La trasmissione tra dimensioni
Secondo le spiegazioni dei Plejaren, in tutto l’universo vi è solo un’unica possibilità di superare rapidamente e in modo sicuro la barriera dello spazio e del tempo: utilizzando un iperspazio che si trova a un livello superiore rispetto allo spazio normale. Fra questi due spazi, tramite procedimenti tecnici, viene creata una porta dimensionale, procedimento per il quale sono indispensabili straordinarie energie elettromagnetiche pari alla capacità energetica di molte centrali atomiche di scala terrestre (energie che possono però essere create da piccole navicelle spaziali dal diametro di soli sette metri). Tutta la tecnologia necessaria per costruire una porta dimensionale è detta "tecnica trasmettitrice". Essa funziona con macchine trasmettitrici dirette o a distanza e con trasmettitori temporali. L’astronave viene dunque trasmessa attraverso queste "porte dimensionali".
Una trasmissione si basa su uno spostamento iperveloce di astronavi, persone e oggetti che avviene perlopiù attraverso la smaterializzazione e la rimaterializzazione utilizzando strumenti tecnici ed energie artificiali o naturali. Per il viaggio spaziale, si parla di una "trasmissione controllata" che un operatore/utente consapevolmente causa, avvia ed esegue. Nell’iperspazio hanno luogo moltissime trasmissioni, nello spazio normale poche. Esistono diversi iperspazi che sono tutti utilizzabili per le trasmissioni. Dal punto di vista tecnico, non è semplice giungere in un iperspazio: lo si deve in un certo senso fendere con un' accelerazione violentissima e a una velocità molte volte superiore a quella della luce attraverso un cosiddetto ipersalto che al contempo rappresenta anche l'ingresso e l’attraversamento dell’iperspazio. Con la moltiplicazione della velocità della luce il tempo e lo spazio tendono a zero riducendosi a tal punto che la trasmissione avviene effettivamente in un tempo pari a zero. L’astronave si rimaterializza apparendo sul punto d’arrivo nella stessa frazione di secondo in cui era stata smaterializzata scomparendo dal punto di partenza. Ciò significa che, durante la trasmissione, per l’equipaggio della navicella il tempo passa come sul pianeta natio o nello spazio normale. Dunque, con questi metodi di volo iperspaziale non esiste alcuna dilatazione temporale (rallentamento del tempo). Se così non fosse, Billy sarebbe rimasto l’unico uomo terrestre, perché, durante tutti i viaggi iperspaziali fatti con gli amici Plejaren, sulla Terra dovrebbero essere già trascorsi molti miliardi di anni e il sistema SOL potrebbe non esistere neanche più.