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La verità su Merlino, re Artù, l'Excalibur, il "sacro" Graal ed altre falsificazioni cristiane

Scorcio pittorico di alcuni cavalieri a cavallo con gli stendardi ed armi a corredo
Immagine pittorica dei cavalieri di Re Artù

Gli estratti dei 469° e 471° rapporti di contatto ed un breve estratto di un capitolo introduttivo del "Calice della Verità", forniscono un ritratto del reale - e piuttosto brutale – re Artù, re dei Celti (conosciuto anche come il "Verro della Cornovaglia"), gettando nuova luce sulla vera storia del "Sacro" Graal e di altre falsificazioni cristiane.

Introduzione di Enrico Freguja

 

Estratto del 469° contatto, "KONTAKTBERICHTE" (RESOCONTO DEI CONTATTI) Volume 7,

lunedi 11 agosto 2008, ore 18:00

 

Ptaah:

[...]

36. Contrariamente alle odierne rappresentazioni, che lo ritraggono come un eroe nobile e di buon cuore e un re gentile in scintillante armatura, re Artù o Artus, il re dei Celti, era in realtà un truce capo clan del VI secolo, il quale guidava i suoi combattenti pagani in assalti e sanguinose battaglie, ottenendo perciò la nomea da macellaio: ‹Verro della Cornovaglia›.

37. I suoi ‹cavalieri› erano in realtà, come sei solito dire tu, dei killer assetati di sangue.

38. Artù stesso fu per 7 anni allievo e protetto del druido Merlino.

39. Artù, nato il 4.1.469, e morto l' 11.8.509 nella la Battaglia di Camlann (Val Curva) nel duello con suo cugino, il principe cimro Mordred (Medraut), fu un uomo brutale e caparbio, per il quale una vita umana valeva poco o niente.

40. La moglie di Artù fu Gwynhwyfara, Guanhamara, Guinvere (Ginevra) (Spirito bianco – Spirito lucente, N. d. Billy).

41. Suo padre, Uther Tudur, soprannominato Pendragon, era già sposato quando ingravidò in modo subdolo un'altra donna, la quale poi, diede alla luce Artù. La madre di Artù fu Ygerna, già sposata e quindi moglie del principe-consorte Gorlois. Il diritto matrimoniale liberale celtico, in fondo non dava troppo valore ad una fedeltà fisica per tutta la vita. Per cui, re Uther Tudur, potè accoppiarsi con la regina Ygerna, moglie del principe consorte Gorlois e duca di Cornovaglia, perché fu ingannato, tradito e allontanato a compiere egli stesso l’atto procreativo.

42. La storia è questa:

43. Il padre di Artù, Uther Tudur Pendragon, si innamorò della regina Ygerna di Cornovaglia, la giovane ed affascinante moglie del Duca di Cornovaglia e principe consorte Gorlois.

44. Ygerna, però, era fedele al proprio sposo, ragion per cui Uther Tudur cercò l'appoggio di Merlino, il quale ordì una congiura per poterla sedurre e rapire.

45. Merlino, quindi, attirò Gorlois con un pretesto fuori dal suo castello dando così la possibilità a Uther Pendragon di allontanare di nascosto Ygerna da Tintagel durante la notte, dopo che una confidente di Merlino, un’inserviente della regina Ygerna di Cornovaglia, le ebbe somministrato una droga consegnatale dallo stesso Merlino, che la fece cadere in uno stato allucinogeno privo di volontà.

46. La regina venne rapita dal castello e portata in un luogo stabilito dove vi erano già radunati Uther Tudur Pendragon, come pure un certo numero di druidi e druide, sotto la guida di Merlino.

47. Nella loro cerchia si compì l'atto procreativo fra Uther e l'inerme Ygerna, dal quale, il 4.01.469, nacque Arthur/Artus/Arthus (Artù).

48. Uther Tudur non si limitò a questo, poiché, quella stessa notte, lasciò che i suoi cavalieri sanguinari assassinassero Gorlois, il principe consorte di Ygerna. Tolto di mezzo lo sposo di Ygerna, il raggiro architettato insieme a Merlino fu un totale successo.

49. Quando la salma di Gorlois venne riportata a Tintagel, Ygerna era già ritornata a casa. Ormai ingravidata da Uther Tudur e ancora sotto forte influsso della droga, non si rese conto quanto realmente le fosse successo, cosa che le venne raccontato per intero solo più tardi.

50. La spada ‹Caladvwlch› (pronuncia Caladfluch), detta anche ‹Spada lucente› poiché emetteva dei raggi simili a bagliori, fu successivamente chiamata ‹Cliburn›, per poi venir infine falsificata in latino ecclesiastico con il nome di ‹Excalibur›. L'Excalibur era un'arma a raggi leggeri, concepita come una spada, forgiata ed attrezzata sull'isola di Avalon, sotto la guida e la partecipazione della plejara Keridwena, una sorella di mio nonno Ezekeel.

51. Keridwena la diede in dono a Merlino, che la donò più tardi ad Artù, con la quale condusse sanguinose battaglie.

52. Tutti gli sforzi di Keridwena per rientrare in possesso della spada fallirono, poiché se ne fece un uso indebito.

53. Motivo per cui ella si adirò con Merlino, il quale tuttavia non riuscì a farsi riconsegnare la spada da Artù, per restituirgliela.

54. Solo dopo la morte di Artù, Merlino riuscì a rientrarne in possesso ed a restituirla alla plejara Keridwena; dopo di che essa lasciò la Terra.

55. Terminò i suoi contatti con Merlino quando Artù incominciò a compiere i suoi primi atti omicidi con la spada.

56. Merlino dimorava presso Dinas Bran, ossia il ‹Castello di Bran›.

57. La Valle del Dinas Bran apparteneva alla regione del Cymru (Galles), dove operava anche Merlino (Il Grande Saggio).

58. Il suo vero nome era Myrddin (Il Ridente).

59. Merlino, il druido di Camelot, ricevette la sua iniziazione all'età di nove anni.

60. Egli non fu uno stregone o un mago, come gli venne imputato dal cristianesimo, bensì un druido istruito in diversi campi del sapere.

61. Pertanto egli fu bardo, medico, insegnante, profeta, storico e infine, re e principe dei druidi della tribù dei Dèmezi nel Galles del sud.

62. Fu maestro dell’umanità occidentale per conto della plejara Keridwena (la Triplice Dea, N. d Billy), ed ebbe grandi capacità visionarie per mezzo di pratiche meditative.

63. Il padre di Merlino/Myrrdin fu re Morvryn e sua madre fu figlia del re dei Dèmezi.

64. Anche Morvryn, il padre di Merlino, era dotato di capacità chiaroveggenti e questa sua chiaroveggenza condusse alla bieca leggenda nel mondo cristiano, secondo cui Merlino sarebbe stato un ‹rampollo del diavolo›, un mago, uno stregone.

65. Le capacità paranormali di Merlino e di suo padre vennero, a causa della semplicistica interpretazione cristiana, qualificate come sataniche. E questo portò a considerare il padre e il figlio in combutta con il diavolo fino al punto di esser stati da questo generati.

66. Merlino nacque il primo maggio del 449. Egli stesso impugnò la spada e combatté, sfruttando senza ripensamenti morali, e contrariamente agli insegnamenti e ai desideri della plejara Keridwena, le proprie doti in campo militare e come consigliere bellico di Artù.

67. Merlino lottò con la spada anche contro i bellicosi invasori cristiani, i quali misero a ferro e fuoco il paese uccidendo e soggiogando la popolazione per diffondervi la loro fede, conquistarne il territorio per distruggere il credo filosofico celtico.

68. Dopo la sua ultima battaglia nell'anno 515, all'età di 66 anni, nella sconfitta di Arfderryd, Merlino fuggì e si ritirò nelle Cheviot Hills; una zona remota e selvaggia nella Caledonia, dove si nascose e visse come ‹Myrddin Wyllt› (Merlino il selvaggio).

69. Visse lì per qualche tempo, poi fece ritorno nella sua terra natia, dove si unì ad una anziana druida di nome Niniane o Nimue, che era una sua buona amica. Quando egli sentì avvicinarsi la morte, lei lo accompagnò a Ynys Enlli (L'Isola di Bardsey), luogo che egli aveva scelto per morire.

70. Morì lì, tra le braccia dell’anziana druida, il 14 giugno del 542 all'età di 93 anni e fu sepolto dalla saggia donna in una grotta rocciosa, come egli aveva desiderato da lei.

71. I Cavalieri della Tavola Rotonda erano dei cavalieri sanguinari e malvagi, e non degli eroi come oggi vengono rappresentati.

72. Come visionario, anche in relazione alle previsioni di Keridwena, Merlino fece anche dichiarazioni profetiche e previsioni, da cui ebbe origine la sua famosa Profezia del Drago presso Dinas Emrys (Fortezza di Ambrosio), oltre a quelle fatte nelle zone selvagge della Caledonia.

73. Merlino, come ho già detto, venne contattato nel 466 dalla plejara Keridwena, una sorella di mio nonno Ezekeel (Il Mediatore).

74. Questo avvenne grazie ad una decisione dell'Alto Consiglio, allo scopo di trasmettergli l'Insegnamento di Enoch, che egli avrebbe dovuto diffondere per arginare la barbarie dei Celti, in modo da farli desistere dalle loro sanguinose battaglie.

75. Come druido celtico fu scelto Merlino poiché si nutriva la speranza che re Artù, il quale secondo una previsione sarebbe nato il 4 gennaio del 469, avrebbe messo in pratica, con l'aiuto di Merlino, l'Insegnamento di Enoch, l’Insegnamento dell'amore, della pace e dell'armonia, come pure della libertà e dell'uguaglianza/parità fra tutti gli esseri umani.

76. La vera ragione di questa impresa fu la filosofia celtica, che aveva molti paralleli con l'Insegnamento di Enoch e che avrebbe dovuto essere messo in pratica, ampliato nella conoscenza e nell'efficacia e maggiormente diffuso, per far desistere i Celti dalle degenerazioni delle loro barbariche uccisioni e delle trucide battaglie.

77. Merlino ricevette copia dell'Insegnamento di Enoch, ossia la prima parte redatta del ‹Calice della Verità› sulla Terra, la imparò a memoria, e poi la richiuse in un paiolo sigillandola.

78. Questo paiolo non era un recipiente d'oro, bensì di bronzo, decorato soltanto con un rubino grande come una ciliegia e tre piccole pietre dure - quarzo rosa – a forma di triangolo, nel cui centro era fissato il rubino.

79. Il paiolo di 33 centimetri di diametro, serviva a prelevare l'acqua da una fonte presso il Graal.

80. Il Graal di per sé era un luogo sacro di una sorgente, solitamente situato su una montagna che, per i celti, aveva valore di santuario naturale. Li, circondato da alberi ed altre piante, si ergeva anche un boschetto dei Druidi, dove essi meditavano intrecciando il profondo della loro consapevolezza con l'acqua, la terra e le piante, come pure con l'inesauribilità della vita.

81. Tali luoghi sacri, che venivano chiamati Graal, servivano per le meditazioni dei druidi. Di questi luoghi ce n'erano molti, ovunque abitavano druidi dediti ai loro doveri.

82. Nel luogo della fonte dove anche Merlino meditava, era sistemato un recipiente che raccoglieva l'acqua sorgiva. Questo recipiente venne chiamato ‹Paiolo dell'Abbondanza›, e si trovava proprio lì, dov'era situata la divina ‹Fonte di Ceridwen›.

83. Merlino, il druido di Camelot, portò via il paiolo da questa fonte, il ‹Paiolo dall'Abbondanza› per l'appunto, sostituendolo con un altro recipiente, allo scopo di sigillarne all'interno la copia dell'Insegnamento di Enoch. Dopo di che, lui, e tutti i druidi, diedero al paiolo il nome di ‹Paiolo della Vita›.

84. Nel 485 Merlino consegnò questo paiolo ad Artù, suo pupillo e scolaro, quando questi aveva 16 anni. E questo, dopo aver accuratamente istruito Artù ed il suo ‹cavalierato› sull'Insegnamento di Enoch e dopo che Artù ebbe condotto la sua prima battaglia contro gli invasori germanici sotto la guida di Aelle.

85. Artù e la sua cricca di cavalieri vendicativi e sanguinari, tuttavia, respinsero totalmente l'insegnamento, poiché non volevano rinunciare a uccidere e conquistare. Continuando perciò con il loro modo di agire violento e sanguinario, Artù si infuriò nei confronti di Merlino e, in uno scatto d'ira, prese personalmente il ‹Paiolo della Vita› da lui donatogli, e lo gettò in fondo al mare, sebbene dopo si riappacificarono.

86. Queste sono le date, di cui posso far menzione.

Billy:

Grazie, questo è più di quanto mi aspettassi. Parte di questo mi era già stato reso noto da tuo padre Sfath.

 

 

Estratto del 471° contatto, "KONTAKTBERICHTE" (RESOCONTO DEI CONTATTI) Volume 7,

martedi 16 settembre 2008, ore 14:16

 

Billy:

Malinteso. Chiedo scusa. Poi ci sarebbe un'altra cosa. Riguardo il 469° rapporto di contatto del'11 agosto 2008, mi sono state poste alcune domande, in particolar modo riguardo a Keridwena, sorella di tuo nonno Ezekeel. Perché venne scelta per il compito di istruire Merlino nell'Insegnamento di Enoch? Era una Ischrisch? E perché fabbricò per Merlino una spada a raggi, l’Excalibur o Caladvwlch per l'appunto, la quale la diede al suo allievo Artù con la quale uccise in sanguinose battaglie? E quale fu il ruolo giocato da Merlino nell'omicidio di Gorlois, re di Tintagel?

Ptaah:

131. Keridwena non era una Ischrisch, bensì un'istruttrice in determinate attività, come pure una maestra dell'Insegnamento di Enoch.

132. Questa sua occupazione didattica fu fondamentale per il compito assegnatale di istruire Merlino nell'Insegnamento di Enoch il quale, però, non era al corrente che Keridwena fosse una plejara e non una donna terrestre.

133. Lei s'innamorò di Merlino e soddisfò alcuni suoi desideri, poiché egli vide in diverse occasioni che le sue capacità andavano ben oltre a tutto ciò che egli, in quanto Druido, riuscisse a spiegarsi.

134. Uno di questi desideri fu, per l'appunto, la fabbricazione della spada a raggi.

135. Keridwena, inoltre, rimase molto colpita da Merlino, dalla sua saggezza e dalla sua grande benevolenza nei confronti degli esseri umani.

136. Oltre a ciò, Keridwena gli menzionò molte cose future che aveva sondato per mezzo di predizioni.

137. Tuttavia Merlino se ne servì spacciandole come proprie e qualificandole come profezie.

138. Purtroppo Merlino, a causa della sua volubilità, fece anche cose non buone, cosa che rattristò molto Keridwena, mandandola persino in collera. Di conseguenza concluse infine la sua relazione segreta con Merlino - di cui nessuno ha mai saputo nulla.

139. Quando poi Keridwena, dopo la morte di Artù, ritornò in possesso della spada a raggi, la distrusse; dopo di che fece ritorno su Erra.

Billy:

E che ruolo giocò Merlino nell'omicidio di re Gorlois?

Ptaah:

140. L'assassinio non era nella sua intenzione.

141. I rapitori assassinarono il re di loro iniziativa perché, minacciati con la pena capitale, corsero ai ripari.

 

 

"Il Calice della Verità"

"Quanto ha da dire la verità"
da pag XXXV a pag. XXXVI

[...] A causa di tutti i tipi di catastrofi provocate dall'umanità della Terra, e ultimamente anche per la mostruosa ed irresponsabilmente fomentata sovrappopolazione, il mondo e l'intera popolazione terrestre sono precipitati in un abisso da cui sarà molto difficile risalire. E tutte queste catastrofi di portata mondiale, provocate dall'umanità terrestre, sono accadute soltanto perché si è trasgredito contro il principio della verità, e quindi contro le leggi e le indicazioni della Creazione, anziché seguire l'autentica e saggia via dell'effettiva verità, e dell'Insegnamento dei veri profeti che, come Insegnamento spirituale, Insegnamento della verità, Insegnamento dello spirito e Insegnamento della vita è stato tramandato da tempi immemorabili. Ed è questa la verità contenuta anche nel libro ‹il Calice della Verità›, di cui una prima parte, cioè l'Insegnamento di Enoch, venne chiamato dal re dei druidi Myrddin, alias Merlino, anche ‹Paiolo della Vita›. E questo non ha nulla a che fare con il presunto ‹Graal› del cristianesimo, il quale, basato solo sull'inganno e la menzogna, non è mai esistito e dentro cui non è mai stato raccolto da Giuseppe di Arimatea il sangue di Jmmanuel (Gesù) durante la sua crocifissione.

Il vero Graal è esistito soltanto come luogo sacro, e nel ‹Paiolo della Vita› vi era rinchiuso il testo, parte di uno scritto dell'Insegnamento del vero profeta Enoch dalla linea dei sette di Nokodeimon. Il documento venne consegnato come copia dalla plejara Keridwena (La Triplice Dea) al druido Myrddin (Il Sorridente), successivamente conosciuto da tutti come ‹Merlino›.

Myrddin mescolò la copia all’infuso del calice, conosciuto poi come ‹Paiolo della Vita›, da cui ebbe origine la falsificazione cristiana del ‹Graal›, con il quale, non c’è alcun nesso , poiché il ‹Graal› era un luogo con una sorgente, circondato da alberi e piante, dove i druidi praticavano le loro meditazioni.

E questa falsificazione cristiana del Graal venne tramandata, sin dalla sua origine, fino ad oggi, però di nuovo con un'ulteriore gigantesca falsificazione che afferma che esso sarebbe stato il calice o ‹Graal› di Jmmanuel (Gesù), dal quale lui ed i suoi discepoli avrebbero bevuto durante l'Ultima Cena, e dentro il quale sarebbe stato raccolto da Giuseppe di Arimatea il sangue di Jmmanuel durante la crocifissione.

Queste gigantesche menzogne e falsificazioni della verità, riguardano anche la cosiddetta ‹Lancia Sacra›, con la quale sarebbe stato trafitto il costato di Jmmanuel (Gesù) sulla croce da parte di un soldato romano, per accertarne la morte.

Siccome da allora questa lancia sarebbe sacra e racchiuderebbe in sé anche un enorme potere che farebbe diventare sovrani gli assetati di potere, viene altamente venerata. Ma in realtà questa lancia non ha mai toccato il costato di Jmmanuel, poiché si tratta di una falsificazione cristiana prodotta nel VIII secolo d.C.. Di conseguenza è solo grazie ad una distorsione cristiana se è diventata un oggetto di culto, come pure la cosiddetta ‹Sacra Sindone›, la quale mostrerebbe l'immagine di Jmmanuel (Gesù); in realtà non è altro che l'immagine funebre di un mercante italiano di nome Cesare Canova, prodotta da suo fratello Luciano Canova il quale si occupava di alchimia.

Myrddin, ossia Merlino cercò, per mezzo della sua influenza nei confronti di re Artù ossia Artus, suo pupillo e studente, e dei cavalieri pagani del ‹Tavolo rotondo› (I Cavalieri della Tavola Rotonda) di istruirli nell'Insegnamento di Enoch, cosa che fallì miseramente poiché il malvagio capo clan Artù e i suoi cavalieri pagani non vi si ritrovarono. Così Artù s'impadronì del ‹Paiolo della Vita› sigillato e lo affondò, di propria mano, in mare.

Il cristianesimo ha falsificato fino all'irriconoscibile l'immagine effettiva del Graal, ossia l'immagine del sacro luogo meditativo celtico dei druidi. Il semplice motivo di tutto ciò fu la codarda paura dei preti e dei credenti cristiani, poiché temevano gli insegnamenti dei celti e il loro credo filosofico.[...]

 

Traduzione: Enrico Freguja
Controllo: Irma Ausserhofer