose importanti spedizioni nelle aree inesplorate dell'Altopiano Tibetano, la regione più elevata al mondo. |
Dutzende Sherpas sowie norwegische, tibetische, mongolische und chinesische Träger begleiteten diese manchmal monatelangen Expeditionen.
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Tali spedizioni videro la partecipazione di dozzine di assistenti norvegesi, tibetani, mongoli, cinesi e sherpa, e in taluni casi le missioni si protrassero per svariati mesi. |
Ein anderer bekannter Forscher, Andrew Tomas, Autor des Buches „Shambhala – Oasis of Light“ 2, verbrachte viele Jahre in Tibet, wo er erfuhr, dass das Reich Shambhala in einem von hohen, schneebedeckten Gebirgszügen umschlossenen Tal liege, dessen Bewohner sich in unterirdische Katakomben zurückziehen könnten.
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Andrew Tomas, altro rinomato ricercatore nonché autore di “Shambhala: Oasis of Light” (Sphere Books, Londra, 1977) [nota 2], trascorse anch'egli numerosi anni in Tibet, dove apprese che il regno di Shambhala è situato in una valle protetta da ogni lato da possenti catene montuose innevate e che i suoi abitanti si ritirano in enormi catacombe sotterranee. |
Diese und andere Erforscher Asiens beschreiben unentdeckte Täler inmitten des verschneiten tibetischen Gebirges, tief verborgen in den Weiten des Himalaya.
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Questi e altri esploratori dell'Asia hanno scritto di insospettate valli disperse fra colossali montagne innevate sull'Altopiano Tibetano, a quanto si dice nascoste da qualche parte nelle vaste distese dell'Himalaya
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Das „Bhagavata Purana“ und die Sanskrit-Enzyklopädie „Vachapattya“ siedeln Shambhala im Norden des Himalaya am Fuße des mythologischen Bergs Meru an. Dort, so glauben viele, träfen Sterblichkeit und Unsterblichkeit aufeinander.
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Il “Bhagavata Purana” e l'enciclopedia in sanscrito “Vachaspattya” collocano Shambhala sul lato settentrionale dell'Himalaya, ai piedi del Monte Meru, dove, secondo le convinzioni di molti, il mortale e l’immortale si incontrano. |
Auf einer Karte aus dem 17. Jahrhundert ist der Ort genauer verzeichnet. Veröffentlicht wurde diese Karte 1830 in Antwerpen von Csoma de Körös, einem ungarischen Philologen, der vier Jahre lang in einem buddhistischen Kloster in Tibet verbrachte.
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Una posizione più precisa è indicata in una mappa risalente al diciassettesimo secolo, pubblicata nel 1830 ad Antwerp da Csoma de Körös, filologo ungherese, il quale aveva trascorso quattro anni in un monastero tibetano. |
Er gibt die geographische Lage Shambhalas mit 45 bis 50 Grad nördlicher Breite an, jenseits des Sees Manus Hu gelegen, etwa 100 Kilometer östlich des Dorfes Karamay.
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Costui forni i rilevamenti geografici di 45-50 gradi latitudine nord oltre il lago Manus Hu, a circa un centinaio di chilometri a est del villaggio di Karamay. |
Bemerkenswert ist, dass ein altes Klosterdokument, auf das der russische Forscher Nikolai M. Prjevalsky (1839 – 1888) stieß, für die Lage Shambhalas 88 Grad östlicher Länge angibt.3.
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Aspetto interessante, un altro antico documento monastico, consultato dall'esploratore russo Nikolai M. Prjevalsky (1839-1888), definisce la longitudine di Shambhala a 88 gradi. [nota 3] |
Laut diesen beiden Koordinaten befände sich Shambhala ein wenig östlich des Altaigebirges, einem großen, bis zu 4.506 Meter hohen Gebirgssystem in Zentralasien – und genau dorthin führten mehrere der Roerich-Expeditionen
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Queste due coordinate situano i l territorio di Shambhala leggermente a est dei Monti Aitai, importante sistema montuoso dell'Asia Centrale che raggiunge i 4.506 metri di altitudine, e precisamente dove le spedizioni di Roerich si avventurarono in numerose occasioni. |
Das geheime Tor zum „Tal der Unsterblichen“
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L'entrata segreta alla "Valle degli Immortali" |
Jahrtausendelang glaubten die verschiedenen Völker Asiens, dass dieses verbotene Gebiet gut bewacht sei und dass nur den im Herzen Reinen Zugang gewährt werde. Die Fragen, die sich stellen, lauten: Wer sind die Menschen, die in dieser Abgeschiedenheit leben – und was sind sie?
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Da millenni le popolazioni dell'Asia nutrono la convinzione che questo territorio proibito sia ben custodito, accessibile unicamente ai puri di cuore. Nondimeno i quesiti cui dare una risposta sono: chi sono coloro che vivono in questa remota area...e qual è la loro natura? |
Der tibetischen Legende nach handelt es sich um „Stille Wächter“ – ehemals gewöhnliche Männer und Frauen, die aufgrund ihrer spirituellen Entwicklung einen „Passierschein“ nach Shambhala erhielten. Andrew Tomas legt eindrucksvolle Beweise in Form tibetischer Quellen aus alten Klosterbibliotheken vor, in die er Einblick nehmen durfte. Durch seine Funde erfahren wir Genaueres über diese erleuchtete Gemeinschaft:
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La tradizione tibetana afferma che questo luogo segreto è abitato da "Sentinelle Silenziose" - ex uomini e donne normali che hanno ricevuto un "passaporto" per Shambhala in virtù del loro avanzamento spirituale. Andrew Tomas presenta sorprendenti riscontri derivati da fonti tibetane reperite in antiche biblioteche monastiche cui ha avuto il privilegio di accedere, e le sue scoperte ci aiutano ad apprendere qualcosa in più su tale comunità illuminata: |
„Die Bruderschaft von Shambhala wird von einer kleinen Gruppe höherer Wesen geführt, die manchmal als Mahatmas bezeichnet werden, was auf Sanskrit so viel heißt wie, die mit der großen Seele‘. Es sind übermenschliche Wesen mit übernatürlichen Kräften, die ihre Entwicklung auf diesem Planeten abgeschlossen haben, aber unter den Menschen bleiben, um ihnen bei ihrer spirituellen Entwicklung zu helfen. […] Die Lebensdauer ihres Körpers ist praktisch unbegrenzt, weil sich das Rad der Wiedergeburt für sie nicht mehr dreht.“ 4
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La Confraternita di Shambhala è diretta da una ristretta gerarchia di esseri superiori talora denominati Mahatma, che in sanscrito significa "coloro dalla grande anima". Si tratta di esseri sovrumani dotati di poteri sovrannaturali, i quali hanno completato la loro evoluzione su questo pianeta ma si trattengono con l'umanità allo scopo di agevolare l'avanzamento spirituale... […] L'arco di vita dei loro corpi è pressoché indefinito in quanto per loro la Ruota della Rinascita ha smesso di girare. [nota 4] |
Mit anderen Worten: Sie sind Unsterbliche – und soviel man über diese Gemeinschaft der Erleuchteten weiß, spielt das Konzept der Wiedergeburt eine wichtige Rolle in ihrer Philosophie. In tibetischen Schriften ist zu lesen, dass
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In altri termini, sono Esseri Immortali - e da quel che si sa di questa galassia di popolazioni illuminate, il concetto di reincarnazione costituisce parte essenziale della loro filosofia. Manoscritti tibetani aggiungono che |
„seit Menschengedenken eine Dynastie weiser Herrscher himmlischen Ursprungs das Reich Shambhala regiert und das unschätzbar wertvolle Erbe des Kalachakra bewahrt, der mystischen Wissenschaft des esoterischen Buddhismus.“ 5
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"da tempo immemore, una dinastia di saggi governanti di origine celeste dirige il Regno di Shambhala e preserva l'incommensurabile retaggio di Kalachakra, la scienza mistica del Buddismo esoterico". [nota 5] |
Nachdem er sieben Jahre in Tibet und China gelebt hat, schrieb der deutsche Autor Hartwig Hausdorf in seinem Buch „Die weiße Pyramide“, dass die Weisen von Shambhala „nicht ganz von dieser Welt sind; sie muten eher außerirdisch an […] eine Spezies, die uns der Universale Geist geschickt hat“ 6.
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Dopo aver trascorso sette anni in Tibet e in Cina, l'autore tedesco Hartwig Hausdorf scrisse nel suo libro dal titolo “Die Weisse Pyramide” ("La Piramide Bianca") che gli Anziani di Shambhala "non appartengono interamente a questo mondo; sembrano piuttosto extraterrestri […] una specie inviataci dallo Spirito Universale". [nota 6]
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Seit Urzeiten glauben Tibeter und andere asiatische Völker daran, dass unter ihnen Weise leben, die über den Tod hinausgewachsen sind, in einem physischen Körper über die Erde wandeln und durch das Universum reisen. Früher wurden sie als „heilige Unsterbliche“ bezeichnet, und angeblich haben sie eine Reihe von alchemistischen „Unsterblichkeitselixieren“ entwickelt. Eines davon soll aus pulverisierter und mit Zinnober versetzter Jade bestehen. Die „Unsterblichen“ tranken es, um ihren Körper in den Zustand des hsienzu bringen – physische Unsterblichkeit in einem vergeistigten Körper.
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Da tempo immemore i Tibetani e altre razze asiatiche ritengono che fra loro vivano saggi che si sono liberati dalla morte e vagano a loro piacere per la Terra e l'Universo in un corpo fisico. Gli antichi li denominavano "sacri immortali" e sostenevano che avevano elaborato una serie di "elisir di immortalità" di natura alchemica, fra cui giada polverizzata miscelata a cinabro che bevevano per aiutare il proprio corpo a prepararsi allo stato di hsien - immortalità materiale in un corpo reso etereo. |
Die sogenannten „Mahatma-Briefe an A. P. Sinnett“ 7 wurden zwischen 1880 und 1885 von Mahatmas verfasst, die angeblich in Shambhala gelebt haben. Sofern das stimmt, würden sie eine Quelle a us erster Hand darstellen und das Reich aus dem Innersten Kreis der östlichen Weisen heraus beschreiben.
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Quelle che ora vengono definite “Mahatma Letters to A. P Sinnett” [nota 7] furono scritte fra il 1880 e il 1885 dai Mahatma che si diceva avessero di fatto abitato lo stesso Shambhala, di conseguenza rappresentano una fonte di prima mano a riguardo del regno, interna alla ristretta cerchia degli stessi Saggi dell'Est. |
Auf der Grundlage dieser Briefkorrespondenz schrieb Sinnett „The Occult World“ (1881) und „Esoteric Buddhism“ (1883). Beide Bücher hatten großen Anteil am aufkommenden Interesse an der Theosophie.
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Da questa corrispondenza, Sinnett scrisse “The Occult World” (1881) e “Esoteric Buddhism” (1883), che esercitarono ambedue un notevole influsso nel generare l'interesse del pubblico verso la Teosofia |
Die schriftlichen Antworten und Ausführungen der Mahatmas aus Shambhala auf Sinnetts Fragen wurden 1923 unter dem Titel „The Mahatma Letters to A. P. Sinnett“ veröffentlicht. (Die Originalbriefe der Mahatmas werden in der Abteilung für seltene Schriften der British Library aufbewahrt und können mit einer Sondergenehmigung eingesehen werden.) Das mysteriöse Reich Shambhala erhält durch die Schriften der Mahatmas weitere Konturen. Den Mahatmas wurden prophetische Fähigkeiten zugeschrieben.
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Le risposte e le spiegazioni fornite dai Mahatma su Shambhala ai quesiti di Sinnett furono incorporate nelle loro lettere e pubblicate nel 1923 con il titolo “The Mahatma Letters to A. P.Sinnett”. (Le lettere originali dei Mahatma sono conservate presso la British Library e sono consultabili previa speciale autorizzazione del Department of Rare Manuscripts.) Il quadro di questo misterioso regno si delinea con maggiore nitidezza dopo una disamina degli scritti dei Mahatma, ritenuti una classe di individui dotati di facoltà profetiche. |
Der ehrwürdige Mahatma Morya, ein Eingeweihter rajputischer Herkunft, beschreibt in einem Brief an Sinnett von 1881 das imposante geheime Tor zum Tal der Unsterblichen:
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In una lettera a Sinnett, anno 1881, il suo autore, il venerabile Mahatma Morya, iniziato orientale di nascita Rajput, descrive il solenne accesso segreto alla Valle degli Immortali: |
„An einem Ort, von dem Außenstehende nie erfahren werden, gibt es einen Abgrund, über den sich eine schwächlich anmutende Brücke aus geflochtenem Gras spannt, unter der ein wilder Strom hindurchbraust. Selbst der Kühnste aus einem eurer Bergsteigervereine würde keinen Fuß darauf setzen, denn die Brücke hängt durch wie ein Spinnennetz und wirkt fadenscheinig und unpassierbar.
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“Presso un certo punto, da non rivelare agli estranei, esiste un baratro attraversato da un fragile ponte di liane intrecciate, sotto cui scorre un torrente impetuoso. Il più ardito membro dei vostri club alpini oserebbe a malapena avventurarsi lungo questo passaggio, in quanto è sospeso come una ragnatela e sembra marcio e intransitabile. |
Doch das ist sie nicht. Und wer es wagt, darüber zu schreiten, und es schafft […], gelangt in eine Schlucht von atemberaubender Schönheit. Dies ist einer der Orte, an denen wir leben und von denen europäische Geographen nichts wissen. Unweit des alten Lamaklosters steht der uralte Turm, der Generationen von Bodhisattvas [Menschen, die sich dem Mitgefühl verschrieben haben und vollkommene Weisheit verkörpern] hervorgebracht hat.“ 8
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Ma non è tale; e colui che osa percorrerlo e vi riesce [...] come accadrà se è giusto che ciò gli sia concesso...giunge a una forra che offre un panorama di impareggiabile bellezza, a uno dei nostri luoghi e presso alcuni dei nostri simili, di cui i geografi europei non hanno la minima conoscenza. A un tiro di schioppo dalla lamaseria si erge l'antica Torre al cui interno si sono allevate generazioni di Bodhisattva [individui compassionevoli la cui essenza è la conoscenza perfetta]”. [nota 8]
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Die Bewohner mehrerer Dörfer in Tibet behaupten, dass bestimmte Gegenden nur mit besonderer Erlaubnis betreten werden können. Mahatma Morya sagte dazu:
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Gli abitanti di vari villaggi tibetani hanno affermato che nessuno può addentrarsi in determinate aree senza un permesso: il Mahatma Morya ha aggiunto a riguardo: |
„Von verlässlichen Reisenden haben Sie ja bereits erfahren, dass die Führer sich weigern, sie in bestimmte Gebiete zu bringen. Sie lassen sich lieber töten, als die Reisenden dorthin zu begleiten. Wenn ein leichtsinniger Reisender dennoch weitergeht, so schneidet ihm ein Erdrutsch den Weg ab. Wenn der Reisende darüber hinwegklettert, so wird ihn ein Steinschlag treffen, denn wer hier nicht willkommen ist, wird sein Ziel auch nicht erreichen.“ 9
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“Avete già inteso da viaggiatori attendibili come le guide si rifiutino di condurli in determinate direzioni. Preferirebbero essere uccisi piuttosto che farvi proseguire. Se, quindi, uno spericolato viaggiatore decide comunque di proseguire, davanti a lui inizia a frapponi una frana. Se il viaggiatore supera tale ostacolo, allora una pioggia di pietre lo trascinerà via, poiché colui che non è il benvenuto non raggiungerà la sua destinazione.” [nota 9] |
Es wurde schon von Menschen und Tieren berichtet, die unwillkürlich zu zittern begannen, sobald sie sich bestimmten Orten in einem solchen Gebiet näherten, so als würden sie mit unsichtbarer Strahlung beschossen. Ein anonymer Dalai Lama aus dem 19. Jahrhundert.
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Si sa che avvicinandosi a determinate località di quell'area persone e animali hanno tremato in modo innaturale, come bombardati da raggi invisibili. Secondo un non meglio precisato Dalai Lama - leader spirituale del Tibet - del diciannovesimo secolo. |
„begab sich einst auf den langen Weg von Lhasa in die Mongolei, und auf einem Abschnitt der Strecke begannen Menschen wie Tiere der Karawane aus keinem ersichtlichen Grund zu zittern. Der Dalai Lama erklärte das Phänomen damit, dass die Gruppe gerade eine verbotene Zone Shambhalas durchquere, deren spirituelle Schwingungen für die Reisenden unerträglich hoch seien.“ 10
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"...in una fase del lungo viaggio da Lhasa alla Mongolia, a un certo punto del tragitto persone e animali della carovana hanno iniziato a rabbrividire per nessun motivo evidente. Il Dalai Lama ha spiegato il fenomeno affermando che il gruppo stava attraversando parte della zona proibita di Shambhala, la cui vibrazione psichica risultava troppo elevata per i viandanti." [nota 10] |
Der russische Entdecker N. M. Prjevalsky und der deutsche Linguist und Historiker A. H. Francke berichten in ihren Büchern beide von dem merkwürdigen Verhalten der Einheimischen, die sich durch nichts dazu bringen ließen, bestimmte Bereiche im Norden Tibets zu betreten. 11
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L'esploratore russo N. M. Prjevalsky e il linguista e storico tedesco A. H. Francke nei loro libri riferiscono lo strano comportamento dei nativi che non si riusciva in alcun modo a costringere ad addentrarsi in determinati distretti del Tibet settentrionale. [nota 11] |
Ein russischer Teilnehmer an einer von Roerichs Expeditionen berichtete Andrew Tomas persönlich, dass ihre Gruppe dieselbe Erfahrung gemacht habe – auch da weigerten sich einige der Träger an einem Punkt in Nordtibet weiterzugehen. Der Russe gab an, er selbst habe einen Widerwillen dagegen empfunden, weiterzureiten, und habe nicht so recht begriffen, warum. Es sei ein „unheimliches und unerklärliches“ Gefühl gewesen, das er nicht noch einmal empfinden wolle.12
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Un membro russo di una delle spedizioni di Roerich riferì personalmente a Andrew Tomas che il loro gruppo aveva vissuto la medesima esperienza nei recessi dell'Asia dove, per nessun motivo evidente, in corrispondenza di un determinato punto del Tibet settentrionale gli assistenti della spedizione si rifiutarono di proseguire oltre. Il russo ammise di non riuscire a comprendere come mai egli stesso non se la sentisse di andare avanti, asserendo che si trattava di una sensazione "bizzarra e inspiegabile", che non desiderava provare di nuovo. [nota 12] |
In Turfan, Sinkiang, in Westchina lauschten die Mitglieder einer Roerich-Expedition der faszinierenden Geschichte über eine groß gewachsene, dunkelhaarige Frau mit ernster Miene, die regelmäßig aus den tiefen Höhlen auftauche, um Bedürftigen zu helfen. Ihre Taten brachten ihr den Respekt der Bevölkerung im gesamten asiatischen Raum ein.
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A Turfan, Sinkiang, Cina occidentale, i membri di una spedizione di Roerich ascoltarono la curiosa storia di una donna alta, dalla capigliatura corvina e dall'espressione seria, la quale sbucava dalle profonde caverne per accorrere in aiuto ai bisognosi e i cui atti incutevano grande rispetto presso la popolazione dell'intera regione asiatica. |
„Auch von Reitern mit Fackeln wird berichtet, die in unterirdischen Gängen verschwinden.“ 13
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"Si citavano anche cavalieri muniti di torce che svanivano all'interno di passaggi sotterranei." [nota 13]
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Augenzeugen berichten auch von bunt gekleideten, gekrönten Lamas (wahrscheinlich aus Shambhala) in Sänften, die von jeweils vier Männern getragen werden. Roerich erzählt, dass groß gewachsene, schlanke, weißhäutige Menschen gesichtet wurden, die in Höhlengängen verschwanden, sobald sich Fremde näherten. Als seine Expeditionstruppe später den Karakorum-Pass überquerte, hat ein einheimischer Führer Roerich zufolge des Öfteren große, weiß gekleidete Männer und Frauen gesehen, die aus geheimen Höhlen auftauchten. Manchmal sollen diese mysteriösen Bergmenschen auch Reisenden geholfen haben.
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Così come esistevano testimonianze oculari di lama incoronati e sontuosamente abbigliati (presumibilmente provenienti da Shambhala) visti assisi in palanchini trasportati da quattro uomini. Roerich indica che alti e scarni individui di pelle bianca erano stati visti scomparire in gallerie di roccia al giungere di estranei. In seguito, quando la sua spedizione stava attraversando il Passo del Karakorum, Roerich riferisce di essere stato informato da una guida locale che in talune occasioni uomini e donne di elevata statura e abbigliati di bianco erano stati visti comparire nell'area da entrate segrete; talora questa misteriosa gente di montagna prestava aiuto ai viaggiatori.
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Anfang des 20. Jahrhunderts berichtete die indische Zeitung Statesman von einem britischen Major, der einen großen, leicht bekleideten Mann mit langen Haaren gesehen haben will, der, auf einen langen Bogen gestützt, seinen Blick über das Tal schweifen ließ. Als der Mann den Major entdeckte, sprang er einen steilen Hang hinab und verschwand. Die Einheimischen erklärten Roerich, es habe sich um „einen der Schneemenschen“ gehandelt, die „das heilige Land bewachen“.14
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Agli inizi del Novecento, il quotidiano Statesman in India pubblicò la storia di un maggiore britannico, il quale aveva scorto un uomo alto, vestito leggero e con lunghi capelli, appoggiato su un alto arco, che scrutava la valle. Accortosi del maggiore, l'uomo balzò giù per un pendio e scomparve alla vista. I nativi riferirono tranquillamente a Roerich, "Ha visto uno degli uomini della neve che sorvegliano la terra sacra." [nota 14]
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Auf einem seiner Gemälde hat Roerich inmitten von Fels und Schnee eine Schneefrau dargestellt, die ebenfalls einen Bogen hält. Obwohl sie von Eis und Schnee umgeben ist, ist sie nur leicht bekleidet, so als würde eine warme Aura sie vor der Kälte schützen. Roerich sagt:
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In uno dei suoi dipinti, Roerich ritrae una Vergine delle Nevi fra rocce e neve, la quale impugna anch'essa un arco. Nonostante i ghiacciai e l'evidente clima freddo la donna ha un abito leggero, come se vi fosse un'aura calda a proteggerla dal gelo. Roerich aggiunge: |
„In den Ausläufern des Himalaya finden sich zahlreiche Höhlen, und es heißt, dass von diesen Höhlen aus unterirdische Gänge bis weit unter den Kanchenjunga führen. Einige Menschen sind gar bis an das Steintor gelangt, das sich noch nie aufgetan hat, weil die Zeit noch nicht gekommen ist. Die unterirdischen Gänge führen bis in das herrliche Tal.“ 15
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“Lungo le pendici dell’Himalaya vi sono numerose caverne, e si dice che da queste si diramino passaggi sotterranei molto al di sotto di Kinchinjunga. Alcuni hanno visto il portale di pietra che non è stato aperto poiché il momento non è ancora giunto. I profondi passaggi si inoltrano sino a una splendida valle.” [nota 15] |
Professor Roerich beschreibt das „herrliche Tal der Unsterblichen“ genauer. Schon früh auf seiner Reise traf er auf Pilger, die ihm erzählten:
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Il riferimento del Professor Roerich descrive la "splendida valle" degli "Immortali". Agli inizi del suo lungo viaggio, Roerich si imbatté in dei pellegrini che gli dissero: |
„Hinter diesen Bergen leben heilige Männer und Frauen, die die Menschheit durch ihre Weisheit retten; viele schon haben versucht, diese Heiligen zu finden, sind aber gescheitert […] Sobald sie über den Kamm kommen, verirren sie sich.“ 16
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"Dietro queste montagne vivono donne e uomini santi che stanno salvando l'umanità tramite la loro saggezza; molti hanno cercato di vederli, ma senza successo [...] in qualche modo, non appena oltrepassano il crinale, smarriscono la strada." [nota 16] |
„Dennoch gelangte Nicholas Roerich auf einem Pferd in dieses Gebiet. He remained lost for several days, and when he returned, the Asiatics threw themselves at his feet, shouting that he was a ‘god,’ for no man would have been able to cross the border into Shambhala without divine assurance.” 17
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"Nondimeno Nicholas Roerich si addentrò nel territorio a dorso di un pony. Si assentò per alcuni giorni e, al ritorno, gli Asiatici si prostrarono ai suoi piedi, esclamando che egli era un 'dio', in quanto nessun uomo poteva aver oltrepassato la frontiera di Shambhala senza credenziali divine." [nota 17] |
Vielleicht gab es einen Grund, warum Roerich ungehindert in die verbotene Enklave gelangt ist, denn die Mahatmas hatten Sinnett versichert:
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Forse il libero accesso di Roerich all'enclave proibita aveva una sua ragione, poiché i Mahatma assicurarono Sinnett: |
„Wen wir kennenlernen wollen, der wird uns genau an der Grenze finden.“ 18
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"[coloro che noi] desideriamo conoscere, ci troveranno proprio alle frontiere." [nota 18] |
Roerichs Bemerkung gegenüber einem Lama, einem religiösen Lehrer, in Tibet lässt darauf schließen, dass er Shambhala tatsächlich erreichte:
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I rimandi di Roerich a un lama (maestro religioso) in Tibet indicano conoscenze dirette del suo soggiorno a Shambhala: |
„Mit eigenen Augen haben wir einen der drei weiß gekleideten Grenzposten Shambhalas gesehen.“ 19
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"Noi stessi abbiamo visto un posto di frontiera bianco di uno dei tre posti di Shambhala." [nota 19] |
Abgesehen davon, dass Roerich die Heimat der Mahatmas besuchen wollte, ist der Zweck einer seiner Expeditionen nicht ganz klar. Diese führte ihn 1928 über Tibet und Xinjiang zum Altai. In seinem Tagebuch jedenfalls geht er nicht genauer auf das Ziel ein. Die Expedition scheint jedoch etwas mit dem Bruchstück eines heiligen Kosmischen Steins zu tun gehabt zu haben, das an seinen rechtmäßigen Platz im Jade-Turm im Herzen Shambhalas zurückgebracht werden sollte.
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A parte la ricerca della sede dei Mahatma, dai diari di Roerich non traspare del tutto chiaramente lo scopo di una delle sue spedizioni attraverso il Tibet e lo Xinjiang sino all'Aitai nel 1928; sembra fosse correlata al fatto di riportare una piccola sezione di una Pietra Cosmica sacra nella sua sede naturale nella Torre di Giada, al centro di Shambhala. |
„Dieses Fragment war nach Europa gesandt worden, um mit seiner Kraft die Einrichtung des Völkerbundes zu unterstützen, die – wenngleich sie scheiterte – nach dem Ersten Weltkrieg angestrebt wurde.“ 20
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"Tale frammento venne infine inviato in Europa per contribuire alla fondazione della Lega delle Nazioni che, sebbene risoltasi in un insuccesso, al termine della Prima Guerra Mondiale era quantomai auspicabile." [nota 20] |
Dieses Fragment war angeblich Teil eines sehr viel größeren Kosmischen Steins, und es scheint so, als sei es Roerich bestimmt gewesen, das Bruchstück zurück nach Shambhala zu bringen.
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Si dice che tale frammento facesse parte di una Pietra Cosmica assai più grande, e sembra che Roerich fosse il vettore predestinato per riportarla a Shambhala. |
Versteckte Oase einer fortschrittlichen spirituellen Kultur
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Un'oasi perduta di cultura spirituale avanzata |
Auch in den volkstümlichen Erzählungen Russlands gibt es Hinweise auf eine Gemeinschaft von Erleuchteten, die an einem Ort im Herzen Asiens leben, der auf russisch Belovodye heißt – das „Land der lebenden Götter“. In dem jährlich erscheinenden Journal of the Russian Geographical Society von 1903 findet sich ein Artikel mit dem Titel „Ural-Kosaken reisen ins Belovodye-Reich“, verfasst von einem Entdecker namens Korolenko. Und im Jahr 1916 veröffentlichte die West Siberia Geographical Society einen Bericht des russischen Historikers Belosliudov mit dem Titel „Über die Geschichte von Belovodye“.
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Anche la tradizione popolare dell'antica Russia dà rilievo alla realtà di una comunità di uomini e donne ispirati sita in un luogo nel cuore dell'Asia, denominato in russo “Belovodye” – “la Terra degli Dèi Viventi”. Nell'annuale Rivista della Società Geografica Russa del 1903 compare un articolo dal titolo "Il viaggio dei Cosacchi degli Urali nel Regno di Belovodye", scritto da un esploratore che risponde al nome di Korolenko. Analogamente, nell'ottobre 1916 la Società Geografica della Siberia Occidentale pubblicò un resoconto dello storico russo Belosliudov, dal titolo "Alla storia di Belovodye." |
Da beide Artikel von wissenschaftlichen Instanzen veröffentlicht wurden, sind sie von großem Interesse, denn sie künden von einer tief verwurzelten Überzeugung, die noch immer in vielen „alten Gläubigen“ Russlands lebendig ist – dass Belovodye ein geheimes irdisches Paradies irgendwo tief im Südwesten Sibiriens ist. Beide Artikel stützen die Annahme, dass es im nördlichen Tibet tatsächlich ein geheimes heiliges Reich gibt, ein Reich uralter Weisheit
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In quanto pubblicati da istituti scientifici, ambedue gli articoli rivestono un notevole interesse, poiché rivelano una forte tradizione che ancora vige presso gli "antichi credenti" della Russia, secondo la quale Belovodye è un segreto paradiso terrestre esistente da qualche parte nella zona della Siberia sud-occidentale. I due articoli corroborano il nostro argomento principale di un regno sacro nascosto nelle regioni più settentrionali del Tibet, un regno di antica elevata saggezza. |
Ein mysteriöser Einheimischer berichtete auch der russischen Psychiaterin und Autorin Dr. Olga Kharitidi während ihres Aufenthalts im abgelegenen Sibirien von den außergewöhnlichen Menschen einer uralten Kultur, die in diesem geheimen Reich zurückgezogen leben:
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Il racconto tradizionale di uno straordinario popolo isolato appartenente a un'antica civiltà, in questa terra nascosta, è stato narrato da un misterioso saggio nativo alla psichiatra e autrice russa D.ssa Olga Kharitidi durante la sua permanenza nella lontana Siberia: |
„Was diese Menschen insbesondere auszeichnet, ist, dass die inneren Dimensionen des Geistes bei ihnen hochentwickelt sind. Der gesamten Gemeinschaft ist eine wunderbare spirituelle Intensität eigen, die in der modernen materialistisch geprägten Gesellschaft nur von Wenigen erfahren wird. Sie verfügen über schier unglaubliche Weisheit auf psychologischem Gebiet. Sie können ihr Zeitempfinden steuern und selbst über weite Entfernungen hinweg telepathisch miteinander kommunizieren. Sie können in die Zukunft schauen, und ihre Gesellschaftsstruktur ist die effektivste, die es je gab.“ 21
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“I loro principali conseguimenti erano stati nello sviluppo delle dimensioni interiori della mente: l'intera loro società possedeva una splendida intensità spirituale, che nella moderna cultura materialistica viene espressa solo da alcuni. Possedevano un'incredibile saggezza psicologica. Riuscivano a controllare la loro personale esperienza del tempo e avevano appreso a comunicare telepaticamente a grande distanza. Abilissimi nell'estrapolare il futuro, la loro struttura sociale era la più efficiente mai esistita.” [nota 21] |
Ein Gesetz des Tals der Unsterblichen aber bleibt auf ewig in Kraft – dass nämlich „niemand, der nicht erwünscht ist, den Weg dorthin findet“. 22
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Ad ogni modo, una legge della Valle degli Immortali resta invariabilmente in vigore, ovvero quella secondo cui "gli indesiderati non vi perverranno." [nota 22] |
Nur wer „Kalagiya“ vernommen hat, den „Ruf, den Shambhala über den Wind aussendet“, 23 oder telepathisch von den Großen Meistern eingeladen wird, kann darauf hoffen, sicher in das „Tal der weisesten Menschen der Erde“ 24 zu gelangen.
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Solo coloro che hanno udito "Kalagiya” la convocazione a Shambhala inviata sulle ali del vento" [nota 23] o tramite comunicazione telepatica dai Grandi Maestri possono sperare di giungere sani e salvi alla "Valle del Popolo più Saggio della Terra." [nota 24] |
Augenzeugen berichten von Shambhala
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Rapporti di testimoni oculari su Shambhala |
Im ersten Jahrhundert unserer Zeitrechnung wurde Apollonius, ein hoch angesehener, charismatischer griechischer Weiser, nach Shambhala „gerufen“. Er hatte eine „Wegbeschreibung“ erhalten und wusste genau, wo er die „Heimstatt der Weisen“ 25 finden würde.
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Durante il primo secolo dell'era volgare Apollonio, assai stimato e carismatico saggio greco, ricevette "la chiamata" e si recò a Shambhala. Aveva avuto in precedenza "direttive" e sapeva esattamente dove cercare quella che all'epoca era definita la "Dimora dei Savi." [nota25] |
Apollonius wurde im Jahr drei nach Christus in Tyana, Kappadokien, geboren und starb im Jahr 98. Er wurde nach dem griechischen Gott Apollo benannt, und das Volk nannte ihn respektvoll „Sohn Gottes“.26
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Apollonio nacque nel terzo anno dell'era volgare a Tiana, in Cappadocia, e morì nel 98. Il suo nome derivava dal dio greco Apollo e la popolazione lo definiva affettuosamente "il figlio di Dio." [nota 26] |
Er lehrte die Doktrin des „Inneren Lebens“,27 ging barfuß, ließ Haare und Bart wachsen und trug Kleidung aus weißem Leinen. Auf seinen Reisen wurde er von einem assyrischen Schreiber namens Damis begleitet, der Appolonius’ Worte und Taten in einem Tagebuch festhielt. Dank Damis’ aus 97 Kodizes bestehender Sammlung sind uns heute Apollonius’ bemerkenswerte Erlebnisse überliefert.
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Insegnava la dottrina della "Vita Interiore" [nota 27], girava scalzo, portava i capelli lunghi, curava la barba e si abbigliava con bianchi indumenti di lino. Nei suoi viaggi era accompagnato da uno scriba assiro, tale Damis, il quale ne documentava in un diario quotidiano dichiarazioni e atti. Fu grazie alla raccolta di Damis di 97 codici che si preservarono le notevoli cronache delle esperienze di vita di Apollonio. |
Um etwa 200 n. Chr. entwickelte Kaiserin Julia Domna, die zweite Frau des aus Britannien stammenden römischen Kaisers Septimus Severus (Kaiser von 193 bis 211), ein so starkes Interesse an den bewegenden Ereignissen in Apollonius’ Leben, dass sie den griechischen Schriftsteller und Sophisten Flavius Philostratus (ca. 170 – 245) beauftragte, eine Biographie über Apollonius zu schreiben. Philostratus nannte sein Werk „Das Leben des Apollonius von Tyana“.
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Attorno all'anno 200 la principessa Giulia Domna, seconda moglie dell'imperatore romano di nascita britannica Settimio Severo (imperatore dal 193 al 211), manifestò un tale interesse per gli importanti eventi della vita di Apollonio che commissionò allo scriba e sofista greco Flavio Filostrato (170-245 ca.) di scriverne la biografia, che costui titolò La vita di Apollonio di Tiana. |
Von Philostratus erfahren wir, dass Apollonius viele Monate lang im Himalaya blieb.28 Als Apollonius in „einer Stadt unter dem Berg Paraca“ 29 eintraf und dem König Hiarchas (in einigen Übersetzungen „Iarchas“ genannt, was „heiliger Herrscher“ bedeutet) einen Brief überreichte, erfuhr er überrascht, dass der König dessen Inhalt schon kannte. Apollonius wandte sich daraufhin Damis zu und sagte:
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In base a tali resoconti apprendiamo che Apollonio si trattenne nel paese trans-himalayano per diversi mesi. [nota 28] All'arrivo in "una città ai piedi della montagna denominata Paraca" [nota 29], Apollonio presentò una lettera al re di quel tempo, “Hiarchas” (in alcune traduzioni “Iarchas”, che significa "Santo Governante"), rimanendo sorpreso nell'apprendere che il suo contenuto era già noto al re. Apollonio si rivolse a Damis e disse:
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„Wir haben hier Menschen von echter Weisheit vor uns, denn sie scheinen über die Gabe der Voraussicht zu verfügen.“ 30
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"Siamo giunti al cospetto di uomini autenticamente saggi, poiché sembrano avere il dono della preconoscenza" [nota 30]. |
Während seines Aufenthalts wurde Apollonius Zeuge unglaublicher Dinge. Er sah, wie aus Schächten im Boden Säulen aus strahlend hellem, bläulichem Licht senkrecht nach oben stiegen. Auch sprach er voller Erstaunen von leuchtenden Steinen, die er pantarbes nannte. Diese Steine vermochten so hell zu leuchten, dass die Nacht zum Tage wurde. Die wissenschaftlichen und geistigen Errungenschaften der Bewohner dieser verborgenen Stadt beeindruckten Apollonius so stark, dass er widerspruchslos nickte, als König Hiarchas sagte:
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Durante il periodo trascorso in loco, egli ebbe modo di vedere cose incredibili. Vide pozzi nel terreno che proiettavano raggi verticali di brillante luce bluastra. Parlò con stupore di quelli che definiva pantarbes, ovvero pietre luminose, che si potevano attivare sino a far loro emettere talmente tanta luce da rendere possibile tramutare a piacere la notte in giorno. I traguardi scientifici e mentali degli abitanti di questa città perduta impressionarono Apollonio a tal punto che si limitò ad annuire quando re Hiarchas gli disse: |
„Frag, was immer du wissen möchtest, denn du bist hier unter Menschen, die alles wissen.“ 31
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"Chiedici quel che vuoi, poiché ti trovi fra persone che sanno ogni cosa." [nota 31] |
Apollonius fragte, für was sie sich selbst hielten, und König Hiarchas erwiderte: „Wir betrachten uns als Götter.“ 32
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Apollonio chiese cosa costoro pensassero di sé stessi, e re Hiarchas replicò: "Ci consideriamo dèi" [nota 32]
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Apollonius wurde nicht nur Zeuge, wie die Bewohner von Shambhala sich die Kraft der Sonne zunutze machten, sondern
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Apollonio non solo vide il popolo di Shambhala utilizzare il potere del Sole, ma... |
„er sah auch, wie sie zwei Cubit [etwa ein Meter] über dem Boden schwebten; nicht etwa, weil sie ein Wunder zur Schau stellen wollten – denn ein solches Gebaren verabscheuen sie –, sondern weil sie Rituale, bei denen sie die Erde verlassen und sich der Sonne nähern, als Huldigung des Göttlichen empfinden.“ 33
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” … li vide levitare di due cubiti [circa un metro] al di sopra del suolo, non per far sfoggio di facoltà miracolose, in quanto disdegnano ambizioni del genere; invece considerano tutti i riti che eseguono, come levarsi da terra e camminare con il Sole, come atti di omaggio graditi al divino”. [nota 33] |
Ähnliche Phänomene wurden von der bekannten Orientalistin und Schriftstellerin Alexandra David-Néel (1868 – 1969) berichtet, die als erste westliche Frau den Titel des Lama verliehen bekam. Ihre Aussagen stützen Philostratus’ Darstellungen. David-Néel beschreibt Shambhala als ein Reich, das
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Fenomeni analoghi furono documentati nel ventesimo secolo dalla rinomata orientalista, scrittrice nonché prima lama occidentale di sesso femminile Madame Alexandra David-Néel (1868-1969), a supporto degli antichi resoconti di Filostrato. La studiosa descrive Shambhala come |
„nicht in Zeit und Raum verankert ist, wie wir es sind. Shambhala ist heute hier und morgen dort.“ 34
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un regno "non ancorato al tempo o allo spazio in cui ci troviamo noi; Shambhala oggi è qui e domani non lo è più." [nota 34] |
Über die Bewohner Shambhalas sagte Apollonius:
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Degli abitanti di Shambhala Apollonio disse che |
„Sie leben auf der Erde und leben doch nicht auf ihr, sie sind von Schutzmauern umgeben und sind es doch nicht, und sie besitzen nichts und verfügen doch über den Reichtum der ganzen Welt.“ 35
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"vivevano sulla Terra, eppure non su di essa, fortificavano senza fortificazioni e non possedevano nulla, eppure avevano le ricchezze di tutti gli uomini." [nota 35] |
Was die Ideologie der Bewohner Shambhalas angeht, so vertrat König Hiarchas eine kosmische Philosophie, der zufolge „das Universum lebendig“ 36 ist. In den Mahatma-Briefen heißt es, die Bewohner Shambhalas seien weder Atheisten noch Agnostiker, sondern Pantheisten im weitesten Sinne, und glaubten, dass das Universum und Gott letztlich identisch seien. Auf dieses Konzept von der kosmischen Evolution geht auch zurück, dass der Reinkarnationsgedanke in der Philosophie dieser Wächter der Menschheit eine so große Rolle spielt.
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Quanto all'ideologia degli abitanti, re Hiarchas professava una filosofia cosmica secondo cui "l'Universo è vivo" [nota 36] In “The Mahatma Letters” si sottolinea il fatto che costoro non sono atei o agnostici, bensì panteisti nel senso più ampio del termine, convinti che Dio e l'Universo siano in definitiva identici. La loro concezione di evoluzione cosmica sta alla base del motivo in virtù del quale l'idea di reincarnazione costituisce parte fondante della filosofia dei Custodi dell'Umanità. |
Stonehenge im Himalaya
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Stonehenge trans-himalayana |
Als Roerich 1928 durch den Himalaya reiste, stieß er in 4.572 Metern Höhe auf drei lange, schnurgerade Reihen großer, aufrecht stehender Steine, die mit Inschriften versehen waren und sich durch ihre besondere Form von der Umgebung abhoben. Die drei Reihen endeten in einem großen Steinkreis, in dessen Mitte drei Menhire standen. Roerich zufolge wirkte der Ort wie eine Mischung aus dem britischen Stonehenge und dem keltischen Carnac in der Bretagne – Stätten, die Roerich zuvor besucht hatte.
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Nel 1928, nel corso del suo viaggio trans-himalayano, a un'altitudine di 4.572 metri Roerich rimase sbalordito alla vista di tre lunghe file di alti menhir dotati di iscrizioni, che si stagliavano nel panorama circostante grazie alla loro peculiare forma e configurazione. Il colossale complesso di pietre terminava con un ampio cerchio di menhir con altri tre menhir al centro. Roerich descrisse la struttura come una combinazione fra Stonehenge in Inghilterra e Carnac nell'antico mondo celtico della Bretagna, siti visitati in precedenza dall'esploratore. |
Seine Karawane sollte ihr Lager eigentlich nur über Nacht in der Nähe dieses steinernen Rätsels aufschlagen, doch Roerich blieb drei weitere Tage und entdeckte in der Umgebung noch vier weitere Formationen aus aufrecht stehenden Steinen. Roerich war fasziniert von seinem Fund und fragte seine tibetischen Bergführer, wer diese Steine aufgestellt habe. Zur Antwort bekam er:
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La sua carovana era destinata a compiere una sosta di una notte nei pressi dell'enigmatico complesso di pietre; tuttavia, Roerich si trattenne per tre giorni e scoprì nell'area circostante altre quattro file di pietre verticali. Sbalordito, Roerich chiese alle guide tibetane: "Ditemi, vi prego, chi ha disposto queste pietre?" La risposta fu:
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„Niemand weiß es […] Aber diese Stätte aus alter Zeit wird Doring genannt […], der Ort der heiligen Steine. Die Alten unseres Volkes sagen, vor langer Zeit sei ein unbekanntes Volk durch dieses Gebiet gezogen, das sich für einige Generationen, aber nicht dauerhaft, hier angesiedelt habe.“ 37
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"Nessuno lo sa [...] ma da tempi remoti questo distretto viene chiamato Doring [...] il luogo dei menhir sacri. I nostri avi dicono che molto tempo fa un popolo sconosciuto passò di qui; si fermarono per diverse generazioni ma non ne fecero la loro dimora permanente" [nota 37] |
Roerich rätselte viel darüber, warum mitten im Himalaya in dieser Höhe „eine Nachbildung von Stonehenge und Carnac“ 38 zu finden sei.
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Roerich si meravigliava del fatto che attraversando le cime trans-himalayane si fosse imbattuto nelle "incarnazioni di Stonehenge e Carnac" [nota 38]. |
Uno degli unici pilastri sopravvissuti di un sito noto come Shang Doring, nella parte occidentale di Changthang. A detta di tutti, questo era un sito eccezionale che vantava diversi recinti e molti grandi pilastri. Shang Doring è stato smantellato durante la rivoluzione culturale cinese per costruire strutture amministrative. Fonte http://www.tibetarchaeology.com
La necropoli di Tshab Khag Doring. La schiera di pilastri ripresa frontalmente dall'angolo di sud-est. Fonte http://www.tibetarchaeology.com
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Weitere merkwürdige Phänomene in Tibet
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Altri strani fenomeni in Tibet |
In diesem immensen Gebiet ist es schon häufiger zu seltsamen Begebenheiten gekommen, und einige davon legen die Anwesenheit höherer spiritueller Wesen nahe. Alexandra David-Néel erzählt in ihrem Buch „The Superhuman Life of Gesar of Ling“ 39 von einem merkwürdigen Erlebnis, das sie selbst in der kleinen Stadt Jyekundo in einem abgelegenen Teil Nordwesttibets hatte. Dort traf sie einen tibetischen Lama, der in dem Ruf stand, gelegentlich in einer verschneiten Bergregion zu verschwinden, in der es keine Siedlungen gab und ein Mensch zu verhungern oder zu erfrieren drohte. So kehrte der Lama unweigerlich nach einiger Zeit zurück, und auf neugierige Fragen hin sagte er immer nur, er habe „bei den Göttern in den Bergen“ 40 gelebt.
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In questo vasto territorio si sono verificati eventi peculiari, alcuni dei quali rivelano la presenza di esseri spirituali superiori. Nel suo libro “The Super human Life of Gesar of Ling” [nota 39], Madame Alexandra David-Néel riferisce un curioso episodio avvenuto nella cittadina di Jyekundo, situata in un desolato distretto del Tibet nord-orientale. Mentre si trovava in loco, Madame Alexandra incontrò un lama tibetano che aveva la reputazione di scomparire occasionalmente in una regione di montagne innevate in cui non esistevano villaggi e dove un individuo poteva facilmente morire di fame o di freddo. Invariabilmente costui dopo qualche tempo faceva ritorno alla civiltà e in risposta alle domande che gli ponevano si limitava a replicare di essersi intrattenuto con "dèi nelle montagne." [nota 40] |
Eines Tages bat Madame David-Néel ihn halb im Spaß, halb im Ernst, bei seiner nächsten Reise dem „Herrscher über die Berge“ 41 einen kleinen Strauß chinesischer Papierblumen als Geschenk von ihr zu überreichen. Einige Monate später kehrte der Lama von einer erneuten Reise in das rätselhafte Reich zurück und überreichte der französischen Gelehrten ein Souvenir des „Herrschers“: Eine schöne blaue Blume, die im Juli im Süden Tibets blüht. Alexandra David-Néel war verblüfft, denn in Jyekundo lag die Temperatur zu dieser Zeit bei 20 Grad unter null, der Fluss war von einer zwei Meter dicken Eisschicht bedeckt und der Boden steinhart gefroren. „Woher stammt diese Blume?“, fragte sie erstaunt, und der Lama entgegnete:
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Un giorno Madame David-Néel tra il serio e il faceto chiese al lama se, al suo prossimo viaggio, avrebbe fatto dono di un mazzo di fiori di carta cinesi al "Governante delle Montagne." [nota 41] Alcuni mesi più tardi, tornando dal suo viaggio nel misterioso territorio, consegnò alla dotta francese un souvenir affidatogli proprio dalla persona di cui sopra. Si trattava di un grazioso fiore blu che sboccia a luglio nel Tibet meridionale. David-Néel rimase sbalordita, dicendo che in quel periodo a Jyekundo la temperatura era venti gradi sottozero, il fiume era ricoperto da una coltre di ghiaccio spessa due metri e il terreno eraun blocco congelato. "Dove ha preso questo fiore?", chiese stupefatta. Il lama replicò: |
„Nun, vielleicht aus einem warmen Tal im Norden.“ 42
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"Magari in una calda valle nel nord." [nota 42] |
Auch Roerich berichtete von einer Reihe außergewöhnlicher übernatürlicher Geschehnisse, u. a. dem plötzlichen Auftauchen von Rigden Jyope (oder Djapo), dem Herrscher Shambhalas. Wenn dieser einen bestimmten Lama-Tempel betrat, so heißt es, entzündeten sich die Kerzen darin von selbst. Roerich berichtet:
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Anche Roerich ha documentato una serie di straordinari accadimenti soprannaturali, fra cui l'improvvisa comparsa di Rigden Jyope (o Djapo), il Governante di Shambhala. Si dice che quando egli entrava in un particolare tempio lamaista, le candele a un tratto si accendevano da sole. Roerich ha riferito la seguente vicenda: |
„Einmal lag ganz plötzlich ein besonderer Duft in der Luft, wie von Tempel-Räucherwerk – und das mitten in der Gobi, wo sich in alle Richtungen über hunderte von Kilometer nichts als Steinwüste erstreckt. Nicht ein einziger Tempel, ja nicht einmal eine Hütte war in Sicht, und dennoch nahmen alle Expeditionsmitglieder zur gleichen Zeit diesen Duft wahr. Das geschah gleich mehrmals und war durch nichts zu erklären.“ 43
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Vi fu l'episodio dell'improvviso sentore di uno squisito profumo, come di incenso da tempio, proprio nel bel mezzo del Gobi, dove il deserto roccioso si estende per centinaia di chilometri in tutte le direzioni. Non si scorgeva alcun tempio o capanna e tuttavia tutti i membri della spedizione percepirono il profumo nelle narici nello stesso momento. Il fenomeno era accaduto svariate volte e non se ne dava assolutamente alcuna spiegazione.” [nota 43] |
In der Finsternis zahlreicher Nächte beobachtete Roerich ein hell strahlendes weißes Licht, das wie eine Säule zum Himmel aufstieg. „Was geschieht hier?“, fragte er seine Lama-Führer, und diese antworteten: „Das Licht stammt aus dem Turm von Shambhala.“ 44
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In numerose occasioni, nell'oscurità della notte Roerich vide lampi di colonne verticali di luce bianca che balenavano in cielo. "Cosa sta accadendo?", chiese alle sue guide lama; costoro risposero, "Sono i raggi provenienti dalla Torre di Shambhala." [nota 44] |
Das Licht, erklärten sie, werde von einem großen, dreieckigen, leuchtenden Stein auf der Spitze des Jade-Turms ausgestrahlt, dem sogenannten Chintamani-Stein. Sie sagten, der Stein besitze okkulte Eigenschaften, vermittle auf telepathische Weise innere Führung und bewirke einen Bewusstseinswandel bei denen, die mit ihm in Kontakt kämen. Der Chintamani-Stein soll
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Spiegarono che i fasci venivano appositamente diretti verso l'alto da una grande pietra triangolare luminosa - la cosiddetta Pietra di Chintamani - posta sulla sommità della Torre di Giada. Gli dissero che la pietra possedeva proprietà occulte, in grado di fornire guida telepatica interiore e di dare effetto a una trasformazione della consapevolezza in coloro che venivano a contatto con essa. La cosa sorprendente di questa tradizione è che a quanto si dice la Pietra di Chintamani è stata portata sulla Terra
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„von einem geflügelten Pferd [einem lung-ta] auf die Erde gebracht worden sein, von Botschaftern der Götter aus einem Sonnensystem im Sternbild des Orion.“ 45
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"su un cavallo alato [un lung-ta] da messaggeri degli dèi da un sistema solare nella costellazione di Orione." [nota 45] |
Angeblich gab es mehr als nur diesen einen seltsamen und „kostbaren Stein“:46 Laut alten lamaistischen Überlieferungen wurden drei dieser Pyramiden-Schlusssteine zur Erde gebracht und immer dort aufgestellt, wo gerade ein für die Menschheit wichtiger spiritueller Prozess stattfand. Einer soll sich auf der Spitze der Großen Pyramide von Gizeh befunden haben, ein weiterer eben auf dem Jade-Turm von Shambhala, und der dritte liegt vielleicht in den Tiefen des Ozeans an einem Ort namens Atlantis.
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Sembra che di queste strane e "Preziose Pietre" [nota 46] ne esistesse più d'una, in quanto, secondo l'antica tradizione lamaista, tre di queste pietre di coronamento piramidali furono portate sulla Terra e collocate in vari luoghi ove si costituì una missione di vitale importanza per l'umanità. Un'ipotesi prevede che una si trovasse sulla sommità della Piramide di Giza, un'altra sulla Torre di Giada di Shambhala e la terza forse si trovi nelle profondità marine in un luogo a noi noto come Atlantide. |
Das Rätsel um das magische Zepter
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Il mistero dello scettro magico |
In einer tibetischen Überlieferung heißt es, dass im Jahr 331 n. Chr. eine Kiste „aus dem Himmel gekommen“ 47 sei, in der sich vier heilige Gegenstände befanden. Darunter war ein goldener Stab, der Dorge genannt wurde und dem angeblich übernatürliche Kräfte innewohnten. Seit Jahrhunderten ranken sich in Tibet die phantastischsten Geschichten um diesen Stab, und in den meisten tibetischen Lamaklöstern finden sich heute Nachbildungen aus Silber, Messing oder Eisen.
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In Tibet è opinione tradizionale che nell'anno 331 dell'era volgare "giunse dal cielo" [nota 47] uno scrigno in cui si reperirono quattro oggetti sacri. Fra questi vi era una magica bacchetta aurea denominata dorge, che si dice fosse dotata di poteri soprannaturali. Da secoli in Tibet circolano fantastici resoconti su questa bacchetta, e attualmente nella maggior parte delle lamaserie se ne trovano riproduzioni in argento, ottone e ferro. |
Es heißt, dieser Stab habe während bestimmter religiöser Zeremonien ein helles Licht ausgestrahlt und in der Hand des jeweiligen Königs von Shambhala mächtige kosmische Kräfte bündeln und gezielt leiten können. Er soll auch Blitze geschleudert und Löcher in die Wolken gebrannt haben.
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Si riteneva che in occasione di speciali cerimonie religiose emanasse un bagliore luminoso e nelle mani del Re di Shambhala fosse in grado di concentrare e manipolare potenti forze cosmiche. Si dice che avesse anche la prerogativa di lanciare saette e squarciare le nubi. |
Viele Jahre nach Entdeckung der Kiste erschienen eines Tages fünf Fremde vor dem damaligen König von Shambhala, Tho-tho-ri Nytan-tsan, und unterwiesen ihn in dem richtigen Umgang mit den heiligen Gegenständen, so die Legende weiter.
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Si riteneva che in occasione di speciali cerimonie religiose emanasse un bagliore luminoso e nelle mani del Re di Shambhala fosse in grado di concentrare e manipolare potenti forze cosmiche. Si dice che avesse anche la prerogativa di lanciare saette e squarciare le nubi. |
Merkwürdiges Flugobjekt über dem Himalaya
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Peculiari mezzi di trasporto nell'Himalaya |
Mahatma Morya bezeichnete Shambhala als „die Stadt der Wissenschaften“ 48, und diese Aussage rechtfertigt es zu untersuchen, ob diese Gemeinschaft (oder Gemeinschaften) einer höherstehenden Kultur vielleicht über hochentwickelte Technologie verfügt. Dass die Bewohner dieser rätselhaften Ansiedlung sich mit Wissenschaft befassen, lässt sich anhand einer Geschichte festmachen, die Roerich über einen Lama erzählte. Dieser Lama kehrte nach einer langen Reise in ein abgelegenes Kloster zurück in sein eigenes. In einem geheimen unterirdischen Gang traf er auf zwei Männer, die ein wertvolles Zuchtschaf trugen, und die Männer erzählten dem Lama, sie brächten das Schaf in das Tal der Unsterblichen, wo es der wissenschaftlichen Zucht dienen solle.49
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Mahatma Morya definiva Shambhala "la Città della Scienza" [nota 48], il che rende appropriato esaminare l'eventualità che questa comunità (o comunità) di una cultura superiore disponga di una tecnologia avanzata. Il fatto che gli abitanti di questo enigmatico insediamento siano orientati al sapere scientifico è deducibile da una storia riferita da Roerich a proposito di un lama di ritorno al suo monastero dopo un lungo viaggio presso una remota comunità. In uno stretto passaggio sotterraneo segreto, il lama incontrò due uomini che trasportavano una pecora di razza; costoro gli riferirono che l'animale era destinato all'allevamento selettivo nella Valle degli Immortali [nota 49] |
In einem anderen Bericht über Zentralasien mit dem Titel „Beasts, Men and Gods“ beschreibt der Forscher und Autor Dr. Ferdinand Ossendowski faszinierende Dinge, und seine Dokumentation liest sich ebenso fesselnd wie die von Nicholas Roerich, Alexandra David-Néel und Andrew Tomas. Ein mongolischer Lama erzählte Ossendowski nicht nur von einem ausgedehnten Tunnelsystem unter dem Himalaya, sondern auch von
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In un altro testo sull'Asia Centrale, dal titolo “Beasts, Men and Gods”, il ricercatore e scrittore Dr. Ferdinand Ossendowski documenta alcuni eventi affascinanti, secondo uno stile tanto stimolante quanto quelli di Nicholas Roerich, Alexandra David-Néel e Andrew Tomas. Un lama mongolo riferì al Dr. Ossendowski non solo di un esteso sistema di tunnel sotto l'Himalaya, ma anche di |
„merkwürdigen Fahrzeugen, die mit großer Geschwindigkeit durch die Gänge brausten.“ 50
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"strani veicoli che sfrecciavano attraverso i tunnel a velocità estremamente elevate" [nota 50] |
Maschinen, die sich mit hoher Geschwindigkeit durch unterirdische Gänge bewegen, lassen auf technische Errungenschaften von hohem Niveau schließen, und das hunderte Jahre vor unserem Wissen über komplexe technische Zusammenhänge. Diese Überlieferung stammt aus einer Zeit lange vor dem Aufkommen ähnlicher Technologien in der westlichen Welt. Eine ähnliche Geschichte stammt aus dem Arabien des 10. Jahrhunderts und berichtet über unterirdische Fahrzeuge unter dem Gizeh-Plateau.
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L'accenno a veicoli che si spostano velocemente nel sottosuolo sta a indicare un progresso tecnologico di grande levatura, in un'epoca che sembra precedere di secoli la nostra attuale comprensione dei macchinari complessi. Questa tradizione ebbe origine molto tempo prima che il mondo occidentale sviluppasse una qualche sorta di tecnologia. Corrono voci analoghe secondo cui un tempo veicoli sotterranei erano attivi sotto la Piana di Giza (tradizioni arabe del decimo secolo). |
Es besteht also die Möglichkeit, dass Shambhala und die Große Pyramide über ein unterirdisches Tunnelsystem miteinander verbunden sind. Auf seinen Reisen durch Tibet hatte Roerich Einblick in alte Lama-Texte, in denen von „eisernen Schlangen“ die Rede ist, die „den Raum verschlingen und dabei Feuer und Rauch speien“. Auch von „Bewohnern ferner Sterne“ 51 ist die Rede.
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Dovremmo prendere in considerazione l'eventualità che forse Shambhala e la Grande Piramide sono collegate da un sistema di tunnel. Nei suoi viaggi in Tibet, Roerich lesse testi lamaisti che descrivevano "serpenti di ferro che divorano lo spazio con fuoco e fumo" e "abitanti delle stelle lontane" [nota 51] |
Über dem Gebiet von Shambhala sind zudem schon oft Flugobjekte gesichtet worden, die sich überaus schnell bewegen. Der folgende Bericht stammt aus Roerichs Tagebuch und beschreibt ein Erlebnis, das die Expedition nahe dem Karakorum-Gebirge hatte:
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Inoltre, abbondano incredibili avvistamenti di veloci aeronavi nella zona di Shambhala. Il seguente rapporto tratto dal diario di Roerich descrive quanto accadde alla sua spedizione mentre questa stava procedendo nelle vicinanze dei Monti del Karakorum: |
„Am 5. August etwas Bemerkenswertes! Wir befanden uns in unserem Lager im Kukunor-Gebiet nahe der Humboldt-Kette. Am Morgen, etwa gegen halb zehn, bemerkten unsere Träger einen besonders großen schwarzen Adler am Himmel über uns. Sieben von uns beobachteten diesen ungewöhnlichen Vogel.
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“Cinque agosto — qualcosa di straordinario! Ci trovavamo nel nostro accampamento nel distretto di Kukunor, non lontano dalla Catena di Humboldt. Verso le nove e mezzo del mattino alcuni carovanieri hanno notato una singolare grande aquila nera che volteggiava sopra di noi. In sette abbiamo iniziato a osservare questo insolito volatile. |
Da sagte ein anderer Träger:
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Allo stesso momento un altro carovaniere ha notato: |
,Dort, weit über dem Vogel, ist noch etwas anderes.‘ Und dann schrie er erstaunt auf. Wir alle sahen, wie etwas von Nord nach Süd zog, etwas Großes, Schimmerndes, das das Licht der Sonne reflektierte, ein großes ovales Objekt, das sich mit hoher Geschwindigkeit bewegte. Als es über unserem Lager war, wechselte das Objekt abrupt die Richtung und bewegte sich nicht mehr nach Süden, sondern nach Südwest. Und dann verschwand es im tiefen Blau des Himmels. Wir hatten sogar Zeit, unsere Ferngläser zu holen, sodass wir deutlich eine ovale Form mit schimmernder Oberfläche ausmachten, in der sich das Sonnenlicht brach.“ 52
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“Al di sopra dell'uccello c'è qualcosa”. Ha espresso gridando il suo stupore. Tutti noi abbiamo visto, in direzione nord-sud, qualcosa di enorme e brillante che luccicava come il Sole, come un enorme ovale che si spostava a gran velocità. Attraversando il nostro campo l'oggetto ha cambiato direzione, da sud a sud-ovest. Poi l'abbiamo visto dileguarsi nell'intenso cielo azzurro. Abbiamo avuto persino il tempo di prendere il binocolo da campo e vedere assai distintamente una forma ovale dalla superficie brillante, un lato della quale era illuminato dal sole.” [nota 52] |
Roerichs Sichtung fand gut zwei Jahrzehnte vor Kenneth Arnolds berühmter Beobachtung statt – der Beobachtung einer Gruppe von runden, metallischsilbernen Flugobjekten nahe des Mount Rainier im US-Bundestaat Washington, die den Begriff „fliegende Untertasse“ prägen sollte. Nur ein Flugzeug unbekannten Typs kann das abrupte Flugmanöver durchgeführt haben, das Roerich in seinem Tagebuch beschreibt. Beim Anblick der Scheibe sagte einer der Lamas, die die Expedition begleiteten, zu Roerich:
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L'avvistamento di Roerich ebbe luogo un paio di decenni prima che il pilota Kenneth Arnold inoltrasse il suo famoso rapporto su una formazione di velivoli argentei, circolari e metallici che sfrecciavano in cielo nei pressi di Mount Rainier, Washington, USA, evento da cui si coniò la locuzione "dischi volanti". Solo un velivolo di tipo sconosciuto avrebbe potuto compiere le repentine manovre aeree descritte nel diario di Roerich. Alla vista del disco nel cielo, uno dei lama al seguito della spedizione rivolgendosi a Roerich commentò: |
„Das ist das Zeichen Shambhalas. […] Die Unsterblichen Shambhalas wachen über Sie. […] Haben Sie bemerkt, in welche Richtung sich das kreisförmige Objekt bewegt hat? […] In diese Richtung müssen Sie gehen.“ 53
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"Questo è il segno di Shambhala [...] tu sei protetto dagli Immortali di Shambhala [...] Hai notato la direzione verso cui procedeva la sfera? [...] devi seguire la stessa direzione" [nota 53] |
Auszug aus dem Nexus Magazin.
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Estratto dalla rivista Nexus |
Verweise:
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Rimandi: |
1. Roerich, N. K.: „Himalaya – Abode of Light“ (Bombay: Nalanda Publications, 1947)
2. Tomas, Andrew: „Shambhala – Oasis of Light“ (London: Sphere Books, 1977)
3. Prjevalsky, N. M.: „Mongolia“ (London, 1876), übersetzt von Boris Fereng; S. 63
4. Tomas: „Shambhala“, S. 43f.
5. Tucci, Giuseppe: „Tibetan Painted Scrolls“ (Rom, 1949, Bd. I)
6. Hausdorf, Hartwig: „Die weiße Pyramide“; rückübersetzt aus der englischen Ausgabe (Florida: New Paradigm Books, 1998), S. 92,102
7. Alfred Percy Sinnett (1840 – 1921) war der Herausgeber der britischen Zeitung Pioneer in Allahabad, Indien, wo er von 1879 bis 1889 lebte. Ihm wurde das Privileg zuteil, in die Himalaya-Bruderschaft der Hohen Yogis aufgenommen zu werden.
8. „Passport to Shambhala“, veröffentlicht von der West Siberia Geographical Society, 1923, Brief 18, S. 31; englische Übersetzung von Professor Vladimir Andrei Vasiliu, 1933 [enthält den vollständigen Abdruck der „Mahatma Letters to A. P. Sinnett“]
9. Ebd., Brief 18, S. 32
10. Roerich, N. K.: „Heart of Asia“ (New York: Roerich Museum Press, 1930); auch in Tomas: „Shambhala“, S. 54
11. Prjevalsky: „Mongolia“, S. 101; Francke, A. H.: „A History of Western Tibet“ (London: Partridge and Co., 1907)
12. Tomas: „Shambhala“, S. 58
13. Ebd., S. 59
14. Roerich: „Heart of Asia“
15. Roerich: „Himalaya“; zitiert in Tomas: „Shambhala“, S. 39
16. Roerich: „Heart of Asia“; auch in Tomas: „Shambhala“, S. 59 passim
17. Tomas: „Shambhala“, S. 58
18. „Passport to Shambhala“, Brief 15, S. 131
19. Roerich: „Himalaya“
20. Saint-Hilaire, J.: „On Eastern Crossroads“ (New York, 1930); zitiert in Tomas: „Shambhala“, S. 63
21. Kharitidi, Dr. Olga: „Entering the Circle“ (San Francisco: Harper, 1996)
22. „Road to Shambhala“, ein seltenes tibetisches Buch aus dem 18. Jh., das vom dritten Panchen Lama, dem „Großen Gelehrten“ (1738 – 1780), verfasst wurde; übersetzt von Cheng Yuan, 1901
23. Ebd.
24. Hamamoto, L. C.: „The Soul Doctrine“, Lhasa; übersetzt von C. Chan, 1916, S. 67
25. Sinnett, A. P.: „Esoteric Buddhism“ (London: Neuauflage von 1903 des Originals aus dem Jahr 1883)
26. „Encyclopaedia Britannica“, 9. Aufl., Bd. 10, „Apollonius“
27. Ebd.
28. Philostratus: „The Life of Apollonius of Tyana“ (London: Loeb Classical Library, 1912), acht Bücher in zwei Bänden; übersetzt von F. C. Conybeare. Hinweis: Alle nachfolgenden Apollonius-Zitate stammen aus Buch 3, in dem fast ausschließlich Apollonius’ Reise nach Nordtibet beschrieben wird.
29. Ebd.
30. Ebd.
31. Ebd.
32. Ebd.
33. Ebd.
34. David-Néel, Alexandra: „Magic and Mystery in Tibet“ (NY: Dover Publications, 1971; Erstveröffentlichung 1929)
35. Philostratus, „The Life of Apollonius“, Buch 3
36. Ebd.
37. Roerich: „Himalaya“, passim
38. Ebd.
39. David-Néel, Alexandra und Kendall, Claude (Hrsg.): „The Superhuman Life of Gesar of Ling“ (New York: 1934, übersetzt von Violet Sydney; Erstveröffentlichung 1931)
40. Ebd.
41. Ebd.
42. Ebd.
43. Zitiert in Tomas: „Shambhala“, S. 57
44. Roerich: „Himalaya“
45. Evans-Wentz, Dr. Walter Y.: „The Tibetan Book of the Great Liberation“ (Oxford University Press, 1954)
46. Ebd.
47. Tomas: „Shambhala“
48. „Passport to Shambhala“, Brief 62, S. 101
49. Roerich, N. K.: „Altai-Himalaya: A Travel Diary“ (Brookfi eld, CT: Arun Press, 1983; Erstveröffentlichung 1929)
50. Ossendowski, Ferdinand: „Beasts, Men and Gods“ (NY: E. P. Dutton & Co., 1922)
51. Roerich: „Heart of Asia“
52. Roerich: „Altai-Himalaya“
53. Roerich: „Heart of Asia“, passim
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1. Roerich, N. K.: „Himalaya – Abode of Light“ (Bombay: Nalanda Publications, 1947) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
2. Tomas, Andrew: „Shambhala – Oasis of Light“ (London: Sphere Books, 1977) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
3. Prjevalsky, N. M.: „Mongolia“ (London, 1876), tradotto da Boris Fereng; pag. 63 [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
4. Tomas: „Shambhala“, pag. 43f. [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
5. Tucci Giuseppe: La pittura sacra del Tibet, 2 voll. e 2 DVD, Il Cerchio, Rimini, 2014; Introduzione di Franco Cardini)
6. Hausdorf, Hartwig: „Die weiße Pyramide“; tradotto dall’edizione inglese (Florida: New Paradigm Books, 1998), pag. 92,102 [NdT: Non disponibile in lingua italiana]
7. Alfred Percy Sinnett (1840 – 1921) è stato l’editore del giornale inglese Pioneer a Allahabad, India, dove è vissuto dal 1879 al 1889. Ha avuto il privilegio di essere accolto nella fratellanza himalayana degli Alti Yogi.
8. „Passport to Shambhala“, pubblicate dalla Società Geografica della Siberia occidentale, 1923, lettera 18, pag. 31; traduzione dall’inglese del Professore Vladimir Andrei Vasiliu, 1933 [contiene l’intera pubblicazione delle „Lettere dei Mahatma di A. P. Sinnett“][Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
10. Roerich, N. K.: „Il cuore dell’Asia“ (Amrita Edizioni, 1998); apparso anche in Tomas: „Shambhala“, pag. 54
11. Prjevalsky: „Mongolia“, pag. 101; Francke, A. H.: „A History of Western Tibet“ (London: Partridge and Co., 1907) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
12. Tomas: „Shambhala“, pag. 58
14. Roerich, N. K.: „Il cuore dell’Asia“
15. Roerich: „Himalaya“; citato in Tomas: „Shambhala“, pag. 39
16. Roerich, N. K.: „Il cuore dell’Asia“; anche in Tomas: „Shambhala“, pag. 59 passim
17. Tomas: „Shambhala“, pag. 58
18. „Passport to Shambhala“, lettera 15, pag. 131
20. Saint-Hilaire, J.: „On Eastern Crossroads“ (New York, 1930); citato in Tomas: „Shambhala“, pag. 63 [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
21. Kharitidi, Dr. Olga: „Entering the Circle“ (San Francisco: Harper, 1996) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
22. „Road to Shambhala“, un raro libro tibetano del VIII° secolo scritto dal terzo Panchen Lama, il „Grande Erudito“ (1738 – 1780); tradotto da Cheng Yuan, 1901 [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
24. Hamamoto, L. C.: „The Soul Doctrine“, Lhasa; tradotto da C. Chan, 1916, pag. 67 [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
25. Sinnett, A. P.: „Buddhismo Esoterico“ (Edizioni Teosofiche Italiane 2007)
26. „Encyclopaedia Britannica“, 9. Aufl., Bd. 10, „Apollonius“[NdT: Non disponibile in lingua italiana]
28. Filostrato: „Vita di Apollonio di Tiana“ (Biblioteca Adelphi, 1978) Nota: tutte le citazioni di Apollonio di seguito sono tratte dal Terzo Libro, che descrive quasi esclusivamente il viaggio di Apollonio nel Tibet settentrionale.
34. David-Néel, Alexandra: „Magic and Mystery in Tibet“ (NY: Dover Publications, 1971; prima pubblicazione 1929) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
35. Filostrato: „Vita di Apollonio di Tiana“, Terzo Libro
37. Roerich: „Himalaya“, passim
39. David-Néel, Alexandra und Kendall, Claude (Hrsg.): „The Superhuman Life of Gesar of Ling“ (New York: 1934, tradotto da Violet Sydney; prima pubblicazione 1931) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
43. Citato in Tomas: „Shambhala“, pag. 57
45. Evans-Wentz, Dr. Walter Y.: „Il libro tibetano della grande liberazione“ (NEWTON COMPTON 1975)
48. „Passport to Shambhala“, lettera 62, pag. 101
49. Roerich, N. K.: „Altai-Himalaya: A Travel Diary“ (Brookfi eld, CT: Arun Press, 1983; prima pubblicazione 1929) [Ndt: Non disponibile in lingua italiana]
50. Ossendowski, Ferdinand: „Bestie, Uomini, Dei — Il mistero del re del mondo“ (Edizioni Mediterranee, 2000)
51. Roerich: „Il cuore dell’Asia“
53. Roerich: „Il cuore dell’Asia“, passim
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Traduzione: Enrico Freguja - (tranne l’articolo “Shambhala: La leggendaria valle degli Immortali“)
Controllo: FIGU-Landesgruppe Italia
Tradotto in italiano il: 08-02-2022