Fotografia nitida di un'astronave Plejaren che vola talmente bassa da sfiorare un albero
Immagine dell'Unico e Vero simbolo di Pace
🛸 Ufologia

Smaterializzazione e materializzazione

Immagine raffigurante un'ipotetico sistema per il teletrasporto, sopra il quale ci sono 2 sagome di persone avvolte da una luce accecante. La tecnologia appare decisamente futuristica
Immagine fantastica di due persone in fase di smaterializzazione

Per l’immensa accelerazione subita, durante il trasporto di persone, di materiale o di astronavi, lo stato di aggregazione di un corpo tangibile composto di "materia-grezza" (quella che noi conosciamo e intendiamo per materia) si trasforma rapidamente in un diverso stato puramente energetico di materia, la "materia-sottile" (possibile stato della materia più evoluto/raffinato a noi ancora sconosciuto). Questo processo, che è ancora sconosciuto e misterioso per i terrestri, si svolge in tre fasi:

  1. Fase: avviamento di un processo di smaterializzazione tramite cui un corpo tangibile di materia-grezza, ad esempio un’astronave comprensiva di equipaggio e tutto quanto a bordo, si smaterializza nel punto di partenza. Ciò significa che la navicella e tutti gli occupanti vengono "scomposti" nei loro elementi atomici e subatomici e che tutto viene trasformato in "materia-sottile" quindi in una forma di pura energia;

  2. Fase: la forma energetica così creatasi tramite la smaterializzazione è la più adatta per una trasmissione di questo tipo, perché lo stato di materia-sottile costituisce una sorta di pacchetto energetico che in qualche frazione di secondo sfreccia dal punto di partenza a quello d’arrivo. Con questo processo, il pacchetto energetico continua a esistere come unità indipendente, coerente e compatta senza mischiarsi alle altre energie presenti nello spazio circostante. In questo tipo di trasporto, sulla via di transito non compare nessun ostacolo: l’iperspazio è libero da cose che possono intralciare o essere pericolose. Quindi, nel passaggio da un luogo a un altro molto lontano oppure da una dimensione a un’altra, come via di transito viene usato uno spazio superiore rispetto allo spazio normale, appunto un cosiddetto iperspazio;

  3. Fase: nel corso della rimaterializzazione, che ha luogo a destinazione, viene ricreato rapidamente lo stato di aggregazione originario del pacchetto energetico di materia-sottile trasmesso: giunto a destinazione esso assume la forma fisica che aveva prima della smaterializzazione.

L’intero processo di smaterializzazione e rimaterializzazione si svolge a una velocità incredibile, cosicché in pratica non vi è perdita di tempo tra i due passaggi. Il pacchetto energetico derivato dalla smaterializzazione, che si trova in un iperspazio, passa liberamente attraverso qualsiasi materia dello spazio normale di partenza: pareti di cemento, acciaio, piombo così come soli e pianeti. Quindi, le stelle, le comete, i meteoriti, i pianeti ecc., che si trovano nello spazio normale sulla via di transito del pacchetto energetico, non costituiscono alcun ostacolo o rischio quando si viaggia in questo modo. Una volta avviata la smaterializzazione, il resto si svolge automaticamente e non vi è più alcuna possibilità di fermare il processo né di correggerlo: a procedura di smaterializzazione avviata non sono più possibili rielaborazioni né di tipo manuale né tecnico. Ciò presuppone, quindi, che la programmazione del salto nell'iperspazio debba avvenire in maniera esatta prima dell'inizio della procedura prevista, in modo che non si verifichi alcun guasto o errore che potrebbe avere effetti catastrofici e irreparabili. Questo vale anche e soprattutto per l'inserimento dei dati necessari per l'effettuazione di una navigazione di precisione per raggiungere esattamente il punto desiderato nella dimensione temporale voluta. I Plejaren riferiscono che quando dei "principianti" del volo spaziale hanno a che fare per le prime volte con gli spostamenti attraverso l’ipersalto può capitare che, a causa della loro scarsa o nulla padronanza in materia e nella capacità di programmazione, questi siano inevitabilmente scaraventati da qualche parte nell’universo verso destinazioni errate, da dove non ritrovano più le loro stelle o i loro mondi d’origine, perdendosi letteralmente nel tempo e nello spazio. Capita anche che vadano alla deriva attraverso l’universo per sempre ed eternamente allo stato smaterializzato come pacchetti energetici. Come dire... siamo già avvisati.

Nel corso della scomposizione e ricomposizione di un corpo/oggetto per mezzo della smaterializzazione e rimaterializzazione, tutto deve ovviamente svolgersi in sincronia, altrimenti si potrebbero verificare cattive sorprese. È dunque di estrema importanza che dopo la smaterializzazione il pacchetto energetico venga rimaterializzato nella stessa frazione di secondo e con estrema precisione fin nel più piccolo dettaglio atomico affinché sia effettivamente ripristinato il perfetto stato originario.

Oltre a questo tipo di viaggi iperspaziali, ne esiste anche un secondo che funziona in modo simile. Nel secondo tipo, in fase di smaterializzazione non si forma un pacchetto energetico, bensì una quantità di segnali a impulsi che vengono trasferiti al luogo di destinazione a velocità pazzesca, miliardi di volte superiore a quella della luce, per essere poi rimaterializzati a una velocità letteralmente miliardi di volte superiore a quella di un fulmine. Con questo metodo non è più necessario inviare un pacchetto energetico pieno di segnali attraverso l’iperspazio o lo spazio normale, bensì solo i segnali stessi, che si muovono a velocità inimmaginabile sotto forma di onde e non si arrestano di fronte ad ostacoli di alcun tipo.