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Esperienze ai confini della morte

Tipica raffigurazione della "famosa" luce in fondo al tunnel, una fonte di luce in mezzo all'oscurità
Tipica raffigurazione della "famosa" luce in fondo al tunnel
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Nahtoderfahrung Esperienze ai confini della morte
 

Leserfrage

Wie verhält es sich mit den Darstellungen von Personen, die von sich behaupten, dass sie gestorben und dann wieder zum Leben erwacht seien?
Es werden von solchen Personen Geschichten erzählt, die davon zeugen sollen, dass sie im Jenseits gewesen seien und dort von Freunden, Bekannten, Verwandten oder auch von Fremden empfangen und ins Jenseits eingeführt worden seien usw. Was stimmt davon, und wie verhält sich alles?

Peter Dietzel, Deutschland

 

Domanda di un lettore

Come stanno le cose, quando delle persone affermano di essere morte e poi tornate in vita?
Queste persone raccontano storie che dovrebbero testimoniare di essere state nell’aldilà, di essere state ricevute lì da amici, conoscenti, parenti o anche da estranei e poi condotte nell’aldilà ecc. Cosa c’è di vero e come avviene il tutto?

Peter Dietzel, Germania

 

Antwort:

 

Als Antwort zu dieser Frage möchte ich einen Auszug aus meinem sich in Arbeit befindenden neuen Buch ‹Die Art zu leben› wiedergeben, in dem unter Abschnitt 464 folgendes erklärt wird:

Wie der Mensch sein Leben gestaltet und lebt, so gestaltet und erlebt er auch sein Sterben. Nichtsdestoweniger jedoch werden in den letzten Augenblicken des Sterbens alle Menschen gleich in ihren Bewusstseinswahrnehmungen, und zwar spätestens dann, wenn der Agoniezustand eintritt.

Dieser Zustand verkörpert die Augenblicke des Sterbens, wenn sich der Mensch materiell-bewusstseinsmässig von der materiellen Wirklichkeit zu lösen beginnt und sich in Bewusstseinsgefilden verliert, die mit wenigen Ausnahmen nur noch das Harmonische, Liebvolle und Friedliche kennen, folglich Phantasiebilder in Erscheinung treten, die mit Jenseitsbereichen in Verbindung zu stehen scheinen. Wahrheitlich sind diese Bilder jedoch nur Produkte des Unterbewusstseins, das Ahnungen des Friedens, der Liebe und der Harmonie der wahrheitlichen inneren und innersten Persönlichkeit wachwerden und bildlich in Erscheinung treten lässt.

Risposta:

 

In risposta a questa domanda vorrei riportare un estratto del mio nuovo libro a cui sto lavorando, ‹Die Art zu leben› (N.d.T.: Il modo di vivere), nel quale, al paragrafo 464, viene data la seguente spiegazione:

Così come l’essere umano imposta e vive la sua vita, affronta e vive la sua morte. Ciononostante, negli ultimi attimi prima di morire, tutti gli esseri umani hanno le stesse percezioni a livello di consapevolezza, al più tardi quando subentra lo stato di agonia.

Questo stato incorpora gli attimi del trapasso, in cui l’essere umano inizia a staccarsi consapevolmente e materialmente dalla realtà materiale iniziando a perdersi nei meandri della consapevolezza, i quali, tranne poche eccezioni, conoscono ormai solo ciò che è armonioso, amorevole e pacifico. Di conseguenza appaiono immagini di fantasia che sembrano essere collegate alle sfere dell’aldilà. Ma in realtà queste immagini, non sono altro che prodotti del subconscio, il quale fa risvegliare presentimenti di pace, amore e di armonia della personalità reale, intima e più recondita che si manifestano in modo figurato.

In dieser Folge treten im Agoniezustand fried- und liebevolle sowie harmonische Erlebnisbilder auf, die einerseits dem Menschen die Ängste vor dem Tod und Jenseits nehmen und diese einfach vergessen lassen, und die andererseits den Sterbenden in einen Zustand der Freude versetzen (wobei es natürlich auch gegenteilige Fälle gibt, wenn das Leben dementsprechend bösartig und negativ geführt und auch das Bewusstsein dementsprechend übel gestaltet wurde).

Per questa ragione nello stato di agonia emergono immagini esperienziali pacifiche, amorevoli e armoniose che, da un lato tolgono all'essere umano le paure della morte e dell’aldilà, in modo che le dimentichi, dall’altro mettono la persona morente in uno stato di gioia (naturalmente ci sono anche casi opposti, quando la vita è stata condotta in modo malvagio e negativo e la consapevolezza si è formata di conseguenza).

Die Regel der Erlebnisbilder im Agoniezustand ist positiv-ausgeglichen, wobei die Bilder je nach dem Verständnis der Sterbenden und ihrem Auffassungs- und Gedankenvermögen gemäss geformt werden. Das Gros der Menschen ist religiös beeinflusst, folgedessen auch die Agonie-Erlebnisbilder demgemässe Formen annehmen, die vielfach darin bestehen, dass der Sterbende z.B. durch einen dunklen Tunnel oder Kanal usw. hindurchschwebt oder hindurchgeht, und zwar einem sehr hellen und strahlenden Licht entgegen, aus dem sich oft bekannte oder unbekannte Lichtgestalten herausbilden, die den sterbenden und der materiellen Welt entweichenden Menschen in Empfang nehmen, um ihn ins Jenseits zu geleiten usw.

Di regola le immagini esperienziali in stato di agonia sono positive-equilibrate. Queste vengono formate in base alla sensibilità della persona morente e alla sua facoltà di apprendere e di pensare. La maggior parte degli esseri umani è influenzata religiosamente, pertanto anche le immagini esperienziali assumono nell’agonia delle forme a ciò conformi. Questo comporta ad esempio che la persona morente fluttui o attraversi un tunnel o un canale scuro andando verso una luce molto intensa, da cui spesso si delineano figure luminose conosciute o meno che accolgono chi sta lasciando il mondo materiale per accompagnarlo nell’aldilà ecc.

Diese Agonie-Erlebnisbilder können äusserst vielfältig und je gemäss der Persönlichkeit und der Verstandes- sowie Auffassungsgabe des Sterbenden sein, wobei allen jedoch in gewissen Dingen immer Ähnlichkeiten anhaften, die aus dem Wirklichkeitszustand des inneren und innersten Selbstentstehen, so also einerseits aus der materiell-bewusstseinsmässigen und andererseits aus der geistigen (schöpfungsenergetischen) Persönlichkeit heraus.

Queste visioni esperienziali in stato di agonia possono essere estremamente variegate a seconda della personalità, delle doti intellettive ed apprensive della persona morente. Tuttavia tutte hanno sempre determinate cose in comune, che scaturiscono dallo stato reale del sé interiore e del sé più profondo, quindi, da un lato dalla consapevolezza materiale e dall’altro dalla personalità energetico-creazionale.

Der Agoniezustand bildet also jene Phase des Sterbens, in der sich das materielle Bewusstsein langsam in den friedlich-freudig-liebvollen und harmonischen Zustand des Todes vortastet, wobei das Bewusstsein jedoch noch immer materiell gebunden ist, folglich die Erinnerung an die Agonie-Erlebnisbilder auch erhalten bleibt, und zwar auch dann, wenn der sogenannte klinische Tod oder der Gehirntod eintritt, wonach es dann geschehen kann, dass ein Mensch wieder reanimiert und also ins Leben zurückgerufen wird. Tritt ein solcher Fall ein. was verhältnismässig oft geschieht, dann beweist dies, dass der betreffende verstorbene Mensch eben wahrheitlich nicht tot war, sondern dass seine Geistform (Schöpfungsenergieform) noch weiterhin in dessen Körper verblieb.

Lo stato di agonia costituisce quindi quella fase del trapasso in cui la consapevolezza materiale si avvia lentamente verso una morte pacifica-gioiosa, amorevole e armonica. La consapevolezza, tuttavia, è sempre ancora legata alla materialità. Questo è il motivo per cui il ricordo delle visioni esperienziali dell’agonia si mantiene anche quando interviene la cosiddetta morte clinica o cerebrale, in seguito a cui una persona viene rianimata e quindi richiamata in vita. Casi del genere, che avvengono relativamente spesso, sono la prova che la persona ‹morta› in questione in realtà non è morta e che la sua forma energetico-creazionale è rimasta ancora nel suo corpo.

In Wahrheit ist ein solchermassen Verstorbener nur scheintot, bei dem sowohl der Gehirntod als auch der klinische Tod oder der Herztod festgestellt werden kann. Werden solche Verstorbene wieder reanimiert, dann vermögen sie dank der Bewusstseinserinnerung die Agonie-Erlebnisbilder wiederzugeben, die im unwissenden Glauben des Menschen derart betrachtet werden, dass während des Scheintodes tatsächlich ein Blick ins Jenseits geworfen worden sei. Dies trifft jedoch in keiner Weise den Kern der Wahrheit, denn tatsächlich sind die Agonie--Erlebnisbilder stets nichts anderes tiefste Unterbewusstseinsbilder, die gemäss dem Verstehen und dem Glauben des Menschen geformt werden.

In verità un ‹morto› del genere è solo apparentemente morto al quale può essere rilevata sia la morte celebrale, sia la morte clinica, sia quella cardiaca. Quando questi ‹morti› vengono rianimati sono in grado, grazie alla loro consapevolezza di ricordare e di raccontare le visioni esperienziali avuti durante l’agonia, le quali, a causa dell’ignoranza umana sulla fede, vengono considerate, come se durante la morte apparente, avessero gettato realmente uno sguardo nell’aldilà. Ciò non va assolutamente al cuore della verità, in quanto le visioni esperienziali durante l’agonia non sono altro che profondissime visioni provenienti dal subconscio, che si formano in base alla comprensione e alla fede dell’essere umano.

Auch beim Wiederbeleben resp. bei der Reanimation eines Menschen aus dem Scheintod, tritt ein Agoniezustand auf, jedoch in rückläufiger Folge, so z.B. ‹Verstorbene› das böse Erlebnis der Rückkehr in den materiellen Körper und in die materielle Welt haben, gegen das sie sich in der Regel zur Wehr setzen, weil sie aus dem lieb- und friedvollen sowie harmonischen und ausgeglichenen Reagoniezustand nicht mehr in die harte Welt der Wirklichkeit zurückkehren wollen.

Anche quando un essere umano viene rianimato, ovvero strappato alla morte apparente, interviene uno stato agonizzante, però in senso contrario: ‹i morti› vivono ad esempio la brutta esperienza di tornare nel corpo materiale e nel mondo materiale, contro cui di solito si ribellano, perché non vogliono più abbandonare questa ‹ri-agonia› amorevole, pacifica, armoniosa ed equilibrata per far ritorno alla dura realtà del mondo.

In jedem Fall des Scheintodes, aus dem die angeblich Verstorbenen wieder ins materielle Leben zurückkehren und dann über ihre scheinbaren Jenseitserlebnisse und Todeserlebnisse erzählen, handelt es sich in keiner Form um ein wirkliches Totsein. Einzig und allein die Funktionen des Gehirns und des Herzens sowie der Organe und des gesamten Körpers sind derart lahmgelegt, dass ein eingetretener Tod angenommen wird. In Wahrheit nämlich sind nur sämtliche Funktionen derart verlangsamt, dass sie beinahe völlig lahmgelegt sind und in keiner Weise mehr auch nur noch die geringste Reaktion zeigen. Das innere Bewusstsein jedoch arbeitet noch und nimmt alle Agonie-Erlebnisbilder wahr, wertet sie aus und speichert sie im Gedächtnis ab.

Ogni caso di morte apparente, da cui i presunti ‹morti› ritornano alla vita materiale, raccontando poi le loro apparenti esperienze dell’aldilà e della morte, non può essere considerato mai un decesso effettivo. Sono solamente paralizzate le funzioni del cervello, del cuore e di tutti gli organi del corpo, in una maniera da far supporre che sia sopraggiunta la morte. In verità si sono rallentate solo tutte le funzioni da risultare quasi completamente paralizzate da non mostrare più la minima reazione. Tuttavia la consapevolezza interiore lavora ancora: percepisce, valuta e memorizza tutte le immagini esperienziali avute nell’agonia.

Selbstverständlich entweicht auch der Geist (Schöpfungsenergie) nicht aus dem Körper, sondern belebt diesen auch weiterhin, wenn auch nur noch in minimalster und für die Ärzte nicht mehr feststellbarer Form. Das Teilstück Schöpfungsgeist (Schöpfungsenergie), das den Menschen von Grund auf belebt, entweicht dem Körper erst dann, wenn dieser endgültig abstirbt und folglich auch das Bewusstsein erlischt. Erst in diesem Moment erlischt die Verbindung zwischen Geist (Schöpfungsenergie), Bewusstsein und Körper; und ist der Geist (Schöpfungsenergie) resp. die Geistform (Schöpfungsenergieform) erst einmal aus dem Körper entwichen, dann ist dieser endgültig und für alle Zeiten tot und fällt dem Zerfall und der Wandlung zu anderen Formen anheim. Und ist der Tod wirklich eingetreten, dann gibt es für den Körper und das Bewusstsein keine Möglichkeit mehr, wieder ins Leben zurückgerufen zu werden oder selbst wieder ins Leben zurückzufinden.

Ovviamente anche l’energia creazionale non abbandona il corpo, ma continua a tenerlo in vita, seppure in una forma impercettibile e per i medici non più analizzabile. Il frammento dell’energia-creazionale che fondamentalmente anima l’essere umano, lascia il corpo solo quando questo muore definitivamente e, di conseguenza, si spegne anche la consapevolezza. Solo in questo momento si interrompe la connessione fra l’energia creazionale, consapevolezza e corpo; appena l’energia creazionale, ovvero la forma-energetico-creazionale, lascia il corpo, questo è morto in modo definitivo e per sempre e soggiace al decadimento e alla trasformazione in altre forme. Una volta subentrata realmente la morte, non c’è più alcuna possibilità per il corpo e la consapevolezza di ritornare in vita, e neanche di tentare la via di ritorno per contro proprio.

Und Tatsache ist, dass wenn Körper und Bewusstsein gestorben und der Geist (Schöpfungsenergie) sowie der Gesamtbewusstseinsblock einmal dem Körper entwichen und in die Jenseitsbereiche hinübergewechselt sind, dass dann der Tod tatsächlich endgültig ist, weil weder der Geist (Schöpfungsenergie) noch der Gesamtbewusstseinsblock je wieder in den verstorbenen Körper zurückkehren würden. Haben diese also einen toten Körper verlassen, dann kehren sie nie wieder in diesen zurück, denn eine Wiederkehr in dieser Form wäre schöpfungsgesetzverstossend, weil Lebendiges sich stets nur wieder mit Lebendigem vereinen kann.

Sta di fatto che una volta che sono morti il corpo e la consapevolezza, l’energia creazionale e l’insieme della consapevolezza hanno lasciato il corpo per recarsi nelle sfere dell’aldilà, la morte è effettiva e definitiva, poiché né l’energia creazionale né l’insieme della consapevolezza potrebbero mai più tornare nel corpo morto. Una volta che questi hanno lasciato un corpo morto, non ritorneranno mai più in esso, perché un ritorno di questo tipo sarebbe contrario alle leggi della Creazione, poiché ciò che vive può unirsi solo con ciò che è vivo.

Ein einmal verstorbener, toter Körper kann also schon aus diesem Grunde nicht wieder belebt werden, so eine Wiederbelebung nur dann möglich ist, wenn ein Scheintod eintritt. bei dem der Geist (Schöpfungsenergie) resp. die Geistform (Schöpfungsenergieform) und der Gesamtbewusstseinsblock im Körper verbleiben, wobei sie in ihren Funktionen auf ein absolutes Minimum reduziert sind, die durch ärztliche Kontrollen usw. nicht mehr festgestellt werden können, wie das z.B. auch bei einem Schockgefrieren der Fail ist, wie dies auch für Spermabanken mit dem männlichen Samen gemacht wird, der einen geistigen (schöpfungsenergetischen) Lebensimpuls in sich trägt, der durch das Schockgefrieren im Samen verbleibt und bei dessen Auftauung wieder aktiv wird.

Per questo motivo, un corpo morto non può essere riportato in vita, quindi un ritorno alla vita è possibile solo e soltanto se interviene una morte apparente; in tal caso l’energia creazionale, vale a dire la forma-energetico-creazionale e l’insieme della consapevolezza rimangono nel corpo, anche se le funzioni corporee sono ridotte al minimo e non sono neanche più riscontrabili attraverso controlli medici. Ciò avviene per esempio anche nel caso di un congelamento rapido, come fanno le banche del seme con lo sperma, il quale è portatore di un impulso vitale energetico-creazionale che rimane nel seme anche in caso di congelamento rapido, e si riattiva se viene scongelato.

Diese Tatsachen bezeugen, dass also all die phantastischen Geschichten jener Menschen vergessen werden können, welche behaupten, dass sie gestorben seien und doch wieder zurück ins materielle Leben gefunden hätten. Sie alle nämlich erzählen nur Agonie-Erlebnisse, die sie an der direkten Schwelle zum Tode visionär sowie gefühls- und emotionsmässig aus dem Unterbewusstsein heraus erlebt haben, und zwar ohne dass sie des Todes gestorben wären, sondern nur, weil sie im Agoniezustand waren, der vielleicht bis zum Scheintod reichte.

Questi fatti dimostrano che si possono dimenticare tutti quei racconti fantastici di quelle persone che affermano di essere morte e ritornate alla vita materiale. Tutte quante raccontano solamente le esperienze avute in agonia sulla soglia della morte in uno stato visionario a livello di sentimenti e di emozioni provenienti dal subconscio senza che siano realmente morte; ciò perché erano in uno stato di agonia che forse rasentava la morte apparente.

Leider sind der medizinischen Wissenschaft und damit den Ärzten die Fakten dieser Tatsachen nicht bekannt, folglich sie solche Agonie-Erlebnisse von Scheintoten nicht verstehen, wie dies auch der Fall ist bei den Esoterikern, den Parapsychologen und Philosophen usw., die unglaublich wirre und verwirrende Erklärungen hinsichtlich dieser Belange abgeben, die allesamt falsch und lächerlich sind und davon zeugen, dass sie von der effectiven Lehre des Geistes (Lehre der Schöpfungsenergie) nicht den geringsten Deut einer Ahnung haben, sondern nur in verwirrendem und irrendem Glauben leben, der unendlich weit von der Wahrheit entfernt ist.

Sfortunatamente la scienza medica e quindi i medici non conoscono questi fatti, pertanto non comprendono tali esperienze di agonia delle morti apparenti, come fanno gli esoterici, i parapsicologi e filosofi ecc., che danno spiegazioni incredibilmente confuse, totalmente errate e risibili su queste vicende; dimostrano che non hanno la più pallida idea del vero Insegnamento dell’energia creazionale, ma vivono soltanto in una confusa ed erronea fede, infinitamente distante dalla verità.

Billy

Billy

 

 

Pubblicazione Originale: WZ n.103
Autore: Billy Meier
Data Traduzione: 25/12/2019
Traduzione: Enrico Freguja
Controllo: FIGU-Landesgruppe Italia
Collaborazione: Irma Ausserhofer