Immagine dell'Unico e Vero simbolo di Pace
 

📙 Glossario

Questo glossario è finalizzato alla spiegazione esatta e precisa di termini ricorrenti utilizzati nei testi FIGU, al fine di evitare errate interpretazioni, per esempio in senso religioso, che nulla hanno a che fare con le informazioni che diffondiamo. Cliccando sul termine corrispondente venite reindirizzati al significato.

 

Il termine comandamenti utilizzato nei testi in italiano dalla nostra associazione è la traduzione della parola tedesca Gebote e pur essendo identico al termine usato dalle Religioni qui non ha alcun significato religioso.
Il corretto significato di questa parola corrisponde all'incirca al termine Raccomandazioni, come ad esempio quelle che un genitore da ai figli per fare in modo che il loro comportamento sia il più adeguato e corretto possibile. Una raccomandazione in tal senso è come un consiglio che da la possibilità alla persona che lo riceve di compiere azioni giuste e corrette e che rispettino le leggi della Creazione.

 

  • All'incirca -> Approssimativamente
  • per fare in modo che il loro comportamento -> allo scopo di educarli al meglio
  • azioni giuste, corrette e che rispettino le ...


Plejaren/Plejare/Plejara

I vocaboli riportati in tabella possono essere utilizzati sia come sostantivi sia come aggettivi.
Come sostantivi possiedono il significato di "persona/e appartenente/i alla civiltà dei Plejaren" (abitanti del pianeta Erra, pianeta situato nella costellazione delle Plejaren).
Come aggettivi esprimono una proprietà assoluta: dei Plejaren, relativo al popolo, ai sentimenti, alla lingua, al territorio, ai costumi dei Plejaren.

Plejaren plurale (femminile e maschile)
Plejare singolare maschile
Plejara singolare femminile

Spirito

 Oltre al corpo fisico, ogni essere umano è portatore di uno spirito. E’ una forza/energia neutra che lo anima a partire dal 21° giorno dalla fecondazione dell’ovulo, lo accompagna per tutta la vita e lo abbandona al momento della morte. Questo distacco è istantaneo e avviene nel preciso momento della morte. I 21 giorni esatti servono, perché proprio dopo tale tempo alcuni componenti del corpo sono sufficientemente sviluppati per poter accogliere questa energia. Per evolversi lo spirito ha bisogno di un corpo fisico. Questa evoluzione dura milioni di anni, vita dopo vita, attraverso innumerevoli incarnazioni, finché lo spirito raggiunge un livello in cui il corpo fisico non serve più alla sua evoluzione. Questo tempo è stimato in circa 40/80 milioni di anni  di vita vissuti sulla Terra. Se si include il tempo tra una incarnazione e l’altra, che lo spirito trascorre nell’aldilà, si va complessivamente da 80 a 200 milioni di anni.
Successivamente incomincia un'evoluzione soltanto a livello spirituale che dura poco meno di 3 miliardi di anni, portando il tempo complessivo dalla prima evoluzione alla riunione con la Creazione a 3.008.200.000 anni. Lo spirito è una forza/energia indistruttibile ed è l’unica cosa che rimane dopo la morte di un essere umano. Lo spirito si reincarna ogni volta in un corpo nuovo ed ogni singola esperienza, vissuta da questa persona, non ha nulla a che fare con le vite precedenti, animate dallo stesso spirito ad eccezione del fatto che ciascuna serve a far evolvere lo spirito che successivamente si incarnerà  in altri corpi. Quindi il concetto del karma, creato in modo illogico da certe religioni, è assolutamente sbagliato. Ogni forma di vita ha il suo spirito che può incarnarsi solo in quella precisa forma di vita. Lo spirito che anima i vegetali, gli animali o gli esseri umani è differente ed è soggetto a diversa evoluzione. Lo spirito di un essere umano non si incarnerà mai in una pianta o in un animale o in una qualsiasi altra forma di vita. Lo spirito è un frammento indistruttibile della Creazione.

 

[Errata corrige del 21.01.2013 - errata: 420 miliardi di anni; corretta: 3.008.200.000 anni]

 

Viaggio nel tempo

Esseri umani altamente evoluti hanno la capacità, con l’ausilio di tecnologie evolute, di viaggiare nel tempo e soffermarsi fisicamente nel futuro, ma anche nel passato e poi tornarci. In ogni caso non è possibile modificare gli eventi nel tempo in cui si viaggia, ma è  possibile interagire con le persone che si incontrano, come ad esempio dialogarci.

Reincarnazione

La reincarnazione ha inizio il 21° giorno dal  concepimento (per concepimento si intende il momento in cui lo spermatozoo feconda l’ovulo femminile), quando un frammento di energia immortale della Creazione (spirito)  penetra nell’embrione, dando vita in quel preciso istante ad un nuovo essere umano, che da tale momento  viene chiamato feto. Grazie a questa energia, chiamata spirito, questo piccolissimo essere vive, cresce e si sviluppa in tutte le sue funzioni e già nel grembo materno è influenzato dai fattori esterni molto più di quanto pensiamo. Per potersi evolvere nella giusta direzione, ogni forma di vita ha diritto di  crescere in un ambiente sereno, avere cibo a sufficienza ed essere circondato dall’affetto dei genitori. Inoltre per l’evoluzione sono importanti anche gli errori, per poter imparare da essi. Quando una persona è giunta alla fine della sua vita e muore, lo spirito lascia il suo corpo. In quel preciso istante la consapevolezza materiale, la personalità e tutto quanto c’è di fisico svaniscono, mentre il corpo rimane senza vita. Sopravvive solo lo spirito, che è immortale ed indistruttibile. Chi sostiene di aver visto una luce in fondo ad un tunnel, oppure di avere parlato con gli angeli, non era realmente morto, ma in uno stato di agonia. Il sopraggiungere della morte, cioè il distacco dello spirito dal corpo, è una cosa immediata e definitiva, senza alcuna possibilità di ritorno. Nel preciso momento della morte lo spirito si reca nell’aldilà e deve rimanerci secondo le leggi della Creazione per circa una volta e mezza la durata della vita  appena vissuta. Purtroppo però, a causa della esagerata sovrappopolazione sulla Terra, costantemente in aumento, tutto il ciclo delle reincarnazioni è distorto. Questo processo può essere paragonato al sonno. Mentre dormiamo, sogniamo ed elaboriamo l’esperienza vissuta da svegli. Anche lo spirito elabora nell’aldilà tutta l’esperienza vissuta nella vita precedente e per questo motivo la morte non è una fine definitiva, ma solo un passo verso una nuova stagione dell’esistenza.

Il termine corretto per spiegare lo stato in cui si trova lo spirito dopo la morte dovrebbe essere "esistenza senza vita materiale" (tuttavia il termine esatto esiste solo in lingua tedesca ed è TODESLEBEN, in pratica si intende che lo spirito, in quanto immortale, continua ad esistere, ma senza essere associato ad un corpo, bensì soltanto in una forma energetica) perché in effetti si tratta solo di una parte della nostra evoluzione. Allo spirito, per evolversi, serve un corpo fisico per una durata da 40 a 80 milioni di anni di vita vissuta. In questo periodo non è calcolato il tempo in cui lo spirito resta nell’aldilà. Se includiamo il periodo passato nell’aldilà, si va da 80 a 200 milioni di anni, finché lo spirito si sarà evoluto a tal punto che non avrà  più bisogno di un corpo fisico, ma continuerà la sua evoluzione con un corpo semimateriale e in una forma puramente spirituale in altre sfere. Alla nascita ogni essere umano è completamente neutro e il suo spirito può essere più o meno evoluto, in quanto il livello evolutivo è sempre differente tra un individuo e l’altro. C’è da precisare che la reincarnazione non è la rinascita di noi stessi, perché ogni persona o personalità è unica ed irrepetibile e come tale non può rinascere.

Rinasce in un nuovo corpo - ovvero si incarna - solo lo spirito, formando così una nuova personalità. E’ molto importante specificare che lo spirito di un essere umano non si incarnerà mai in una pianta o in un animale o in qualsiasi altra forma di vita. Inoltre è necessario dire che le persone animate  dallo stesso spirito non ricordano nulla delle vite precedenti, ovvero delle persone in cui si è incarnato lo stesso spirito; ciò è impossibile anche con l’aiuto dell’ipnosi, di magie o dell’ausilio di macchinari.

Il Vero Simbolo della Pace