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🌲 Spiritualità

La responsabilità

Il motivo per cui reati e gravi delitti vengono puniti in maniera assolutamente insufficiente è causato da un lato dal rifiuto della responsabilità, da un decadimento generale e da una soglia inibitoria sempre più bassa nei rapporti tra gli esseri umani, e dall'altro da sentenze giudiziarie sempre più clementi. Reati quali abusi, maltrattamenti nei confronti dei bambini, violenze di ogni genere, l'investimento automobilistico in stato di ebbrezza e omicidi in generale, indipendentemente dai motivi per i quali siano stati commessi, non vengono sufficientemente puniti dalla nostra giustizia. I colpevoli devono essere isolati per tutto il resto della loro vita, senza eccezione.

È un errore madornale della nostra psicologia attuale il pensare che si possa curare in certi casi uno stupratore di bambini con adeguate terapie. Per questo motivo tali individui, così come gli assassini ed i violentatori, devono essere allontanati dalla società fino alla loro morte. Naturalmente all'interno della FIGU siamo fermamente contro la pena di morte, perché ogni uomo, indipendentemente dal reato che abbia potuto commettere, deve avere la possibilità di riconoscere il suo errore e di rimuoverlo spontaneamente e senza costrizione. Per questo motivo tali colpevoli devono essere sì isolati dalla società, senza però che vengano puniti o maltrattati né fisicamente, né psicologicamente.

Questi individui dovrebbero lavorare per la loro sopravvivenza e provvedere alla loro vita facendosi carico della propria responsabilità. Bisogna inoltre però assicurarsi costantemente che essi ne siano all'altezza. Un luogo adatto per tale provvedimento potrebbe essere per esempio un' isola sperduta, sulla quale far soggiornare questi colpevoli. Severamente sorvegliati con mezzi adeguati in un' area chiusa per impedire qualsiasi tentativo di fuga. Verrebbero naturalmente assistiti dal punto di vista sanitario e non semplicemente abbandonati a loro stessi. Non si tratta quindi di usare vendetta nei confronti di questi esseri, che hanno sbagliato, né di rifiutarli come persone e nemmeno di distruggerli come individui, ma di continuare a trattarli come esseri umani con il dovuto rispetto, pur quanto grande sia stata l'infamia del reato commesso.

Se non incominciamo al più presto, non solo a mettere in dubbio l'intero sistema giudiziario a livello mondiale, ma a cercare anche modelli di pena adatti e sostitutivi di quelli attuali da tempo superati, e di migliorarli, saranno gli onesti, rispettabili e pacifici cittadini i soli perdenti del nostro sistema giudiziario e della società, come già oggi accade. Oggi non si giudica più secondo il buon senso e la ragione, ma secondo parametri che sono spesso lontani dalla realtà. A nulla serve quanto fanno le istituzioni competenti per far sì che in questi colpevoli cambi qualcosa in meglio e consapevolmente e che anche le vittime e la popolazione abbiano la sensazione che contro i vari reati (assassinii, stupri e pedofilia, ecc.) venga fatta commisurata giustizia. In molti casi i sistemi giudiziari in tutto il mondo non comminano ai colpevoli pene appropriate e/o commisurate. In molte nazioni occidentali, persone accusate di aver perpetrato violenze sessuali vengono condannate al massimo da due a cinque anni di prigione.

La stessa cosa avviene per quelle persone che, ubriache, si mettono al volante e a volte ammazzano altre persone: anche in questo caso i sistemi giudiziari in generale non condannano i colpevoli nella maniera più appropriata. Alla stessa maniera altre persone che commettono reati di minore entità finiscono in galera per periodi indefiniti o addirittura in alcuni paesi vengono sentenziati a morte. I trattamenti ai quali i colpevoli vengono condannati non migliorano affatto la loro condizione dal punto di vista della consapevolezza di queste persone. In realtà questi trattamenti non fanno assolutamente nulla nel guarire il processo malato di pensiero in questi individui. Il risultato è chiaramente visibile da chiunque. Il numero di crimini non è mai diminuito e le persone che una volta sono uscite di prigione, tendono a commettere gli stessi crimini per i quali furono a loro tempo condannati.

Saper riconoscere e ammettere i propri reati è uno dei passi fondamentali per porre limiti ad eventuali delitti futuri. Riguardo anche l'intera politica famigliare vale il fatto di porre fine a certe omissioni di responsabilità fondamentali all' interno della nostra società e, specialmente per i bambini, di creare tutte le premesse per permettere loro finalmente una vita dignitosa. Naturalmente questo deve essere richiesto non solamente allo Stato, ma soprattutto ad ogni singolo individuo all' interno del matrimonio o di una convivenza. Qui si tratta soprattutto delle relazioni all'interno delle quali si decide di avere un bambino.

Com'è possibile che per una esercitare una professione, per guidare un'automobile o per svolgere mansioni particolari sia sempre richiesto un addestramento, una formazione, la patente, o un'abilitazione e che si debbano sostenere esami per qualificarsi a fare questo o quello, e quando invece i bambini possono essere messi al mondo da chiunque, senza superare nessun esame? Non ha importanza che i genitori siano alcolizzati, drogati, semplicemente teen-agers o che il fatto di avere un bambino sia solo un mezzo per rafforzare una relazione. Non importa che non ci sia nessuna prospettiva per il futuro o che i genitori siano totalmente incapaci di essere padroni della propria vita. La domanda che i genitori si dovrebbero porre

“siamo abbastanza maturi”,
“la nostra situazione finanziaria ci permette di crescere un figlio”
e inoltre la più semplice domanda di tutte: ”Il nostro legame è tanto forte da poter durare fino alla morte?”,

quasi sempre non viene neanche posta. Le relazioni oggigiorno non vengono più costruite facendo faticosamente piccoli passi insieme, tra alti e bassi. Spesso si abbandona il partner alla prima difficoltà, per iniziare una nuova relazione dove si presenteranno gli stessi problemi che non si sono saputi risolvere nella prima. La sessualità spesso viene confusa con l'amore e il concetto del vero amore e dell'unione, che sono fondamentali per vivere insieme, vengono considerati sempre di più come aspetti secondari. Intanto sembra assolutamente naturale che la maggior parte dei bambini nasca da relazioni che si basano su fondamenta inaccettabili atte a garantire loro un futuro positivo. Succede che in queste relazioni i rispettivi partner non conoscano neanche loro stessi, per non parlare poi del vederci chiaro su che cosa significhi la vera collaborazione, base per un'unione duratura.

Quando una coppia si chiede se avere un bambino, non deve cercare motivazioni personali ed egoistiche, ma dovrebbe solamente porsi delle semplici domande:

Qual è la cosa migliore per il bambino?
Posso assicurargli un futuro sereno?
È la mia relazione un legame d'amore sincero o è una breve avventura?
Siamo abbastanza maturi per questa responsabilità?
Ci sono malattie genetiche nelle nostre famiglie che potrebbero essere trasmesse al nascituro?

Ogni bambino messo al mondo ha il diritto e la pretesa di nascere in una famiglia che gli garantisca l'incolumità non solo fisica, ma anche materiale sotto ogni punto di vista fin quando un giorno se ne andrà di casa. Questi comunque sono solamente alcuni componenti, i più elementari, del legame tra uomo e donna, che dovrebbero essere presi in considerazione nel momento in cui si decida di avere un figlio. Genitori che non garantiscono questa incolumità fisica e psichica al proprio figlio, non importa per quale ragione, agiscono con pesante negligenza, dimostrando di fare tutto per il proprio egoismo e di essere totalmente inadatti a crescere un figlio.

Qualsiasi altro argomento, del tipo “è mio diritto personale e sono libero di aver tutti i figli che desidero, come e quando voglio” non ha più spazio nella nostra società, che va verso sviluppi catastrofici con una criminalità sempre più in aumento, verso il degrado, verso degenerazioni di ogni tipo e verso infine una sovrappopolazione globale (anche europea e americana del nord). Qualsiasi forma per il controllo delle nascite e un ipotetico esame di maturità prima di fare figli, vengono sempre considerati come un' ingerenza nella sfera personale, un passo indietro ai tempi del ‘Terzo Reich' o la volontà di mettere sotto tutela qualcuno.

Ma che anche i bambini mai nati abbiano pretese e diritti è un fatto che ai nostri tempi non sembra ancora chiaro e non se ne discute nemmeno. Se non si prendono provvedimenti per raggiungere una normalità positiva, dovremo accettare come un fatto normale e un diritto di libertà personale l'avere sempre di più a che fare con famiglie che, indipendentemente dallo stato sociale e della disponibilità economica, considerano l'alcolismo, la droga, gli abusi corporali e sessuali a bambini e partner e le violenze in generale come conseguenze ovvie e normali; situazioni veramente terribili in cui dovrebbero vedere la luce i nostri bambini.

Come succede con tutti i problemi,intorno a noi, non importa se grandi o piccoli, se riguardano la vita quotidiana o quella mondiale, noi uomini ci siamo sviluppati in una specie che rifiuta, nega e non vuole vedere i problemi perché ciò non è conforme al nostro modo di vivere. Ma, soprattutto, siamo diventati incapaci di estirpare i problemi alla radice e di risolverli in modo conseguente, per paura del nuovo e per il timore di doverci dare dei limiti e vederci costretti a cambiare il nostro modo di pensare. I servizi sociali e anche altri enti competenti potranno curare solo in modo superficiale i problemi della società, ma non potranno risolverli e questo vale in ogni campo della vita in cui potrebbero presentarsi problemi. Ci scrolliamo sempre di dosso la nostra responsabilità quotidiana e la spingiamo lontano.

Che si tratti di problemi ambientali, di criminalità, di conflitti militari o terroristici o di problemi di rapporti interpersonali, di ogni genere di contrasto e di escalation, l'uomo della Terra non sa decidersi a prendere la strada conseguente e che porta al successo. Egli prende sempre la strada che presenta minore difficoltà, la più facile, e non si accorge che così facendo sprofonda sempre più nel proprio pantano calpestando ogni responsabilità. Naturalmente, a parte tutti questi problemi con i quali facciamo i conti ogni giorno, noi come esseri abbiamo certamente un futuro. Dobbiamo però imparare a non essere feriti da tutto ciò che ci circonda. Vedere quello che ci circonda e che accade attorno a noi è una cosa, essere invece emotivamente coinvolti e perdere il controllo a causa di ciò che ci circonda, è un'altra cosa.

E' quindi molto importante per ciascuno di noi non farsi ferire da queste emozioni e queste impressioni. Invece di concentrare la nostra attenzione su cose che non saremmo mai in grado di cambiare, la soluzione sta piuttosto nel focalizzarci sui problemi che possiamo realisticamente affrontare e risolvere. Non dovremmo chiudere i nostri occhi o distogliere il nostro sguardo dalla realtà che ci circonda, ma piuttosto guardare il presente in faccia.

 

Autore: Günter Neugebauer
Data: Agosto 2002