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La costruzione della torre di Babele

Piramide a scalini di color giallo, con una scalinata al centro e qualche albero sporadico che impreziosisce l'ambiente
Raffigurazione pittorica della Torre di Babele
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 Turmbau zu Babel  La costruzione della torre di Babele
 

Turm zu Babel – Etemenanki – ‘Haus des Grundsteins von Himmel und Erde’. Das magische Denkmal Etemenanki, das in der Bibel der Turm zu Babel heisst, hatte einen ganz andern Sinn als dies die Religion resp. ihre Vertreter dem Menschen weise machen wollen. Etemenanki war ein magischer Tempelturm, dessen Erbauung zurückführt auf die Herrscher der alten Chaldäer. Auf der Suche nach einem anschaulichen Ausdruck für ihre Kosmogonie schufen sie die Zikkurat. In ihrem stufenförmigen Aufbau drückte sie die hierarchische Ordnung aus, auf die Himmel und Erde sich gründeten. In der Tat war diese Zikkurat eine Welt im kleinen: ihre Gliederung stellte den ‘Berg der Erde’ dar.

Torre di Babele – Etemenanki – ‘Casa delle fondamenta del cielo e della terra’. Il magico monumento Etemenanki, chiamato nella Bibbia torre di Babele, aveva un significato completamente diverso da quello che la religione e i suoi rappresentanti vogliono far credere. Etemenanki era una magica torre monumentale, la cui costruzione risale ai dominatori degli antichi Caldei. Alla ricerca di una chiara espressione della loro cosmogonia, essi hanno creato lo ziggurat. Nella sua struttura a gradoni esprimeva l’ordine gerarchico su cui si sono fondati cielo e terra. Questo ziggurat era in effetti un mondo in miniatura: la sua suddivisione rappresentava il ‘monte della Terra’.

Der Etemenanki, also der Turm zu Babylon, war das ‘Haus des Grundsteins von Himmel und Erde’. Dieser magische Tempelturm bestand aus sieben (7) Stufenbauten, von denen eine jede einem Planeten geweiht war. Seine vier Ecken, der Turm war nämlich quadratisch gebaut, symbolisierten die vier Weltecken und zeigten in die Richtung von Akkad, Saburtu und Elam, sowie zu den westlichen Ländern, so also nach Osten, Norden, Süden und Westen.

L’Etemenanki, quindi la torre di Babilonia era la ‘Casa delle fondamenta del cielo e della terra’. Questa magica torre monumentale consisteva in (7) costruzioni a gradoni, di cui ognuna era consacrata ad un pianeta. I suoi quattro angoli, la torre era appunto una costruzione quadrata, simboleggiavano i quattro angoli del mondo e puntavano verso Akkad, Saburtu e Elam, così come verso i paesi occidentali, quindi verso est, nord, sud e ovest.

Nach alter sumerischer Ueberlieferung existierten vier Himmel, und die Babylonier nahmen als Grundlage ihres Systems das Rechteck oder aber das Quadrat. Die sieben Stufen des Tempelturmes wiesen verschiedene Farben auf, die natürlich den Planeten zugeordnet waren. So war die erste Stufe am Fuss des Turmes schwarz, zugeordnet dem ‘Grossen Unglück’, dem Planeten Saturn, während die Spitze des Turmes in Gold gefasst war, weil dort die Sonne wohnte. Die zweitoberste Stufe leuchte in strahlendem Weiss, zugeordnet dem strahlenden Jupiter. Das Ziegelrot der dritten Stufe war die Farbe des Planeten Merkur, während Blau für die Venus stand, Gelb für Mars und Silber für den Mond.

Secondo l’antica tradizione sumera esistevano quattro cieli, e i babilonesi presero il rettangolo o anche il quadrato come base del loro sistema. I sette gradoni della torre monumentale avevano diversi colori, che ovviamente erano attribuiti ai pianeti. Così il primo gradone ai piedi della torre era associato al nero, alla ‘grande sventura’, al pianeta Saturno, mentre la cima della torre era dorata, poiché lì vi abitava il Sole. Il secondo gradone più in alto brillava di un bianco raggiante, in quanto associato allo splendente Giove. Il rosso mattone del terzo gradone era il colore del pianeta Mercurio, mentre il blu era di Venere, il giallo di Marte e l’argento della luna.

Wie die betreffenden Planeten bedeuteten auch diese Farben Gutes oder Böses, woraus sich erklärt, weshalb ein gelber Hund Zerstörung bedeutete, wenn er in den Tempel hineinlief: gelb war ja die Farbe Mars-Negals, des Kriegsgottes. So aber brachte ein weisser Hund Glück, weil Weiss dem wohltätigen Planeten Jupiter-Marduk zugeordnet war usw. usw.

Come i pianeti in questione, anche questi colori significavano o il bene o il male, il che spiega perché se un cane giallo entrava nel tempio voleva dire distruzione: il giallo era infatti il colore di Marte-Nergal, il dio della guerra. Invece un cane bianco portava fortuna, perché il bianco era associato al benefico pianeta Giove-Marduk ecc. ecc.

Die Länge des Etemenanki entsprach auch seiner Höhe, denn es war auch hier das Quadrat zugrundegelegt, allerdings in sieben Teile eingeteilt. Daraus entstand die alte Ueberlieferung einer viergeteilten Welt mit den sieben Himmeln, die mit der späteren Zeit in Einklang gebracht wurde. Die Tatsache des siebengeteilten Quadrates des Turmes zu Babel ist auch der Ursprung des katholischen Irrglaubens der ‘Sieben Himmel’, so im Ursprung aber auch das Vierteilten von Menschen als Strafe, das ebenfalls von katholischen Kirche erfunden und zur Anwendung gebracht wurde.

La lunghezza dell’Etemenanki corrispondeva alla sua altezza, perché anche qui era di fondamentale importanza il quadrato, tuttavia diviso in sette parti.  Questo ha dato origine all’antica tradizione di un mondo diviso in quattro con i sette cieli, cosa confermata poi nei tempi successivi. Il fatto della divisione in sette parti del quadrato della torre di Babele è anche all’origine dell’errata credenza cattolica dei ‘Sette Cieli’ e inizialmente anche dello squartamento (divisione in quattro pezzi) delle persone come punizione, inventato e applicato anch’esso dalla Chiesa cattolica.

Nebst den Zahlen der Pyramiden drückten auch die Zahlen des Babelturmes die Weltordnung aus. Eine alte Sage erzählt, wie Pythagoras nach Babylon wanderte und dort in das Mysterium der Zahlen und ihre magische Bedeutung eingeweiht wurde. Es finden sich bei vielen Philosophen immer wieder Ausdrücke von Spekulationen bezüglich dieser Zahlen, so erscheinen aber auch die sieben Stufen sehr oft in magischen Philosophemen.

Oltre ai numeri delle piramidi anche i numeri della torre di Babele esprimevano l’ordine del mondo. Un’antica saga racconta come Pitagora si recò a Babilonia e venne iniziato lì al mistero dei numeri e al loro magico significato. Molti filosofi usano di frequente espressioni speculative riguardo a questi numeri; per questa ragione i sette gradoni (livelli) appaiono molto spesso nei filosofemi magici.

Das babylonische Reich wurde verwaltet nach dem übereinstimmenden Gesetz, das die Priester im All gefunden hatten. Einzig und allein menschliche Unfrömmigkeit vermochte die Weltordnung zu stören, weshalb die chaldäischen Priester die Gottlosen vor dem Betreten des Tempels warnten, denn ein Betreten des Tempels durch die Gottlosen hätte zur Folge gehabt, dass die erzürnten Götter sofort ihren Gottesbau verlassen und sich fremden Ländern neue Wohnungen gesucht hätten, wonach dann Chaldäa vom Chaos regiert und eine Beute des Bösen geworden wäre.

L’impero babilonese era amministrato conformemente alla legge, che i sacerdoti avevano trovato nel cosmo. Soltanto l’umana empietà poteva disturbare l’ordine del mondo. Per questa ragione i sacerdoti caldei ammonivano gli empi, prima di entrare nel tempio, che l’entrata nel tempio da parte di un empio avrebbe avuto come conseguenza l’immediato abbandono degli dei irati dal luogo di culto alla ricerca di nuove dimore in paesi stranieri; in seguito a cui a Caldea avrebbe regnato il caos diventando preda del male.

Die Tempeltürme sind die Symbole, die eigentlich Verkörperungen der alten Weisheit. In völliger Ueberzeugung, dass ihre Erkenntnisse Gültigkeit für alle Zeiten hätten, liessen die Könige die Türme so erbauen, dass sie nach damaligen menschlichem Ermessen jeglichem Verfall trotzen konnten. Das königliche Siegel war auf jedem einzelnen Ziegel eingebrannt, und die Könige verglichen das Ausmass dieser Bauten mit dem Uebermenschlichen, und rühmten sie seien ‘wie der Himmel’. Dies hat zu späterer Zeit auch zu der irrtümlichen Annahme geführt, dass der Turm zu Babel eine ungeheure Höhe aufgewiesen habe, so wie dies z.B. in der Bibel behauptet wird.

Le torri monumentali sono i simboli e le vere e proprie incarnazioni dell’antica saggezza. Nella piena convinzione che la loro conoscenza sarebbe durata in eterno, i re facevano costruire le torri in modo che, secondo il giudizio umano dell’epoca, potessero sfidare la rovina. Il sigillo reale era marchiato a fuoco su ogni singolo mattone e i re paragonavano le dimensioni di queste costruzioni al sovrumano, magnificandoli come “se fossero il cielo”. Successivamente questo ha condotto alla erronea opinione che la torre di Babele avesse un’altezza gigantesca, come sostiene, ad esempio, la Bibbia.

Einer der Tempelturme, es waren nämlich deren viele und also nicht nur ein einziger, wurde von Nabopolassar (626 – 605) wieder hergestellt und restauriert. Es war dies der Turm zu Babylon, an dem eine Inschrift von dieser frommen Tat berichtet mit folgenden Wortlaut:

Una delle torri monumentali, che in realtà erano molte e non una soltanto, è stata costruita e restaurata da Nabopolassar (626 a.C. – 605 a.C.). Era questa la torre di Babilonia, su cui un’iscrizione riporta quest’atto devoto con le seguenti parole:

„Was den Tempelturm von Babylon, Etemenanki, anbelangt, der vor meiner Zeit schon baufällig geworden und eingestürzt war, so befahl mir Marduk der Herr, sein Fundament in das Herz der Erde zu legen und seine einzelnen Türme bis zum Himmel empor zu bauen. Ich liess zahlreiche Arbeiter in meinem Lande zum Bau der Türme zusammenrufen. Ich ging ans Werk; ich stellte gebrannte Ziegel her. Wie die Regengüsse des Himmels, wie die grosse Flut liess ich Arabtu Asphalt und Pech herbeischleppen. Mit der Hilfe Eas, mit der Einsicht Marduks, mit der Weisheit Nebos und Nisabas … fand ich eine Entscheidung: Durch Geisterbeschwörung, in der Weisheit Eas und Marduks, liess ich alles abtragen, und auf der alten Stelle legte ich sein Fundament‟.

„Quanto alla torre monumentale di Babilonia, Etemenanki, che era cadente già prima che arrivassi io e poi è crollata, Marduk il signore, mi ha ordinato di porre le sue fondamenta nel cuore della terra e di erigere le sue singole torri fino al cielo. Ho fatto chiamare numerosi lavoratori nel mio paese per costruire le torri. Mi sono messo al lavoro facendo mattoni cotti. Come i rovesci dal cielo e del grande diluvio ho indotto l'Arabtu a trasportare asfalto e pece. Con l’aiuto di Ea, la comprensione di Marduk e la saggezza di Nebo e Nisaba … ho preso una decisione: Con l’evocazione degli spiriti, nella saggezza di Ea e Marduk, ho fatto rimuovere tutto e sul luogo vecchio ho posto le sue fondamenta‟.

Mit Silber, Juwelen, Gold, „köstlichem Oil” und Kräutern zusammen wurde das Bild des Königs in das Fundament gelegt. In feierlicher Prozession trug die königliche Familie sehr kostbare Körbe und Geräte herbei zur Einweihungsfeier, bei der aller Mörtel mit Wein gemischt wurde. Die Inschrift sagt weiter aus:

L’immagine del re è stata messa nelle fondamenta assieme ad argento, gioielli, oro, „olio prelibato‟ e erbe. In solenne processione la famiglia reale portava cestini e attrezzi preziosissimi per la cerimonia dell’inaugurazione, durante la quale tutta la malta veniva mescolata al vino. L’iscrizione continua:

„Ich baute den Tempel von Escharra mit Freuden, und wie ein Berg baute ich seinen Turm hinauf in den Himmel. Marduk, meinem Herrn, weihte ich ihn wie in alten Tagen, dass er seinen Augen gefalle. O Marduk, mein Herr, schaue gnädig auf meine guten Taten. Durch deinen erhabenen Befehl, der unabänderlich ist, lass das Werk meine Hände die Zeit überdauern. Wie die die Steine des Etemenanki, die nie zerbrechen sollen, lass meinen Thron für immer fest gegründet sein. O Etemenanki, bringe Segen dem König, der dich wieder aufgerichtet hat. Wenn Marduk voll Freuden wieder in dich einzieht, o Tempel, so erinnere Marduk, meinen Herrn, an meine Verdienste”.

„Ho costruito con gioia il tempio di Escharra, e come una montagna ho costruito la sua torre su nel cielo. L’ho consacrata a Marduk, mio signore, come ai vecchi tempi, affinché piacesse ai suoi occhi. O Marduk, mio signore, guarda con clemenza alle mie buone azioni. Attraverso il tuo sublime ordine, che è immutabile, fai che l’opera delle mie mani sopravviva al tempo. Come le pietre dell’Etemenanki, che non dovrebbero mai rompersi, fai che il mio trono sia stato fondato per sempre e rimanga saldo. O Etemenanki, benedici il re che ti ha ricostruito. Se Marduk pieno di gioia entrerà di nuovo in te, o tempio, allora rammenta a Marduk, mio signore, i miei meriti“.

Trotz des Königs Inschriftwünschen verfiel der Tempel jedoch sehr rasch. König Nebukadnezar (Nebukudrossor 604 -561), der der Sohn und Nachfolger Nabopolassars, erwähnt seine Wiederherstellung in folgender Inschrift:

Nonostante i desideri del re, lasciati sulle iscrizioni, il tempio è andato in rovina molto rapidamente. Re Nebuchadnezzar II (Nabucodonosor II 604 a. C. – 561 a. C.), figlio e successore di Nabopolassar, parla della sua ricostruzione nella seguente iscrizione:

„Die Tempel von Babylon habe ich wieder aufbauen lassen; und dem Etemenanki, der aus gebrannten Ziegeln und glänzendem Ugnu-Stein gebaut ist, habe ich höhere Türme gegeben.”

„Ho fatto ricostruire i templi di Babilonia; e ho munito Etemenanki, costruito di mattoni cotti e brillanti pietre-ugnu, di torri più alte.”

Gebrannte Ziegel, Erdpech und magische Beschwörungen konnten aber den Zerfall des Turmes zu Babylon nicht verhindern – mit dem Glanze Babylons ging er unter. Beinahe könnte man annehmen, dass die sandbeckten Ruinen des einstmals stolzen Turmes die Sage der Bibel-Genesis von der Sprachenverwirrung bestätige, die Elohim stiftete, um diesem sagenumworbenen und angeblich ‘sündigen’ Bau ein Ende zu bereiten. In der symbolischen Sprache des Orients sagten dort seine Erbauer:

Mattoni cotti, asfalto e formule magiche non furono in grado di impedire il crollo della torre di Babilonia – che è scomparsa insieme allo splendore di Babilonia. Si potrebbe quasi supporre che le rovine coperte di sabbia della torre un tempo orgogliosa, confermino la saga della genesi biblica della confusione delle lingue, creata dagli Elohim per porre fine a questa leggendaria e apparentemente ‘peccaminosa’ costruzione. Nel simbolico linguaggio dell’oriente i suoi costruttori hanno detto:

„Wohlauf, lasst uns eine Stadt und einen Turm bauen, dessen Spitze bis an den Himmel reiche … , denn wir werden sonst zerstreut in alle Länder“. (1.Mose 11.4.)

„Orsù, lasciateci costruire una città e una torre, la cui cima giunga fino al cielo … , onde non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”. (1.Mosè 11,4)

Aber wurde die Zikkurat denn nicht tatsächlich erbaut, um den Himmel zu erobern und seine Geheimnisse zu erstürmen und zu ergründen? Alle dieses magischen Versuche mussten jedoch scheitern, so sagt schon die Bibel, und die Werkleute wurden zerstreut und voneinander getrennt – entgegen dem eigentlichen Ziele der Magie: die grosse Einigung zu vollbringen.

Ma lo ziggurat non veniva costruito per conquistare il cielo ed espugnarne e approfondirne i suoi segreti? Tutti questi magici tentativi però, dovevano fallire, così afferma la Bibbia, e gli operai sono stati dispersi e separati gli uni dagl’altri – contrariamente al vero obiettivo della magia: portare a compimento la grande unione.

 

 

Billy

Billy

 

 

Autore: Billy Eduard Albert Meier
Traduzione: Enrico Freguja
Controllo: Figu-Landesgruppe Italia
Collaborazione: Irma Ausserhofer
Pubblicato nel WZ nr.15 del 1977
Tradotto in italiano il: 22//09/2019