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🛸 Il non contatto

Il perchè del non contatto

Una domanda più che giustificata che ci sorge spontanea quando si discute d'ufologia è: se gli alieni esistono e sono in grado di giungere fino al nostro pianeta, perché non si fanno vedere pubblicamente? Perché evitano il contatto ed il loro comportamento è così elusivo? Questo problema è spesso strumentalizzato dagli scettici per ridicolizzare tutta la questione ufologica, atteggiamento questo che denota una quasi totale ignoranza nei riguardi del fenomeno UFO in generale, dovuta ad un modo di concepire la realtà troppo riduttivo. Per loro la realtà è solo la proiezione di modelli umani, l'unica logica possibile è quell'umana. Se un fenomeno è “irrazionale” va contro ai modelli convenzionali di pensiero e di concezione della realtà, è difficile da accettare perché altrimenti bisognerebbe rivedere tutte le nostre “strutture” mentali di pensiero.

Si preferisce così negare il fenomeno, anche se reale. Ritornando al tema principale della mia riflessione, probabilmente, le persone meno in grado di rispondere a quella domanda sono gli astronomi. La loro competenza riguarda soltanto lo studio dei fenomeni fisici nello spazio, il motivo del non contatto non è un”fenomeno fisico” e riguarda molteplici campi del sapere. Il comportamento di una forma di vita molto più evoluta di noi, dato che, se sono venuti sulla Terra significa che le loro conoscenze tecnologiche sono di gran lunga superiori delle nostre, non può essere spiegato con delle “leggi fisiche”. Sarebbe un comportamento molto arrogante!

Presupponendo come principio base che ogni civiltà ha il DIRITTO di evolversi in modo autonomo, di sviluppare una propria cultura come elemento caratterizzante della propria identità, un eventuale interferenza da parte di una civiltà molto più evoluta, potrebbe avere conseguenze disastrose. La storia insegna, basta ricordare quello che è successo nel passato con le popolazioni indigene sia in Africa che in America (per citare qualche esempio): i “conquistatori” occidentali convinti di diffondere il modello “più giusto”, hanno in definitiva decretato la fine di numerose culture indigene, facendo pure uso di violenza.

Questo modo di fare è indiscutibilmente sbagliato, dobbiamo imparare dai nostri errori e comprendere la complessità del problema. Con il nostro attuale livello tecnologico non siamo in grado di fare viaggi nello spazio, di conseguenza le probabilità di assumere un comportamento attivo in un contatto sono pari a zero. Lo stesso vale per eventuali civiltà con un livello tecnologico paragonabile al nostro, le uniche con cui un contatto avrebbe conseguenze non negative, e diventerebbe utile per l'evoluzione(come avvenne in passato tra la cultura Occidentale e quella Orientale).

Ho usato il condizionale, poiché potrebbero verificarsi in ogni caso conseguenze negative. Dunque, possiamo SOLO essere visitati, scoperti da civiltà più evolute perlomeno tecnologicamente di noi, e anche di molto, data l'immensità dell'universo. Dobbiamo risolvere i nostri problemi ed imparare dai nostri errori in modo autonomo, solo cosi possiamo parlare di vera evoluzione. La democrazia che oggi noi abbiamo, è grazie agli errori e alle lotte del passato, di persone che credevano nella libertà, siamo riusciti a capire in modo autonomo quanto giusta sia. Sarebbe stato inutile imporre la democrazia durante i Medioevo, mancavano i presupposti. Questa è evoluzione.

La questione del non contatto rientra così nel campo dell'antropologia culturale, ed esula dalla sola “conoscenza astronomica”. Un altro problema è di tipo politico. Esiste sulla Terra un organo istituzionale che rappresenti tutta l'umanità, con il quale un eventuale civiltà aliena potrebbe instaurare un qualche rapporto? No, l'ONU non ne è all'altezza. E' meglio rivolgersi ai leader, sperando che operino per il bene del loro popolo nel diffondere correttamente il loro messaggio oppure alla gente comune, coloro che soffrono per gli errori compiuti dai leader ed il cui tenore di vita è un “indicatore” della realtà delle cose?

Per quanto riguarda i leader, penso che non valga nemmeno la pena soffermarsi oltre, pensano solo a se stessi ed a difendere i propri interessi con le armi. Inoltre la maggior parte dei politici vive nella completa ignoranza riguardo il problema del contatto. (ai nostri politici interessa entrare in contatto con una altra civiltà? Sono competenti a riguardo? Cercano di informare i cittadini?). Per la gente comune invece i problemi sono: sono preparati ad un tal evento? Sono sufficientemente informati su tali tematiche evitando in questo modo atteggiamenti di panico?

La situazione è alquanto difficile non essendo possibile un contatto ufficiale, e nel caso dei Plejaren, i quali hanno pure un importantissimo messaggio da diffondere, cosa fare? Inoltre, se ci fosse un eventuale contatto ufficiale, noi probabilmente saremo gli ultimi a saperlo, giacché i leader cercheranno in tutti i modi di controllarne gli effetti, per evitare possibili conseguenze destabilizzanti. Basta dare un'occhiata al protocollo SETI a riguardo. Pure in ambito religioso le cose non andrebbero meglio. Nel nostro pianeta ci sono troppe religioni, inoltre noi non siamo in grado di vedere le cose in modo neutro, ne di usare la nostra testa. Accettiamo troppo facilmente realtà “preconfezionate” e siamo troppo legati alla fede incondizionata. Eventuali visitatori sarebbero considerati come divinità, quando sappiamo bene quanto ciò è sbagliato.

La Creazione non ha alcun privilegio nei confronti delle forme di vita, non ci sono esseri “superiori” o “inferiori”, casomai più o meno evoluti. Nascerebbero nuovi culti legati agli alieni, visti come i “salvatori”, ciò contribuirebbe alla diffusione del fanatismo religioso, come altre volte in passato é accaduto. Un tale scenario non è dei più rassicuranti, pensando anche al fatto che l'obiettivo della FIGU è proprio quello di far riflettere sulla dannosità ed illogicità delle religioni.

Bisogna imparare a riflettere ed a capire che noi siamo gli unici responsabili delle nostre azioni e che la colpa per la difficile situazione in cui viviamo ora è solo nostra. Non ha senso pregare un Dio o una qualsiasi altra divinità, dobbiamo risolvere i nostri problemi con le nostre forze ed il nostro impegno responsabile, problemi che noi stessi ci siamo creati, e che dobbiamo e possiamo risolvere. Solo dopo aver assunto un nuovo atteggiamento nei confronti della realtà, solo dopo che avremo finalmente imparato dai nostri errori, potremo rivolgerci all'immensità dell'universo in modo nuovo.

Questa è la vera evoluzione. I Plejaren ci hanno dato un preziosissimo aiuto, non interverranno direttamente nelle nostre faccende poiché solo in questo modo possiamo imparare dai nostri errori. Loro sono convinti che noi ce la possiamo ancora fare, tutto dipende da noi.

 

Fulvio Freguja
Luglio 2003