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Le abitazioni

Su Erra, il pianeta centrale dei Plejaren, vi sono certamente anche alcune città abbastanza grandi con edifici abitativi a più piani, ma non vi si trovano casermoni come palazzi a molti piani e grattacieli nei quali le persone sono costrette a vivere stipate. Tra le singole abitazioni si trovano ampi parchi e giardini dotati di sentieri tenuti ben puliti. Nei punti centrali, inoltre, sono ben disposte piazzole di atterraggio per i veicoli adibiti al trasporto di persone e cose, che sono di proprietà comune e al bisogno possono essere utilizzate da chiunque.

Non sono conosciute strade di nessun genere, perché i Plejaren non possiedono veicoli per spostamenti via terra. Di conseguenza, tutte le aree residenziali sono zone pedonali senza rumore né traffico e nemmeno inquinamento prodotto da gas di scarico.

La maggioranza dei Plejaren preferisce non vivere nelle città ma lontano da queste, nel verde o in campagna, in case monofamiliari di forma sferica o semisferica dal diametro di almeno 21 metri. Il materiale con cui le case sono costruite è composto perlopiù da leghe metalliche resistenti o da materie plastiche ricavate dalla terra, prevalentemente dalla sabbia. Detta materia plastica è simile al nostro silicone.

Ogni casa monofamiliare è a sé stante, è costruita su un appezzamento di terreno fertile, che di norma ha le dimensioni di un ettaro (10.000 metri quadrati = 100 x 100 metri). Le comunità abitative o famiglie presenti su tali appezzamenti si sforzano di essere autarchiche, in modo che ogni abitazione possieda una propria fornitura di acqua e di energia non dipendente da una rete pubblica. Per il proprio fabbisogno, ciascuna famiglia o comunità allestisce su tali appezzamenti il proprio orto di frutta e verdura oltre a un giardino fiorito; il tutto lavorato, seguito e curato con grande gioia. In generale, ogni superficie fertile viene sfruttata per la produzione di alimenti naturali.

Un alloggio offre spazio per una famiglia di cinque membri e non di più, perché il numero massimo raccomandato per la prole è di tre figli per donna. Una raccomandazione del Gran Consiglio che è seguita come tutte le altre. Per ragioni motivate dal mantenimento dell'armonia interpersonale, i suoceri non dovrebbero abitare nella stessa casa dei figli che convivono o sono sposati; una regola che è completamente rispettata. I suoceri possono comunque abitare su un terreno attiguo in una propria casa monofamiliare, ma non devono in alcun modo intromettersi negli affari dei figli se questi sono sposati o hanno superato l’età della formazione. Anche questo, come molti altri, è un consiglio che viene seguito in tutto e per tutto. Tra i 14 ai 16 anni i figli lasciano la casa dei genitori per essere educati in piccoli gruppi e in compagnia dei loro coetanei.

Per quanto riguarda gli edifici, vi è ancora da dire che sono costruiti in modo da essere assolutamente sicuri nel caso si verifichino anche i più violenti terremoti. Sono altresì protetti da lampi e da tempeste irruenti. Tutti gli edifici, anche i più grandi, sono realizzati in un blocco unico senza saldature. In genere hanno solo pochi piani e possiedono un sistema ammortizzante, una sorta di corpo galleggiante.