Gennaio 2013: Vietato parlare di sovrappopolazione sulla rivista online di Hillary Clinton
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In numerosi articoli scritti sia da Billy Meier che da vari membri della nostra associazione da diversi decenni a questa parte, viene spiegato come la madre di quasi tutti i problemi che affliggono l'umanità terrestre sia la dimensione dell'umanità stessa, ovvero la sovrappopolazione del pianeta: il danno causato dallo sfruttamento delle risorse della Terra da parte di una massa di popolazione di essere umani ben oltre 16 volte [gennaio 2013] il limite sostenibile dal pianeta, ha dato il via a problemi a catena di tale magnitudine da essere divenuti praticamente irrisolvibili.
Nei nostri testi viene spesso evidenziato come la sovrappopolazione sia stata favorita (e venga tuttora favorita) da chi detiene il potere, dalle grandi religioni organizzate, dalle multinazionali, dagli eserciti e da tutti coloro che dovrebbero avere la più alta responsabilità al fine di poter godere dei “benefici” risultanti da molti più fedeli, soldati, clienti, e via così. Maggiore è la quantità di persone, maggiore è la massa che si può mobilitare a proprio vantaggio (a vantaggio dei pochi) o che può essere ostentata.
La Cina oggi è ritenuta una potenza grazie alla smisurata (sovrap)popolazione (leggasi: mercato interno gigante, maggior esercito del mondo, maggior peso politico e via dicendo). In passato la stessa politica volta a favorire un aumento della popolazione è stata (e viene tutt'oggi) perpetrata dalle maggiori religioni monoteistiche del pianeta come recita il motto : “andate e moltiplicatevi”.
La guerra agli anticoncezionali è solo una copertura della spinta a generare più figli. Oggi i cattolici (o i cristiani più in generale ) si misurano numericamente con i musulmani. Non poche nazioni al mondo hanno visto allearsi forze belliche e religioni per promuovere la crescita demografica. Ancora oggi, nonostante siamo in poco più di 8 miliardi di persone [gennaio 2013], i potenti pensano dissennatamente ad accrescere la popolazione ben consci del fatto che la maggior parte dei problemi al mondo sono proprio causati dall'enorme bolla demografica planetaria : in Russia si preme per un incremento della popolazione; nel nostro paese la Chiesa Cattolica definisce l'Italia un “paese senza futuro” proprio a causa della sua bassa natalità; in Germania le famiglie numerose vengono economicamente supportate dallo stato e lo stesso accade in numerosi altri paesi nel mondo.
Tale spinta demografica, voluta da pochi e sofferta dai più, ha sovrappopolato la Terra ad una velocità tale da accrescere il popolo umano del pianeta da 500 milioni a oltre 8 miliardi di persone nell'arco di poco più di 200 anni, quando di anni ne sono serviti diverse migliaia per giungere al primo miliardo di persone. Nel giro di un batter di ciglio (relativamente al tempo di vita del pianeta e della natura di questo mondo) si è letteralmente avuta un'esplosione, un'esplosione demografica, appunto. Questa crescita voluta da pochi, ma ottenuta con il tacito e passivo assenso della popolazione, ha generato innumerevoli mali tra cui il surriscaldamento globale, la fame nel mondo e numerosi altri problemi che s'ingigantiranno esponenzialmente sempre più, proprio a causa del nostro numero.
Viene tuttavia vietato -non ufficialmente e non apertamente- di parlare di sovrappopolazione. Questa parola resta tabù, una delle pochissime parole rimaste impronunciabili. Oggi si può criticare tutto su tutti e su ogni cosa. Ma non si può parlare di sovrappopolazione. Solo pochissimi coraggiosi osano portare la verità alla conoscenza dei più e solo in rare occasioni la censura dei media permette loro di pubblicare un articolo a riguardo.
Chi governa lo sa, ma solo saltuariamente è possibile comprendere -tra le righe- dalle loro affermazioni e dai comportamenti il loro vero pensiero su questo problema. In quest'articolo -qui riportato di seguito- si può leggere (grazie all'edizione online del Corriere della Sera) come la signora Hillary Clinton (segretario di stato U.S.A. della prima amministrazione Obama), tramite il proprio sito online, ha operato in modo che tale impronunciabile parola, SOVRAPPOPOLAZIONE (OVERPOPULATION in Inglese) non sia potuta apparire sul suo sito.
Per il bene della Terra, anche se molto lentamente, qualcuno inizia a parlarne. Strano ma vero, le voci che si sono levate a denunciare il problema provengono da uno dei pochissimi paesi non sovrappopolati al mondo, l'Australia.
- Autore: Davide Turla