Pensieri sulle preoccupazioni
[tradotto dall'originale : "Gedanken zu Sorgen im Gestern, Heute und Morgen "] <<< click per testo originale
Pensieri sulle preoccupazioni del passato, del presente e del futuro.Una vita dopo la morte?
Ogni anno sulla Terra conta 365 giorni che portano all’essere umano sia cose liete che spiacevoli e lo fanno andare una volta a testa alta e un’altra a testa bassa. E non è concesso all’essere umano di liberarsi quotidianamente da paure, timori, affanni e preoccupazioni come anche da sofferenza e dubbi. Eppure, tanti più giorni dell’anno trascorrono, quanti più ne sorgono e spariscono nel passato e ricadono oltre le capacità umane. Tutti gli errori e le angosce, tutte le preoccupazioni e le manchevolezze, e anche tutti gli affanni, le sofferenze e i dolori, si allontanano allo stesso modo con ogni giorno trascorso del presente così come ogni gioia e lutto, poiché nulla rimane per sempre di fronte alla legge della transitorietà.
Tutto ciò che è passato ricade in eterno oltre le capacità umane e nessuna volontà, nessuna promessa, nessun denaro e nessun bene materiale sarà mai in grado di restituire ciò che è passato. Nulla di ciò che è accaduto una volta può essere mai annullato da un essere umano e tutto il potere dell’essere umano e dell’universo non può rendere non vissuto e non sofferto qualcosa di già vissuto e di già sofferto. Una parola che è stata pronunciata non può essere resa inespressa e un atto commesso non può essere reso non commesso, dato che ciò che è trascorso è definitivamente passato e non potrà mai essere recuperato, fatto accadere di nuovo e diventare momento dell’esperienza vissuta.
Ciò che è passato rimane passato, sia il passato vicino che quello lontano, così come tutti i giorni trascorsi e gli anni precedenti, tutti gli avvenimenti accaduti nel corso di tutti questi giorni e anni, tutte le angosce vissute, i timori, le gioie, i dolori, le preoccupazioni così come ogni sofferenza, mancanza, guadagno e perdita e, più in generale, tutto ciò che ha avuto luogo. Preoccuparsi del passato è ozioso e costituisce inoltre un ostacolo al progresso e al successo. Solo le persone non sagge si abbandonano al lutto, alle preoccupazioni, alle sofferenze, alle angosce e ai dubbi sul passato.
Tuttavia non è neppure intelligente, oltre ad essere demoralizzante, preoccuparsi del domani e di cose future di qualsiasi tipo in quanto, attraverso le preoccupazioni, vengono rimosse e trascurate cose realmente importanti. Da ciò nascono distrazione e inettitudine nel pensiero, nel sentimento e nell’azione, cosa che porta ad azioni sbagliate ed irreparabili, a pensieri erronei e ad insuccessi carichi di disagi insuperabili. Le preoccupazioni per un futuro prossimo o remoto, o in ogni caso per i giorni e i tempi a venire, recano con sé promesse prive di speranza, rendimento carente e pensieri, sentimenti e azioni dannose che, la persona in questione, non è più in grado di sopprimere.
Tutte le cose del futuro a breve o a lunga distanza e di tutti i giorni e i tempi a venire che non rientrano nel potere proprio di fare, di guidare, di modificare e di influenzare del singolo essere umano, egli le deve influenzare e trattare ogni giorno in modo tale da ottenere il meglio e da uscire dalle battaglie quotidiane come vincitore. Paure, timori, affanni, preoccupazioni, sofferenza e dubbi ecc., devono essere costantemente dominati ed elaborati per ottenere così cose buone e migliori. L’essere umano non deve mai assommare i fardelli del passato, del presente e del futuro, accumularli e abbandonarsi ad essi, perché altrimenti si verifica un tracollo. Se si presentano cose negative di un qualche tipo, queste, per quanto possano essere cattive ed abbattenti, non sono tuttavia nulla di più e nulla di meno che episodi della vita che nel giro di alcuni secondi fuggono nel passato in modo definitivo.
Perciò queste cose negative devono essere superate ed elaborate il più rapidamente possibile in modo ragionevole e logico, affinché non divengano un peso che ci si porta continuamente appresso tramite il quale possono veramente radicarsi pensieri, dispiaceri, paure, dolori, angosce, dubbi e timori ecc. diventando un orrore quotidiano. Di regola sono solo le esperienze vissute e gli avvenimenti del presente a far precipitare così di sovente l’essere umano nell’angoscia, nella disperazione e in cose simili. No, non sono le esperienze e gli avvenimenti quotidiani che fanno uscire di senno l’essere umano, bensì sono da un lato le angosce e i timori e anche le preoccupazioni, gli affanni e i dubbi per il futuro a breve o a lunga distanza o per il futuro in genere, dai quali spesso sorge il panico e, dall’altro, si tratta di rimorsi di coscienza per cose accadute di recente o comunque nel passato.
Cose del passato che vengono trattenute attraverso il ricordo in maniera estremamente forte producono nuovamente angoscia e brividi per quanto porterà il domani ed il futuro. La vita di ciascuno è molto ricca di contenuti ed è intrecciata e innervata da innumerevoli cose, sia negative che positive. Ma dipende dal singolo essere umano stesso formare, affrontare e vivere tutto in modo neutrale, positivo ed equilibrato. Possa quindi ogni essere umano formare ogni suo giorno al meglio, senza paure, timori, sofferenze, affanni, dubbi e preoccupazioni, ecc., imparando bensì a padroneggiarli e a dominarli per essere felice e libero e per poter dire un giorno con dignità nell’ultimo minuto della propria vita : “Ho vissuto la mia vita con onore e nel compimento evolutivo e ho ottemperato in buona misura ai doveri delle leggi.”
Billy
Una vita dopo la morte?
La domanda se c’è una vita dopo la morte sotto forma di una reincarnazione , racchiude in sé elementi importanti rispetto a ciò che è riconoscibile di primo acchito. Il solo fatto cioè se un essere umano sia o meno sicuro che esiste una vita dopo la morte decide del suo atteggiamento verso la vita. Se infatti un essere umano è a conoscenza della vita ulteriore dopo la morte, allora si comporta in modo completamente diverso da colui che non sa della reincarnazione e che crede che con la morte la sua vita finisca definitivamente o che, perlomeno, fino al giudizio universale sia irrevocabilmente finita. Un essere umano che sa della vita ulteriore dopo la morte, coltiva un atteggiamento verso la vita completamente diverso da colui che non sa della o che ha un rifiuto nei suoi confronti.
Colui che conosce la vita ulteriore dopo la morte coltiva un senso decisivo per la responsabilità e per l’etica personale, come anche per il dovere dell’essere uomini e dell’evoluzione personale. E’ un dovere per lui anche il sentimento di compassione per il suo prossimo e tutte le creature. Ma un essere umano che non è consapevole della vita dopo la morte non pensa, o pensa solo di rado, alle conseguenze dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e delle sue azioni. E proprio questo conduce ad una condizione per la quale l’essere umano, sia in quanto singolo individuo che come società, si concentra quasi esclusivamente su risultati di breve termine che non sono volti al futuro, in maniera tale che da essi possa nascere un successo di lungo termine e ciò che sia veramente evolutivo nel senso di un progredire teso al futuro e conforme alla Creazione.
In questo fatto risiede anche la ragione più profonda della brutalità che imperversa tra gli esseri umani, della superficialità e della volontà dell’essere umano di porsi al di sopra degli altri e di sfruttarli, maltrattarli, violentarli, renderli schiavi e sottometterli per vivere lui stesso in posizione dominante nel potere e nella magnificenza, senza un sincero sentimento di simpatia nei confronti del prossimo, un sentimento di simpatia onesto che tra gli esseri umani della Terra è diventato così raro.
Billy
L’essere umano è sempre il risultato di come egli pensa, sente, agisce e vive e perciò l’essere umano diventerà un giorno il risultato di ciò che penserà, sentirà, agirà e vivrà.
Billy
Se l’essere umano vuole comprendere la sua vita attuale, allora osservi il passato che egli ha vissuto e se l’essere umano vuole conoscere la sua vita futura, allora osservi la sua attuale condotta di vita.
Billy