Febbre suina
[tradotto dall'originale : "Schweinegrippe (Anfrage nach Redaktionsschluss)"]
Mi è venuta in mente poi ancora una domanda: che ne pensi della febbre suina? Poiché ho problemi sia con i teorici del complotto sia con le grandi case farmaceutiche avide di profitto, non so di preciso che cosa pensare di tutte queste vaccinazioni di massa.
Ci sono informazioni da parte tua?
Bernd Johann, Germania
29 luglio 2009
Risposta:
A questa domanda ti posso rispondere con un estratto del contatto numero 478 del 14 luglio 2009. Billy
Billy : Ma torniamo nuovamente alla febbre suina: circolano già di nuovo delle teorie del complotto che questa influenza potrebbe degenerare in modo simile alla “spagnola” del 1918 Sai dirmi ancora qualcosa in merito?
Ptaah : per quanto riguarda la domanda sulla febbre/epidemia-pandemia suina per cui mi chiedi, c’è da dire che questa non ha nulla a che fare con le stupide teorie del complotto che, ancora una volta, vengono inventate da fomentatori del panico e da saccenti e maniaci che, dietro ad ogni cosa e a ogni evento, vedono complotti maligni. Tuttavia va detto qualcosa di più preciso in merito: già nel 1918 con l’agente patogeno H1N1 imperversò una febbre/epidemia che falciò nell’arco di due anni circa 50 milioni di vite umane. Anche la febbre suina ha avuto origine da questo ceppo virale. Attraverso la “spagnola ” si sviluppò, nel 1919, una cosiddetta dinastia di virus sopravvissuta fino ai giorni nostri. Ciò che però viene fatto dalle grandi case farmaceutiche riguardo all’epidemia odierna, ovverossia la febbre suina, è un’immensa fonte di profitto. Grazie ad essa e tramite il mercato nero, i governi, le organizzazioni sanitarie e i privati vendono farmaci antinfluenzali in tutto il mondo facendo affari miliardari.
Con questi farmaci, principalmente con il Tamiflu, ma anche con altri, si fanno affari d’oro e si promette sicurezza che, tuttavia, si fonda solo sulla paura e sulla diffusione del panico. L’idea di questo business criminale si basa su scenari malvagi forieri di paura che, lo si creda o no, viene continuamente promossa dall’OMS cioè dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tramite gli uffici d’igiene e sedicenti esperti. Così, già in aprile, la febbre suina è stata dichiarata la prima pandemia da decenni a questa parte, fomentando così la paura. Il tutto naturalmente avrebbe potuto essere evitato se solo i governi, gli organi sanitari e i veri esperti avessero prontamente vietato il turismo globale, ecc. Tuttavia ciò non è avvenuto. A partire dallo scoppio dell’epidemia/influenza, circa sei mesi fa fino alla fine di agosto, sono morte nel mondo oltre 1200 persone, molto meno di quanto non provochi una normale influenza. Se si pensa che la popolazione mondiale attuale conta oltre 7,5 miliardi di persone, si può dire che tra il numero degli ammalati, di coloro che si ammaleranno e i decessi, non c’è proporzione nei confronti della pazzesca massa della popolazione terrestre.
Almeno fino ad agosto 2009, il progredire della malattia non darà alcun segno effettivo degno di nota che dimostri che la febbre suina si differenzi da una normale influenza, in quanto noi consideriamo qualsiasi influenza un’epidemia. Esiste assolutamente però la possibilità che, a causa di persone irresponsabili, la febbre suina venga enormemente ingigantita, e come dici tu, diventi un affare miliardario improprio, attraverso il quale vogliono e possono rafforzarsi finanziariamente coloro che vogliono trarne profitto. Ma non si tratta solo delle grandi case farmaceutiche, ma anche di governanti, incaricati sanitari e di molti affaristi irresponsabili che, tramite azioni, partecipazioni e compartecipazioni, così come il mercato nero ecc. guadagnano un’ enorme quantità di denaro con i farmaci e le vaccinazioni di massa.
AVVERTENZA : La FIGU Italia non da consigli sulle cure per qualsiasi tipo di malattia o infezione, noi ci limitiamo a divulgare le informazioni provenienti dai componenti della popolazione dei Plejaren e da Billy Meier. Ogni persona dovrebbe decidere autonomamente cosa deve fare per se stesso in ogni occasione della vita usando il proprio ragionamento, senza farsi condizionare da nessuno.