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Gennaio 2009 : gas russo e sovrappopolazione

Minaccia della carenza di metano ?

No. Sempre più questione di sovrappopolazione !

Gennaio 2009 – Da un po’ di tempo l’Europa si trova tirata in ballo nel bel mezzo di un problema apparentemente locale, ovvero la disputa in atto tra la Russia e l’Ucraina sulle forniture di gas metano all’Europa. La Russia, come importante fornitore di gas metano all’Europa deve, per raggiungerla, far transitare il suo gas sul territorio Ucraino. L’Ucraina oltre a permettere il transito del gas è anche un acquirente del gas russo che a detta della Russia “ruba” in parte il gas destinato all’Europa. L’Ucraina, dal canto suo, respinge ogni accusa e così via in un carosello di affermazioni e contro affermazioni. Chi rischia di restare al freddo è l’Europa che dipende in maniera massiccia dal gas russo. Nelle scorse settimane intere aziende hanno dovuto chiudere, milioni di persone in Bulgaria hanno cominciato a soffrire il freddo, l’Austria ha visto minacciate le proprie forniture, così come altri paesi hanno dovuto in fretta e furia conteggiare quanti giorni o quante ore di autonomia potevano garantir loro le proprie riserve.

Le cause politiche o economiche per le quali questo problema è caduto addosso all’Europa non sono oggetto di analisi in questo articolo in quanto, ad occhi ben attenti, la causa reale del problema non sta nella carenza o meno di gas metano, come non sta nella carenza di cibo, di acqua, di acciaio o di qualsiasi altro materiale. Queste mancanze infatti rappresentano solamente l’effetto di una causa comune di cui nessuno parla: la sovrappopolazione. Essa è l’origine della fragilità delle nostre nazioni occidentali. Questa sovrappopolazione, che si manifesta in una gravissima carenza di materie prime, di cibo, di acqua ecc. ci tiene perennemente in bilico tra il sopravvivere e la dipendenza da altri paesi possessori di materie prime mettendo a rischio in primo luogo la popolazione ed in secondo luogo rendendo il paese ricattabile da paesi possessori/fornitori di materie prime fondamentali.

La causa prima del problema non sta quindi in questi paesi, ma nell’insostenibile sovrappopolazione del nostro territorio. La scelleratezza e l’irresponsabilità dei governanti, in tutti questi decenni, ha fatto in modo, e continua tuttora a farlo, che la popolazione possa crescere senza sosta. E se la popolazione non cresce per suo conto, si aprono le frontiere per farla crescere importando gente da paesi a loro volta vittime della sovrappopolazione. In questo modo il circolo vizioso ci fa precipitare verso il baratro, poiché maggiore popolazione richiede maggiori risorse e così via.

I governanti, che dovrebbero essere fondamentalmente persone responsabili ancor prima di essere onorevoli, e con essi tutta la popolazione che ha permesso loro tacitamente di governare e di operare, hanno ritenuto di mettere al primo posto per importanza la crescita della popolazione del loro paese per vari interessi quali un mercato interno più grande, un esercito di dimensioni maggiori, un peso politico internazionale maggiore, ecc. Ma ciò in cui hanno fallito, e che è anche il motivo principale per il quale vennero eletti, è il servire la popolazione operando per il suo bene: esattamente il contrario di ciò che è stato fatto con l’aumento della popolazione del pianeta. Una popolazione maggiore andrà quindi sempre a beneficio di pochi e a discapito dei più.

Il problema del gas russo è solo la cartina al tornasole di una situazione al limite dell’esplosione. L’Italia, il paese che conosciamo meglio, non è migliore di paesi sovraffollati come la Cina o l’India. Il nostro paese conta 60 milioni di abitanti tutti concentrati in quelle poche aree pianeggianti. Il suolo arabile nel Bel Paese è il 26,41% mentre quello pascolabile è solo il 15,0% dell’intero territorio italiano, che è prevalentemente montuoso. Secondo calcoli precisi questo terreno potrebbe sfamare circa 1,4 milioni di abitanti che, se raffrontati ai 60 milioni di Italiani di oggi, possono sembrare un numero esiguo.

La realtà è diametralmente opposta: la sovrappopolazione del nostro paese è talmente grande che per paura nessun media, nessun politico, nessun eletto dal popolo ha osato e osa parlarne. Anzi, vi sono incentivi per le nascite ed una pressione finalizzata ad accrescere sempre di più la popolazione. I calcoli qui riportati tengono conto che un chilometro quadrato di terreno, sia esso pascolabile o coltivabile, è in grado di mantenere 12 persone. Questa stima di 1,4 milioni di abitanti è oltretutto ottimistica in quanto non tiene conto di aree ad alto rischio quali zone limitrofe a vulcani dove, nonostante vi sia del terreno arabile o pascolabile, nessuno potrebbe e dovrebbe viverci in quanto il rischio certo di un’eruzione che prima o poi avverrà tiene in perenne pericolo la popolazione.

La situazione negli altri paesi europei è analoga; nel mondo fanno eccezione solo l’Australia e pochissime altre nazioni. Nessun paese è autonomo sotto ogni punto di vista, e tutte le nazioni dipendono in misura maggiore o minore da risorse importate dall’estero. Anche la Russia, gas a parte, e benché il suo territorio conti ben 17 milioni di chilometri quadrati, non è autonoma in quanto a fronte di una popolazione di 141 milioni di abitanti solo 27 potrebbero venire sfamati. Questo a causa della pochissima coltivabilità o pascolabilità del terreno (solo il 7% del territorio è arabile mentre solo il 4% è pascolabile prevalentemente concentrata nella fascia meridionale della nazione).

Tutte queste nazioni sovrappopolate generano una povertà nel mondo sempre crescente in quanto le risorse, limitate, diventano sempre più preziose e vanno sempre più a ruba. In quest’ottica vi saranno sempre più guerre per il petrolio, per l’acqua e per la conquista di spazio vitale. Le migrazioni di massa aumenteranno sempre più e i conflitti sociali sempre crescenti scuoteranno le popolazioni dei paesi occidentali generando flussi migratori e una pressione sociale inaudita. Questi drammi hanno un comune denominatore di cui nessuno parla: la sovrappopolazione.

In futuro ci piomberanno sulla testa altri problemi e non serve essere degli indovini per capirlo. Il gas è solo una lunga serie di problemi che ci troveremo ad affrontare. La carenza d’acqua, di cibo, di aria pulita, di spazio, le epidemie e le influenze che prendono ogni anno una dimensione globale sempre maggiore, sono tutti rospi grossi che dovremo ingoiare in una sequenza sempre più crescente.

Le azioni politiche e diplomatiche di lotta di alcuni paesi contro altri, non fanno altro che acuire il problema indotto dalla sovrappopolazione. Il caso della Russia e della pressione che esercita nei confronti dell’Europa non autosufficiente energeticamente è solo un esempio. Ma anche se non vi fossero conflitti nel mondo i numeri sono spietati e dicono che non ci sono risorse per tutti, qualunque cosa facciamo.

Alcuni ritengono che la fame nel mondo sia causata dalle nazioni industrializzate. Questo, per esempio capita con l’Italia, nella misura in cui per nutrire 60 milioni di Italiani si privano di cibo chissà quanti milioni di Africani, di Asiatici e di Sudamericani. Siamo letteralmente noi che togliamo il pane di bocca a tutte queste persone. I benpensanti che, dopo essersi commossi di fronte ad un’immagine di bambini che soffrono la fame, inviano offerte in Africa o in Sud America per sentirsi in pace con la loro coscienza: proprio costoro dovrebbero sentirsi responsabili della propria nazione sovrappopolata che toglie letteralmente migliaia di tonnellate di cibo a queste nazioni sempre più povere e sempre più popolose. Se avessero veramente a cuore la sorte di queste persone povere, essi dovrebbero impegnarsi affinché si operi ai fini di una riduzione della popolazione. Questo per il bene dell’Italia, ovvero della sua popolazione, e del mondo intero.

Esiste una sola soluzione definitiva a tutto ciò. Questa consta nella riduzione della popolazione di ogni singolo paese che può venire conseguita attraverso un rigoroso controllo delle nascite. Chi non vuole vedere la realtà per ciò che è dirà che questo è un attacco alla libertà personale, oppure che sono metodi da Terzo Reich o cose del genere. La realtà è invece davanti agli occhi di tutti: il mondo di oggi è incredibilmente peggiore di quanto non lo fosse 40 anni fa. E se potessimo vedere il mondo tra uno, due o tre decenni, resteremmo senza dubbio inorriditi. E’ per questo che non si deve perdere altro tempo e salvare ciò che ancora è salvabile invertendo la tendenza alla crescita della popolazione mondiale e attuando un responsabile controllo delle nascite. Informazioni più dettagliate possono venire consultate a questo indirizzo internet: https://it.figu.org

Vi sono stati paesi nel mondo che per forza, hanno dovuto introdurre una politica di controllo delle nascite. Questo non è che l’inizio. In futuro verranno introdotte misure estreme che puniranno in maniera estrema chi avrà avuto un figlio senza permesso. Perché dover giungere a tanto estremismo? Non possiamo riflettere per nostro conto sin da adesso, caricarci della nostra responsabilità e salvare il nostro pianeta?

 

Autore: avide Turla, FIGU-Landesgruppe Italia
Data: Gennaio 2009