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sovrappopolazione

Sovrappopolazione umana del pianeta: soluzioni disumane e soluzioni umane

Immagine di 3 pupazzetti stilizzati che discutono animatamente
Possibili soluzioni al problema della Sovrappopolazione

 

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Il pianeta Terra considerato come risorse naturali è un sistema finito. Ciò vuol dire che le sue risorse non sono infinite, bensì finite ovvero identificabili in una precisa quantità. Ad esempio l’acqua potabile della Terra così come la superficie di terreno coltivabile o il volume di aria respirabile sono quantificabili in grandezze precise. Le risorse della Terra non sono moltiplicabili o espandibili. Sono certamente ottimizzabili, ma solo entro certi limiti e non lo sono certo in virtù di una crescita infinita della popolazione umana del pianeta. Non avendo altri mondi sui quali emigrare, ci troviamo oggi, come nei secoli che verranno, a fare i conti con la quantità limitata di risorse che madre Terra ci ha messo a disposizione sin dall’alba dei tempi. Dato che le risorse naturali sono limitate in quantità, la prima domanda che ci si chiede è: quante persone è in grado di nutrire la Terra senza che le sue risorse vadano esaurite e che, a causa del loro continuo utilizzo, esse si esauriranno ed il pianeta non sarà più in grado di sostentare la popolazione umana? Dato che parliamo di un sistema finito è anche possibile calcolare la quantità esatta di gente che il nostro pianeta è effettivamente in grado di sostenere senza che le risorse diminuiscano e che queste possano rigenerarsi in maniera naturale (vedi per esempio il ciclo dell’acqua).

Sostanzialmente la produzione alimentare umana può essere ricondotta a due macro gruppi: produzione di proteine vegetali e produzione di proteine animali. Il primo gruppo – quello vegetale – si basa sulle colture e sulla quantità di cibo che un terreno arabile o coltivabile è in grado di fornire. Una precisa quantità di cibo può sostenere una definita quantità di persone. Questi calcoli indicano che un chilometro quadrato (106 m2, vale a dire un milione di metri quadrati) di terreno coltivabile è in grado di sostentare dodici persone e rigenerarsi senza che i minerali presenti nel terreno vengano a mancare a causa di uno sfruttamento incessante. Questo dato tiene conto anche del calo naturale temporaneo di produttività dovuto a vari fattori come periodi di siccità, inondazioni, e via dicendo. Il secondo gruppo è quello della produzione di proteine di origine animale e si fonda sui terreni pascolabili. Per terreno pascolabile si intende un terreno adatto all’allevamento di animali da carne o da derivati animali (latticini, uova, ecc.). In tal caso un terreno di tale specie è anch’esso in grado di nutrire – tramite allevamenti animali – circa dodici persone per ogni chilometro quadrato, sempre tenuto conto dei possibili cali temporanei di produttività.

Il termine “Sovrappopolazione” significa “popolazione in eccesso rispetto alle possibilità di vita di un luogo”, ovvero popolazione che oltrepassa le capacità di sostentamento di una data porzione di terreno. Quindi, per calcolare quanta popolazione sia ammissibile su ogni territorio, paese o nazione, basta moltiplicare i chilometri quadrati di terreni pascolabili e coltivabili per 12. Il risultato darà quanta popolazione questo terreno è in grado di sostenere. Questo numero è ciò che determina se un territorio, una nazione, un pianeta è o no sovrappopolato. Va tenuto conto che vi sono aree ad elevato rischio ambientale ove frane, eruzioni vulcaniche, inondazioni e altre minacce analoghe possono mettere in serio pericolo la vita delle persone che vi abitano. Questi terreni non possono entrare nel conteggio a causa dei rischi che comporta abitare in tali zone. Moltiplicando tutti i terreni arabili e coltivabili di tutte le nazioni del mondo, si giunge ad un risultato di circa 500 milioni di persone. Il pianeta Terra è dunque in grado di sostentare circa 500 milioni di persone (529 secondo le nostre indicazioni), ovvero la popolazione della Terra di circa 200 anni fa. A febbraio 2016 la popolazione umana della Terra ammontava ad oltre 8,5 miliardi di persone (per la precisione 8.634.006.014 calcolati alla mezzanotte del 31.12.2015), quindi un miliardo in più dei dati ufficiali, un numero che ogni anno cresce di 100 milioni di individui. Maggiore è la popolazione, maggiore è la sua crescita in quanto la capacità riproduttiva viene proporzionalmente accresciuta.

Se la Terra può nutrire 529 milioni di persone, la domanda che ci si pone è “come fanno a vivere le persone in eccesso?”. La risposta è che in effetti questi esseri umani in eccesso non vivono affatto, sopravvivono tra atroci problemi di sopravvivenza: infatti quasi 2 miliardi soffrono la fame (cifra destinata inesorabilmente ad aumentare), altri 2 miliardi sono sotto nutriti e gli altri restanti si fanno la guerra per accaparrarsi le risorse, una guerra tra poveri che tutti perderanno. Infine vi è una piccola parte della popolazione mondiale che gestisce e controlla le risorse e deve guardarsi dal resto del mondo che preme con ogni mezzo per accedere a queste risorse. Più cresce la popolazione, più questi problemi s’intensificano incrementando il rischio potenziale di gravi conflitti, di migrazioni e di guerre mondiali.

Se si vuole definitivamente debellare la fame nel mondo, preservare una natura intatta, azzerare il rischio di guerre per le risorse e salvare letteralmente noi e il pianeta da una fine certa, non c’è altra soluzione che una drastica riduzione della popolazione umana mondiale per riportarla ai livelli di 200 anni fa stabilizzandola a 529 milioni di persone, un livello demografico che il nostro pianeta è in grado di nutrire.

Nonostante il problema della sovrappopolazione sia pubblicamente taciuto da tutti, è invece ben noto alle élite e alle gerarchie che sanno come va il mondo. Ogni tanto, non troppo spesso, nella cortina di silenzio imposta alla stampa e ai media si crea una breccia e succede che qualche scienziato, politico o intellettuale se ne esce con delle soluzioni di una crudeltà estrema. Queste uscite dimostrano sia La gravità del problema, sia la prova che “chi siede realmente al potere” è perfettamente al corrente del disastro planetario della sovrappopolazione umana. Noi dell’associazione FIGU – oltre a proporre una soluzione umana e applicabile - prendiamo fermamente le distanze da tutte le pseudo soluzioni che ogni tanto trapelano in questo o quel discorso. Prendiamo le distanze anzitutto perché soluzioni di questo tipo sono disumanamente crudeli, ed in secondo luogo perché non sono per nulla delle soluzioni in quanto una soluzione che sia tale fa in modo che il problema non possa ripresentarsi più. Dato che la causa della sovrappopolazione risiede nella consapevolezza delle innumerevoli persone che compongono la razza umana della Terra, una soluzione vera e propria consiste solo e unicamente in una totale presa di coscienza del problema e da una conseguente riduzione del numero di abitanti del pianeta in maniera umana ed equa. Vediamo ora alcune false soluzioni proposte.

 

 

  • Una guerra ridurrebbe drasticamente la popolazione mondiale

    Questa “soluzione” crudele e disumana non risolverebbe il problema. Le popolazioni sopravvissute dovrebbero come prima cosa uscire indenni da una guerra nucleare. Se gran parte del pianeta venisse bruciato dalle radiazioni di una guerra atomica o distrutto da immani esplosioni e solo una piccola porzione di esso venisse risparmiata, i sopravvissuti di queste terre dovrebbero contare ogni singolo prezioso metro quadrato di terreno rimasto per coltivare i propri alimenti. Si troverebbero a loro volta e su scala minore a dover affrontare il problema della sovrappopolazione. Se il pianeta non risultasse infatti più abitabile in larga parte, il problema non sarebbe risolto in quanto le popolazioni superstiti non potrebbero utilizzarne la terra ed i mari, ma si vedrebbero costrette a calibrare la quantità di individui sul probabile fazzoletto di terra che si ritroverebbero a gestire, dovrebbero contare le nascite e limitare la popolazione per non morire anche loro. Ma ammettiamo per un momento che in questa ipotetica guerra non vengano utilizzate armi atomiche ma altre armi che non contaminino radioattivamente il terreno o i mari, i pochi superstiti si ritroverebbero tutto il pianeta per sé. Ma avrebbero capito la lezione che i loro predecessori hanno ignorato? O ricomincerebbero a moltiplicarsi nel giro di pochi secoli per occupare tute le zone rimaste del pianeta? Molto probabilmente si scorderebbero delle cause che hanno portato alla catastrofe (o le ignorerebbero poiché i media del 2016 non ne parlano) riportandoci nel giro di poco tempo allo stesso punto di crisi demografica nella quale ci troviamo oggi. Va ricordato che solo 200 anni fa la popolazione era di 500 milioni di persone e che in solo due secoli è cresciuta di 17 volte.

  • Un virus letale che uccida miliardi di persone

    Alcuni “illuminati”, proprio come il principe Filippo di Edimburgo, consorte della regina Elisabetta II del Regno Unito, hanno addirittura pensato come debellare la sovrappopolazione tramite un virus killer, una malattia o un’epidemia che, proprio come fece la morte nera in Europa nel XIV secolo, debelli buona parte o quasi tutta l’umanità lasciando parecchio spazio a pochi superstiti. Una volta “risolto il problema” cosa farebbero i sopravvissuti? I rispettivi leader spingerebbero il proprio gruppo a moltiplicarsi, a crescere per far valere il proprio clan, la propria razza o il proprio dio sugli altri inferiori, infedeli o miscredenti. Con una popolazione maggiore sarebbe ipotecato il loro dominio mondiale. Ma gli altri non starebbero a guardare e spingerebbero la propria popolazione a procreare in forma ancora maggiore, proprio come hanno fatto tutti quei sobillati dallo spirito religioso dell’andate e moltiplicatevi. Su un pianeta praticamente vuoto chi ascolterebbe la voce di un saggio che dice che si deve “vivere proporzionalmente alle risorse del pianeta”? “Le risorse sono infinite!” gli risponderebbero, oppure “procreare è un dono di Dio e non può essere messo in discussione!” e via dicendo. Ma la legge che sancisce che una popolazione può vivere solo delle risorse a disposizione è valida e non può essere ignorata, indipendentemente dal dio di turno e dalle sue leggi create dall’uomo.

  • “Troviamoci un altro pianeta!”

    Diamo allora per scontato di avere la tecnologia adatta a compiere viaggi interstellari. Diamo anche per scontato che venga trovato un altro pianeta atto alla vita umana e che nel giro di pochi decenni possa venir approntato un sistema per trasferire buona parte della popolazione su questo pianeta. Una volta giunti su questo nuovo pianeta i coloni avranno sostanzialmente un obiettivo: costruire una civiltà evoluta, moltiplicarsi, sottomettere e sfruttare la natura e, come fine ultimo, colonizzare il pianeta. Verrà ben presto dimenticato il motivo per cui un’evacuazione della Terra si era resa necessaria. Questi coloni del nuovo mondo penseranno, proprio come pensavano i coloni del vecchio west, che le risorse siano infinite e che ci sarà spazio per tutti. Prima o poi anche questo pianeta verrà popolato oltremodo sino a sovraccaricarlo… e poi? Cercheranno un altro pianeta, e un altro ancora e via così. Il problema sarà risolto? No, in quanto ci sarà solo una fuga dal problema, un fuga che lascerà (che già lascia) dietro di sé solo distruzione, morte e distese di terra sterile e cementificata, popolata da sempre più gente che muore di stenti o che emigra per riempire altri paesi più ricchi già al collasso

  • Sterilizzazione forzata di intere fette di popolazione

    Per crudele che possa sembrare, questa “soluzione” è già stata adottata in passato sulla Terra da regimi dispotici e assolutisti con il fine di debellare una certa razza o etnia da loro temuta o ritenuta inferiore. Non ci si dovrebbe di certo stupire se nella testa bacata di qualche intellettuale misantropo sia balenata l’idea di una sterilizzazione forzata di buona parte della popolazione mondiale per ridurre il numero di abitanti del pianeta. Tralasciando l’aspetto crudele della soluzione con i mostruosi prerequisiti e le catastrofiche conseguenze che una tale pratica lascerebbe dietro a sé, questa soluzione al pari delle altre non risolverebbe il problema in quanto i superstiti, gli eletti, i privilegiati si sentirebbero padroni del mondo, sentirebbero di poter dominare tutto e tutti compresa la natura, le risorse e tutto ciò che incontrano. Dato il grado di follia umano raggiunto nel XXI secolo, non ci sarà da meravigliarsi quando qualche genio tirerà fuori una soluzione tanto disumana.

 

Questi sono solo alcuni esempi di soluzioni strampalate e disumane che possano venir menzionate da chi non conosce come funzionano le leggi della natura e della Creazione, soluzioni che spostano il problema, che non lo risolvono o che ne creano altri ancora maggiori.

Proprio come la creatività umana non ha limiti, una mente umana degenerata non ha limiti verso il basso. Parimenti –come la storia dimostra- l’essere umano nella sua degenerazione non ha limiti alla fantasia applicata nell’escogitare strumenti e metodi di tortura, modi di uccidere, modi per sterminare vaste aree popolate o per far soffrire altre persone. Tali menti malate non hanno neppure limiti nell’escogitare metodi propri per porre fine al problema sovrappopolazione a loro modo, velocemente e senza pensarci.
Solo una soluzione che prevede responsabilità può dare buoni frutti. Una soluzione che prevede violenza, mancanza di rispetto dell’individuo, uccisione, sterminio o altro non è una soluzione.
La nostra associazione propone da anni un metodo, detto dei 7 anni i virtù del quale ogni coppia, e in ordine alfabetico, può fare un figlio (se ci sono le condizioni) per l’appunto ogni sette anni. Questo metodo permetterebbe di fare al massimo due figli (che se allevati ed educati su in maniera sana e bilanciata comportano un lavoro non indifferente) dando il via ad una riduzione sicura della popolazione terrestre. In seguito un estratto del testo “Battaglia contro la sovrappopolazione" .

 

[…]

Provvedimenti necessari da prendere in tutto il mondo:

(questo non vale per le minoranze rappresentate da popolazioni primitive , incontaminate, che da sempre hanno avuto un loro sistema severo di controllo delle nascite).

 

Età minima consentita per il matrimonio:

  • Donna: 25 anni
  • Uomo: 30 anni

 

Età minima per fare figli:

  1. Donna: 28 anni
  2. Uomo: 33 anni

 

Presupposti indispensabili per poter fare dei figli:

  1. Essere sposati da almeno 3 anni.
  2. Poter dimostrare di avere un matrimonio sano ed armonioso
  3. Poter dimostrare una condotta impeccabile da parte di ambedue i partner
  4. Poter dimostrare di avere la capacità di educare i bambini
  5. Essere in buona salute: nessuna malattia ereditaria ed infettiva, nessuna dipendenza da droghe, da medicinali, da alcol ecc
  6. Non appartenere a nessun gruppo estremista e nemico dello Stato

 

Numero massimo di figli:

  • 3 figli per matrimonio

 

Intervalli con stop totale delle nascite:

  • Per 7 anni stop totale delle nascite in tutto il mondo
  • Per 1 anno permesso di procreare secondo il proprio progetto
  • Per 7 anni stop totale delle nascite in tutto il mondo
  • Per 1 anno permesso di procreare secondo il proprio progetto

 

Da eseguire finché l'umanità della Terra non si sia ridotta ad uno stadio normale.
In seguito : i permessi per sposarsi e per procreare rimangono in vigore mentre il ciclo di 7 anni con stop alle nascite, invece decade
Continua a rimanere in vigore il numero massimo di 3 figli per matrimonio (oppure 3 bambini adottivi/in affidamento)
Misure disciplinari per chi si oppone:

 

  1. Sanzione pecuniaria pari a 10 stipendi annui per ambedue i trasgressori
  2. Sterilizzazione per ambedue i trasgressori
  3. Castrazione dei trasgressori in caso di violenza carnale, stupri ecc., con separazione sessuale ed espulsione a vita dalla società
  4. Sottrazione ed educazione da parte dello Stato di tutti figli dei trasgressori = genitori adottivi /in affidamento

 

Nell' opuscolo “Sovrappopolazione” n° 3 troverete ulteriori spiegazioni più approfondite riguardo i provvedimenti descritti sopra.

 

Brutale e disumano

Cosa vi sembra più disumano e ostile nei confronti del prossimo e della vita:

1) un mondo sovrappopolato, afflitto da carestie, povertà, miseria e da orrendi morti, dove all'ordine del giorno ci sono: guerre, omicidi, assassini, torture, pena di morte, stupri, criminalità, odio, epidemie, distruzione, vizi, ostilità verso la vita, estremismi, menzogne, inganni, degenerazioni ecc. e dove ogni anno dopo inaudite sofferenze crepano miseramente milioni di persone come altre centinaia di migliaia che perdono la vita dopo aver subito orrende torture loro inflitte dagli aguzzini, oppure ancora dove si muore per fame e per miseria,

oppure

2) un mondo con una giusta popolazione, dove tutti i mali, i problemi e la miseria sono diventati piccoli, dove non c'è più fame e povertà e dove la paura di guerre e di sciagure si è talmente ridotta che si sono realmente creati i presupposti per una pace in tutto il mondo, dove non si ha più costantemente paura del futuro e ci si può permettere di condurre una vita in amore, logica e ragionevolezza?

[…]

 

 

Davide Turla

Settembre 2016