Fotografia nitida di un'astronave Plejaren che vola talmente bassa da sfiorare un albero
🛸 Ufologia

Lo schermo protettivo universale

Per il volo spaziale nello spazio normale sussistono naturalmente certi pericoli di cui si deve tenere conto. Essi si presentano sia a velocità inferiori che superiori a quella della luce e possono essere davvero numerosi: nubi di polvere, meteoriti, tempeste energetiche , formazioni gassose, temperature di milioni di gradi. Si tratta ovviamente di fattori ed effetti del tutto indesiderati e spesso pericolosi per la vita, contro cui bisogna avere un dispositivo di protezione efficace e funzionante al cento per cento che, da una parte individui e analizzi i momenti di pericolo e dall’altra avvii autonomamente le necessarie misure di difesa e protezione prima che possa insorgere un danno fatale o un pericolo per il viaggio spaziale. Basti pensare che già un granellino di polvere che sfreccia nel cosmo, colpendo una navicella, ha l’effetto di un proiettile. Per premunirsi contro tali minacce, tutte le astronavi sono dotate di uno schermo protettivo o di più schermi, qualora dovesse essere necessario per il veicolo in questione.

Le astronavi dei Plejaren di ogni tipo e dimensione sono tutte e senza eccezione dotate di uno schermo protettivo universale che è in grado di assicurare autonomamente e perfettamente tutte le misure di protezione e difesa. Uno schermo protettivo universale è paragonabile a un blocco energetico invisibile che circonda tutta l’astronave come un mantello protettivo di forma sferica. Se un’astronave viene portata a elevate velocità, questo schermo protettivo cambia forma in funzione della direzione di volo estendendosi fino a svariate decine di chilometri e, a velocità ancora superiori, fino a varie centinaia di chilometri, a seconda della grandezza dell’astronave. Nel caso di navicelle piccole, l’estensione massima arriva a circa 100 volte la lunghezza del veicolo, dunque 700 metri per una navicella di 7 metri, mentre, nel caso di una grande astronave (come quella gigantesca di circa 35 Km di Ptaah), l’estensione dello schermo protettivo raggiunge i 3500 chilometri. Quando in movimento ad alta velocità, lo schermo assume una forma conica con il vertice posto nell'asse di direzione e verso del movimento. Un simile schermo protettivo universale in genere devia ogni ostacolo lateralmente allontanandolo dalla traiettoria dell’astronave e fungendo da respingente capace anche di mandare in frantumi un grande meteorite.

In genere, uno schermo protettivo universale, indipendentemente dalla sua forma e tipologia, devia tutti gli ostacoli allontanandoli dall’area antistante all’astronave. In questo modo è impossibile che si verifichi una collisione con la materia interstellare, meteoriti e comete o con altre astronavi. Nemmeno i gas, le energie, la polvere cosmica e i detriti spaziali rappresentano un problema, né tanto meno la resistenza dell’aria all’interno di un’atmosfera. Volando attraverso l’atmosfera di un pianeta non è neanche possibile che si verifichi un surriscaldamento a causa dell’attrito, perché lo schermo protettivo universale impedisce anche questo. Il fattore decisivo in tutti questi processi è proprio che non si crei alcun attrito e tutto sia deviato senza attrito. Generalmente non si ha la distruzione di nessuna sostanza né di nessun materiale, tranne nei pochi casi in cui il sistema di controllo dello schermo protettivo lo dovesse considerare necessario. Un qualsiasi attrito produrrebbe infatti un effetto frenante tale da rallentare drasticamente la velocità dell’astronave.

Con l’ausilio di questa tecnica di deviazione, lo schermo protettivo universale a forma di cono posto attorno e davanti all’astronave in movimento svolge anche un altro compito vitale neutralizzando o deviando tutti i campi gravitazionali che si trovano attorno al veicolo. In tal modo, le astronavi possono muoversi anche nelle immediate vicinanze di pianeti o altri corpi celesti senza essere compromesse dalla loro gravitazione; così sono possibili manovre di volo senza preoccuparsi minimamente di tutte le forze di attrazione. Poiché tutte le astronavi dei Plejaren creano forze gravitazionali proprie e neutralizzano quelle che arrivano dall’esterno, possono anche partire da ferme o volare a velocità elevatissime senza problemi di pressione e accelerazione. Il campo gravitazionale che si crea autonomamente all’interno delle astronavi è sempre controllabile e regolabile con estrema precisione in base alla necessità dei membri dell’equipaggio. Si tratta di una funzionalità davvero importante per i Plejaren poiché molti dei loro alleati federali hanno bisogno di forze gravitazionali diverse. I membri dell’equipaggio portano con sé piccoli dispositivi gravitazionali che permettono loro di muoversi su qualsiasi pianeta creandosi delle "bolle gravitazionali" personalizzate. Dunque non vi è da stupirsi se conseguentemente è possibile volare attraverso qualsiasi atmosfera di un qualunque pianeta a velocità enormi senza alcun rischio e senza temere che il veicolo si disintegri a causa del calore prodotto dall’attrito oppure che vada in pezzi per via delle forze gravitazionali di un pianeta.

Grazie al campo gravitazionale creato artificialmente all'interno dell'astronave, così come intorno ad essa, viene completamente annullata la forza d’inerzia che si manifesta nei nostri aeromobili terrestri. In questo modo, un’astronave può accelerare come desiderato e senza la minima conseguenza per l’equipaggio. In pratica ciò significa che gli occupanti di un’astronave non percepiscono nessuna pressione, anche se le accelerazioni durante il volo sono violentissime e improvvise. I cosmonauti non sentono nulla durante un’improvvisa accelerazione, né variazioni di peso dolorose né altri disturbi. Contrariamente agli aerei "superveloci" o ai razzi spaziali dei terrestri nei quali in seguito ad un effetto spinta localizzato sono accelerate solo singole parti del corpo, l’accelerazione delle astronavi dei Plejaren ha effetto su contemporaneamente tutti gli atomi dell’astronave stessa, compresi i suoi occupanti. In poche parole gli occupanti di un’astronave sono davvero tranquilli sotto ogni aspetto, anche in caso di massima accelerazione e di manovre di volo per noi impossibili, tanto da sentirsi come se fossero seduti su una comoda poltrona sul loro pianeta.

Se i cosmonauti Plejaren si fermano su pianeti sconosciuti le cui condizioni ambientali sono inusuali o persino rischiose, come per esempio un’atmosfera tossica, pressioni pericolose o condizioni gravitazionali insolite, allora si proteggono con tute spaziali, piccoli dispositivi portatili di bilanciamento della gravità o altri strumenti di protezione che offrono il massimo della sicurezza.

Lo schermo protettivo universale offre inoltre una protezione affidabilissima contro tutte le radiazioni e le energie che possono presentarsi in molteplici modi durante i voli spaziali e che potrebbero essere pericolose non solo per le persone ma anche per le astronavi stesse e i loro sensibilissimi strumenti, apparecchi, macchinari e androidi.

Infine, ogni schermo protettivo universale impedisce anche che si manifestino gli effetti della teoria della relatività speciale e molti altri rischi ed effetti ancora completamente sconosciuti ai terrestri, che possono presentarsi durante il volo a velocità prossime o superiori a quella della luce, come l’aumento relativo della massa e la dilatazione temporale (dilatazione del tempo all’approssimarsi della costante della luce).

In relazione a quanto spiegato, non è di certo fuori luogo parlare anche degli altri dispositivi di protezione delle astronavi dei Plejaren: come già chiarito, gli extraterrestri possono, se lo desiderano, attivare lo schermo protettivo per far sì che un’astronave non sia localizzabile né dal punto di vista ottico, né tramite radar o altri metodi. Quando un’astronave dei Plejaren atterra sul nostro pianeta, di solito si attivano due diversi schermi protettivi. Quello più esterno, che circonda l’oggetto fino a circa 500 metri di distanza, assicura che una qualsiasi forma di vita, sia umana che animale, venga dolcemente allontanata dalla navicella senza accorgersene qualora tenti intenzionalmente o meno di avvicinarsi ad essa. Anche nel caso di questo schermo protettivo non si verifica nessuna spinta che creerebbe pressione e potrebbe dunque essere percepita. Lo schermo protettivo interno, il secondo, è diverso da quello esterno. Circonda l’astronave per un raggio di 100 metri ed è decisamente più efficace del primo. Qualora, contro ogni aspettativa, una forma di vita, una persona o un animale, riuscisse ad attraversare lo schermo più esterno, non riuscirebbe di certo a fare altrettanto con lo schermo interno poiché quest’ultimo, invisibile come l’altro, ha l’effetto di un muro impenetrabile che non può essere in alcun modo violato. Persino i proiettili o le radiazioni energetiche come i laser verrebbero deviati già ai bordi dello schermo protettivo oppure, nel caso di una penetrazione più profonda di 30 metri al massimo, verrebbero scaraventati indietro. Questo schermo interno può essere rafforzato con un ulteriore schermo che resisterebbe persino a un attacco di armi atomiche, a idrogeno o neutroniche. Inoltre, ogni astronave dispone anche di uno schermo protettivo che impedisce la penetrazione di altre vibrazioni per loro negative, come quelle relativamente basse prodotte dai pensieri e della consapevolezza dei terrestri. Le vibrazioni positive invece sono lasciate passare liberamente.